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Napoli – Dopo l’annuncio, ironico, messo online su Ebay per vendere lo stabilimento Whirlpool di Napoli arriva la replica del ministro dello  Sviluppo economico, Stefano Patuanelli.

Il ministro pentastellato non l’ha presa per niente bene, dichiarandosi quasi offeso dal gesto. Tanto da contattare personalmente l’autore dell’inserzione. Lamentandosi che per il troppo lavoro non ha neanche il giusto tempo da poter dedicare alla famiglia. Rinfacciando, in pratica, agli operai napoletani che lui è costretto a lavorare anche di domenica, il che sarebbe però ampiamente scontato visto il ruolo che ricopre il grillino.

Una situazione paradossale, rivolta a chi è in lotta da oltre un anno e che in questi periodi per dare spazio alla battaglia della Whirlpool è costretto a dover trascurare i beni familiari e non solo.

Assurdità, ancor più grave, se si pensa alle dinamiche del caso dello stabilimento di elettrodomestici. A cui il Governo ha fatto il possibile per aggraziarsi l’azienda statunitense senza nessun risultato concreto tra la rabbia degli operai. Ad oggi, dopo i flop del ministero, restano oltre 400 le persone che sono ancora a rischio lavoro, tra paura, rabbia ed incertezze sul futuro.  

Gli stessi lavoratori avevano così ironizzato sulla mala gestione del caso da parte della politica sfogandosi tramite l’inserzione online.

Rinfacciare a un cittadino – spiega l’operaio Whirlpool ed autore dell’inserzione, Gianni Del Gaizo  – per ‘altro suo elettore, di lavorare di domenica alle 12:30 risulta poco elegante per la posizione che si occupa e che sarà anche un sacrificio vedere poco i propri figli, (forse non sapeva cosa comportava fare il Ministro….)ma è molto più angosciante vederli ogni giorno senza sapere se si riuscirà a dare loro un futuro perché una multinazionale decide che invece di guadagnare 80 deve guadagnare 100”.

La cosa più preoccupante è che Patuanelli, contattando personalmente l’operaio l’ha messo in condizione di sentirsi in colpa. Ma se ci sono colpe sulla chiusura dello stabilimento di Napoli Est non possono che ricollegarsi alla sciagurata natura politica che ha seguito in malo modo la vicenda.

Per noi – spiega Vincenzo Accurso, operaio dello stabilimento di Ponticelli –  atteggiamenti del genere sono ancora più offensivi visto il ruolo che il ministro ricopre, vi risparmiamo i contenuti della chat ma lamentarsi perché si lavora tanto e non si riesce a vedere la propria famiglia non può essere detto a chi il posto lo sta perdendo e il dramma “famiglia” per noi è al centro della nostra lotta”.

Non vediamo figli mariti e mogli da oltre un anno e quando stiamo con loro non abbiamo quella serenità agiata di chi un lavoro lo ha e magari dovrebbe esserne orgoglioso perché fatto nel modo giusto garantirebbe anche a noi la stessa tranquillità.  Caro ministro nessuno la obbliga a differenza nostra di dover lottare per il lavoro magari anche a noi farebbe piacere di sapere che qualcuno tiene al lavoro come ci teniamo noi tanto da sacrificare la famiglia per un ideale e per la loro felicità” conclude Accurso in risposta a Patuanelli.

La conversazione tra l’operaio napoletano e il ministro dello sviluppo economico: