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Nord e Sud. Due mondi opposti, parti di un’unica Nazione. Un concetto, quest’ultimo, che viene spesso dimenticato. Anche in tempi di coronavirus, quando la battaglia da combattere e da vincere è una, uguale per tutti. Speranze e auspici di una vera unità, concetti rimarcati anche da Domenico Arcuri, commissario per l’emergenza. 

La circostanza che da qualche giorno le terapie intensive sono in misura minore sotto stress non modifica il nostro piano di implementazione ne le nostre previsioni verso le Regioni del Sud. Abbiamo sostenuto con forza anzitutto quelle del Centro-Nord travolte da uno tsunami che non poteva prevedere nessuno, ma un lavoro analogo è iniziato con le Regioni del Sud: non dobbiamo costruire l’ennesima diseguaglianza tra Nord e Sud del Paese”, ha dichiarato durante la conferenza stampa alla Protezione Civile, “siamo impegnati a implementare le dotazioni di terapie intensive anche nel Meridione, per una volta pensando davvero a come sarà il nostro Paese quando il coronavirus sarà alle nostre spalle”.

Il numero di uomini e donne che perderanno la vita per il virus continuerà a crescere. Nei prossimi giorni in vista della Pasqua non dimenticate mai che si è portato via già 16.523 vite umane. Torno a supplicarvi, nelle prossime ore non cancellate mai questo numero dalla memoria“, ha concluso Arcuri, “attenti a illusioni ottiche, pericolosi miraggi, non siamo a pochi passi dall’uscita dell’emergenza, da un’ipotetica ora X che ci riporterà alla situazione di prima, nessun liberi tutti per ritornare alle vecchie abitudini“.