- Pubblicità -
Tempo di lettura: 4 minuti

Scudetto, lotta a tre

Non succedeva da anni che la lotta per il titolo di campione d’Italia fosse un discorso ampliato a tre compagini. La “fatal” Verona questa volta ha punito la Juventus, che si ritrova ora a pari punti con l’Inter e con un solo punto di vantaggio sulla Lazio, nonostante un CR7 sempre decisivo e alla decima partita consecutiva a segno in campionato: già superato il record di Trezeguet, il portoghese sta puntando quello di Quagliarella e Batistuta fermi a 11 match consecutivi. L’Inter di Conte ha dimostrato un carattere infinito, come il suo mister: andare in svantaggio di due goal e ribaltare il risultato non è cosa da poco in un derby in cui mancava anche Lautaro Martinez per squalifica, ma la qualità e la determinazione dei nerazzurri hanno fatto nettamente la differenza e nulla ha potuto un ottimo Ibrahimovic. Attenzione alla Lazio, perché i biancocelesti sono senza coppe e hanno due attaccanti in stato di grazia, Immobile e Caicedo, supportati e deliziati dagli assist di Luis Alberto, sempre più primo in questa speciale classifica con 11 servizi davanti a Pellegrini, con 8.


Lotta Champions: il Napoli fuori?

Il Napoli di Gattuso sembrerebbe definitivamente fuori dal discorso qualificazione Champions, salvo un finale di campionato senza alcun errore. Le compagini che appaiono maggiormente quotate per l’accesso alla massima competizione europea, oltre alle tre contendenti allo scudetto che sembrano avere non una, ma due marce in più, sono Atalanta e Roma. L’Atalanta avrà la Champions da giocare contro il Valencia, per una sfida che è vista dalle quote di calcio fra le più abbordabili per le squadre italiane, considerando che il Napoli affronterà il Barcellona di Messi e la Juventus il Lione, ma questo potrebbe rappresentare un “freno” alla corsa alla qualificazione. La Roma dal canto suo avrà l’impegno in Europa League e deve assolutamente sistemare la difesa per trovare maggiore continuità anche durante la stessa partita: troppi cali di concentrazione significano anche troppi punti persi. Per il Napoli il discorso è davvero difficile: il cambio di rotta che De Laurentiis sperava ottenere con l’esonero di Ancelotti e gli acquisti di Demme e Lobotka a centrocampo si è visto solo per un brevissimo periodo, ma gli azzurri sembrano essere ricaduti in una crisi d’identità culminata con l’ennesima sconfitta, questa volta con un Lecce che non espugnava il San Paolo da 22 anni. La qualificazione alla Champions League appare davvero un miraggio per Insigne e compagni, che dovranno a questo punto dedicarsi con forza alla Coppa Italia, al momento unica “porta” leggermente più aperta rispetto alle altre verso l’Europa: lo 0 a 1 in casa dell’Inter semplifica la qualificazione alla finale e fa tirare un sospiro di sollievo ai partenopei. 


Lotta per la retrocessione: tutto possibile
In zona retrocessione tutto appare possibile: fra le neopromosse sembrerebbe definitivamente salvo il Verona, capace di pareggiare all’Olimpico contro la Lazio e vincere in casa contro la Juventus in due partite consecutive, mentre per Brescia e Lecce la “guerra” molto probabilmente terminerà all’ultima giornata. Leggermente meglio gli uomini di Liverani, che sembrano avere maggiore brillantezza nel gioco espresso, riuscendo a trovare più fluidità nella manovra e quindi riuscendo a creare più azioni da goal; peggio le rondinelle, all’ennesimo cambio di panchina: dentro Lopez e fuori ancora Corini, ma la squadra non riesce a trovare un leader in un Balotelli troppo pigro. Discorso diverso per la SPAL, che potrebbe essere arrivata al “capolinea” di un ciclo che solo quattro anni fa la vedeva militare ancora nel campionato di Lega Pro: quest’anno è venuto a mancare un ricambio tecnico all’altezza della categoria, anche se la situazione dei ferraresi non è ancora senza speranze. Tutte le squadre dall’Udinese in giù, in ogni caso, sembrerebbero coinvolte, comprese le due genoane; da escludere invece la Fiorentina di Iachini poiché sembrerebbe avere un tasso di qualità tecnica superiore alle squadre appena citate, ma in serie A non si sa mai.
Questo è uno dei campionati più avvincenti degli ultimi anni: una corsa a tre così ai piani alti non si vedeva forse dagli anni 90’ ed è un peccato che il Napoli non partecipi a questa “festa” dopo aver inseguito il sogno scudetto per cinque anni consecutivi.