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Nei primi nove mesi dell’anno i reparti della Guardia di finanza hanno eseguito circa 9.000 interventi che hanno portato al sequestro di quasi 527 milioni di beni, tra prodotti contraffatti, falsamente etichettati come italiani o non conformi agli standard di sicurezza. Sono 3.344 i responsabili denunciati. Il bilancio è fornito nella quinta edizione della Giornata della lotta alla contraffazione per gli studenti, organizzata dal Mimit in collaborazione con il ministero dell’Istruzione e del Merito, che oggi si terrà a Bari presso la Legione Allievi della Gdf. 

In particolare, nel corso dell’anno, i finanzieri hanno: sequestrato 48 milioni di prodotti contraffatti e denunciato 2.600 persone; eseguito 542 interventi a tutela del Made in Italy, con il sequestro di 28 milioni di articoli falsamente etichettati come italiani e 90 persone segnalate all’autorità giudiziaria; condotto 3.696 controlli sulla sicurezza dei prodotti, che hanno portato al sequestro di oltre 450 milioni di articoli non conformi e alla denuncia di 580 responsabili; contestato 1.609 violazioni a consumatori consapevoli dell’acquisto di beni falsi, con sanzioni fino a 7.000 euro.    

Tra i risultati più significativi: a Torre Annunziata, smantellata un’organizzazione criminale dedita alla contraffazione e commercializzazione di fitofarmaci pericolosi, con 9 misure cautelari e 8 milioni di euro sequestrati; a Foggia, sequestrati oltre 1,3 milioni di litri di vino privi di tracciabilità, per un valore di oltre 4,3 milioni di euro; a Napoli, confiscati 1,4 milioni di giocattoli non sicuri, parte dei quali riportavano marchi contraffatti di famosi personaggi animati. Il Corpo collabora stabilmente con Europol, Interpol, Olaf e l’Organizzazione mondiale delle dogane, partecipando a operazioni congiunte e “Joint Investigation Teams”.

Cresce anche il contrasto alla contraffazione online, con monitoraggi sul web e nel dark web per individuare venditori e piattaforme illegali che sfruttano marketplace e social network per la vendita di prodotti falsi. La produzione delle merci contraffatte proviene principalmente da Cina, Hong Kong e Turchia