“Gli infermieri sono al centro della manovra: ne verranno assunti 20mila in più rispetto al turnover naturale”. Non quindi 6.300, come era stato annunciato in conferenza stampa a Palazzo Chigi con l’approvazione della manovra. Il ministro della Salute Orazio Schillaci, a margine della cerimonia al ministero della Salute di consegna dell’onorificenza infermieristica internazionale, Florence Nightingale Medal, risponde alle polemiche sull’impatto della manovra chiamando direttamente in causa le Regioni per le loro responsabilità dirette nella gestione del personale e quindi sulla possibilità di assumere. Fatte salve le disposizione della legge di bilancio, toccherà alle “Regioni fare il loro e assumere, con quelle che sono le loro capacità finanziarie, infermieri e medici”. “Con il crescere del Fondo Sanitario aumenterà anche per le Regioni la possibilità e la capacità di assumere nuovo personale”, ha aggiunto.
Le parole più forti arrivano dal governatore della Campania.
“Ho letto la bozza di bilancio: per la sanità dal Governo propongono di assumere 6mila infermieri e mille medici in tutta Italia. Ma sono dei cialtroni, è una cosa insopportabile, solo in Campania avremmo bisogno di 18mila infermieri in più e siamo sotto perlomeno di 6mila medici rispetto alla media nazionale”, ha detto il presidente della Regione Vincenzo De Luca, intervenendo a Pomigliano d’Arco (Napoli), alla posa della prima pietra nel cantiere dell’ospedale di Comunità.
“A seguito della presentazione della manovra 2026, il governo proclama ancora una volta una promessa ambiziosa quanto irrealizzabile: migliaia di assunzioni nel sistema sanitario pubblico, con stipendi ritoccati verso l’alto. È lecito applaudire ogni segnale di attenzione alla sanità, ma bisogna andarne fino in fondo per non cadere in un ennesimo bluff che parla al vento dell’impegno e guarda al buio della realtà”, dice invece Orfeo Mazzella, senatore del Movimento 5 Stelle e vicepresidente della Commissione Affari Sociali di Palazzo Madama.
L’articolo 69 della manovra dispone che al fine di garantire la riduzione delle liste di attesa nonché il rispetto dei tempi di erogazione delle prestazioni sanitarie e per far fronte alla carenza di personale sanitario, nell’anno 2026 è autorizzata, nell’ambito della quota di accesso al fabbisogno sanitario indistinto corrente rilevata per ciascuna regione per l’anno 2026, l’assunzione, da parte delle aziende e degli enti dei rispettivi servizi sanitari regionali, di personale sanitario a tempo indeterminato “in deroga ai vincoli previsti dalla legislazione vigente in materia, nel limite di spesa complessivo di euro 450.000.000 annui a decorrere dall’anno 2026″.
Di un problema “non tanto di risorse finanziarie quanto di disponibilità di personale” parla l’assessore alla Sanità della Sardegna, Armando Bartolazzi, secondo il quale “sarebbe utile aprire bandi extra nazionali” ed “è fondamentale riconoscere economicamente il maggiore carico fisico ed emotivo di chi lavora in prima linea”.
Preoccupazione per la carenza di personale, in particolare infermieristico, viene anche espressa dai sindacati dell’Azienda Ospedale-Università di Padova. che parlano di ‘carichi di lavoro insostenibili’ e chiedono all’azienda un tavolo permanente di confronto.
Le parole più forti arrivano dal governatore della Campania.
“Ho letto la bozza di bilancio: per la sanità dal Governo propongono di assumere 6mila infermieri e mille medici in tutta Italia. Ma sono dei cialtroni, è una cosa insopportabile, solo in Campania avremmo bisogno di 18mila infermieri in più e siamo sotto perlomeno di 6mila medici rispetto alla media nazionale”, ha detto il presidente della Regione Vincenzo De Luca, intervenendo a Pomigliano d’Arco (Napoli), alla posa della prima pietra nel cantiere dell’ospedale di Comunità.
“A seguito della presentazione della manovra 2026, il governo proclama ancora una volta una promessa ambiziosa quanto irrealizzabile: migliaia di assunzioni nel sistema sanitario pubblico, con stipendi ritoccati verso l’alto. È lecito applaudire ogni segnale di attenzione alla sanità, ma bisogna andarne fino in fondo per non cadere in un ennesimo bluff che parla al vento dell’impegno e guarda al buio della realtà”, dice invece Orfeo Mazzella, senatore del Movimento 5 Stelle e vicepresidente della Commissione Affari Sociali di Palazzo Madama.
L’articolo 69 della manovra dispone che al fine di garantire la riduzione delle liste di attesa nonché il rispetto dei tempi di erogazione delle prestazioni sanitarie e per far fronte alla carenza di personale sanitario, nell’anno 2026 è autorizzata, nell’ambito della quota di accesso al fabbisogno sanitario indistinto corrente rilevata per ciascuna regione per l’anno 2026, l’assunzione, da parte delle aziende e degli enti dei rispettivi servizi sanitari regionali, di personale sanitario a tempo indeterminato “in deroga ai vincoli previsti dalla legislazione vigente in materia, nel limite di spesa complessivo di euro 450.000.000 annui a decorrere dall’anno 2026″.
Di un problema “non tanto di risorse finanziarie quanto di disponibilità di personale” parla l’assessore alla Sanità della Sardegna, Armando Bartolazzi, secondo il quale “sarebbe utile aprire bandi extra nazionali” ed “è fondamentale riconoscere economicamente il maggiore carico fisico ed emotivo di chi lavora in prima linea”.
Preoccupazione per la carenza di personale, in particolare infermieristico, viene anche espressa dai sindacati dell’Azienda Ospedale-Università di Padova. che parlano di ‘carichi di lavoro insostenibili’ e chiedono all’azienda un tavolo permanente di confronto.