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Caduto l’obbligo generalizzato delle mascherine, questo dispositivo di protezione resta comunque obbligatorio in alcuni luoghi al chiuso con l’indicazione di utilizzare la tipologia Ffp2. Solo nelle scuole potrà essere utilizzata la mascherina chirurgica, tranne però in caso di contagiati. Anche sui luoghi di lavoro, se saranno confermati i protocolli vigenti resterà l’indicazione per l’uso delle Ffp2. Circa la tipologia da utilizzare, pur in assenza di obbligo, il virologo Andrea Crisanti non ha dubbi: “Per proteggersi, le Ffp2 sono la tipologia di protezioni delle vie respiratorie che funzionano meglio”. Le Ffp2, spiega l’esperto, “sono la tipologia maggiormente efficace e dunque andrebbero sicuramente utilizzate dai soggetti fragili e da coloro che hanno contatti con soggetti fragili. Ciò per impedire comunque il contagio, dato che l’attuale circolazione del virus SarsCoV2 resta ancora elevata”.

Al contrario, rileva, “le mascherine chirurgiche hanno un’efficacia minore a fronte dell’indice di protezione delle Ffp2 che è di oltre il 95%”. La mascherina chirurgica è stata spesso presentata come la mascherina dalla funzione “altruistica”. Si tratta di una mascherina che presenta una buona capacità filtrante verso l’esterno, e che quindi risulta efficace nel bloccare le goccioline potenzialmente infette che potrebbero uscire dalla nostra bocca. In altre parole, la mascherina chirurgica risulta piuttosto efficace nel difendere gli altri dal nostro droplet, ma risulta meno efficace nel difendere noi dal droplet altrui. Per le Ffp2 l’accento è messo non solo sulla protezione degli altri, ma anche sulla protezione di chi indossa la mascherina. Le mascherine FFP risultano divise i tre classi, in base al loro potere filtrante.