“La scadenza del Pnrr incombe. E, nonostante l’accelerazione impressa negli ultimi mesi, preoccupa l’andamento della spesa, in alcuni settori ancora inferiore al 30% delle risorse destinate, secondo i dati della Corte dei conti”. Così il presidente di Anac Giuseppe Busìa, nella Relazione annuale al Parlamento. “Dobbiamo prepararci a un’inevitabile contrazione nell’avvio di nuove procedure – prosegue -. Già nel 2024, su un totale di oltre 270 miliardi di importo complessivo, si rileva una flessione del mercato dei contratti pubblici rispetto al 2023, con un calo più rilevante nei lavori, che registrano una riduzione del 38,9%”.
Nel 2024 il valore economico complessivo degli appalti pubblici in Italia è stato di 271,8 miliardi di euro per un totale di 267.000 procedure di gara, con una flessione del -4,1% sul 2023 e del -7,3% sul 2022. E’ quanto emerge dalla Relazione annuale al Parlamento. Le tipologie di forniture maggiormente acquistate nel 2024 sono quelle di prodotti farmaceutici che aumentano rispetto al precedente anno del 37,2% per un valore di più di 40 miliardi di euro rispetto all’anno precedente.
Secondo Busia, “numerosi risultano, in tale contesto, i casi di frazionamenti artificiosi degli appalti, finalizzati a mantenere gli importi al di sotto delle soglie di legge e, spesso, anche ad eludere l’obbligo di qualificazione delle stazioni appaltanti”. Per Busia, “specie in alcuni contesti gli amministratori onesti si trovano più esposti a pressioni indebite, non potendo più opporre l’esigenza di dover almeno aprire un qualche confronto competitivo con altri operatori economici, al di sotto dei 140.000 euro”.