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I concerti lo scorso anno hanno registrato 65.515 spettacoli (+6,3% sul 2023), 29 milioni di spettatori (+2,9%) e una spesa complessiva di 989,3 milioni di euro (+1,4%). Cala leggermente la spesa media per spettatore (-1,5%), pari a 34,13 euro, segno di una maggiore accessibilità in un contesto di inflazione. Tra i dieci concerti più grandi ci sono pure quello dei Green Day a Milano, seguito poi dai Metallica, Travis Scott, Lana del Rey e Stray Kids e le due date di Taylor Swift. Chiudono la top 10 i Coldplay a Roma.    

A trainare il settore continua a essere la musica pop, rock e leggera, con il 59% dell’offerta e l’83% degli spettatori. La seguono la musica classica (30% degli spettacoli, 13% del pubblico) e il jazz (11% dell’offerta, 4% della domanda). L’offerta musicale in Italia sta cambiando, concentrandosi sempre meno nelle grandi città a favore di una distribuzione più capillare degli eventi e la loro crescita in regioni come Valle d’Aosta (+22%), Lazio (+18%) e Umbria (+13%). In ogni caso, la Lombardia continua a guidare per numero assoluto di concerti e spettatori, con 7.158 eventi (18%) e un pubblico numeroso (824 spettatori medi per spettacolo). Il Lazio, secondo per numero di eventi, è primo per spesa media per spettatore (50,14 euro) e per partecipazione media (855 spettatori a concerto). La Toscana, invece, sorprende per l’elevata spesa nella classica, con 49,87 euro a spettatore, e un’offerta fortemente bilanciata tra classica e pop-rock.