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È Udine la città in cui si vive meglio in Italia. A incoronare la provincia friulana è la 34esima edizione dell’indagine del Sole 24 Ore sulla qualità della vita che consegna, invece, la maglia nera a Foggia. La classifica è realizzata sulla base di 90 indicatori suddivisi in sei macrocategorie: ricchezza e consumi, affari e lavoro, ambiente e servizi, demografia e società, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero.
É la prima volta che la provincia di Udine sale sul gradino più alto del podio, dopo essersi piazzata tra le prime dieci solamente tre volte dal 1990 a oggi. Suonano più come delle conferme, invece, il secondo e il terzo posto di Bologna, vincitrice dell’edizione 2022, e di Trento. Bergamo (quest’anno capitale della cultura insieme a Brescia) sale al quinto posto.
Tra le prime dieci anche Milano. Mentre Roma si ferma al trentacinquesimo, perdendo quattro posizioni rispetto allo scorso anno.
Anche questa edizione fotografa nella seconda metà della graduatoria una concentrazione di città del mezzogiorno, con l’unica eccezione di Cagliari al 23esimo posto. A chiudere la classifica è Foggia che torna a vestire la maglia nera dopo dodici anni. A precederla Caltanissetta e Napoli al terz’ultimo posto che, nonostante ‘l’effetto scudetto’ sul turismo (non rilevato nei dati presi in esame), è penalizzata – secondo l’indagine – dalla densità abitativa, dalla criminalità predatoria in ripresa, dagli scarsi dati occupazionali e da un saldo migratorio sfavorevole. Il capoluogo partenopeo scivola di sette posizioni e, entrando nel dettaglio, è penultima, solo davanti a Milano, per i reati in pubblica via e i furti con strappo, terz’ultima per i furti di auto e il riciclaggio di denaro.
Grande soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Udine Alberto Felice De Toni. “Siamo lusingati di questo risultato – ha commentato – arriviamo primi in Italia per la qualità della vita scalando undici posti in un sol colpo. Un traguardo che riguarda la città e tutta la provincia”. Delusione, invece, a Foggia dove la neosindaca Maria Aida Episcopo non nasconde la “profonda amarezza” per il risultato, sottolineando che “al tempo stesso deve rappresentare uno stimolo, per amministratori e per la comunità tutta, per impegnarsi e sentirsi partecipi e protagonisti di un cambiamento profondo e non più rinviabile”.
Il crollo registrato in gran parte degli indicatori utilizzati dalla testata – ha aggiunto Episcopo, eletta lo scorso 23 ottobre dopo lo scioglimento del comune per infiltrazioni della criminalità organizzata nell’agosto 2021 – è chiaro ed allarmante, e richiede una riflessione significativa, interventi concreti nell’immediato e una visione strategica di lungo periodo”. Mentre il presidente della Provincia di Foggia, Giuseppe Nobiletti, auspica che con la nuova amministrazione comunale “si possa iniziare a risalire la classifica”.