Tempo di lettura: 4 minuti – I risultati emersi dall’Indice Complessivo di Sovraffollamento Turistico (ICST) elaborato dall’Istituto Demoskopika, le cui anticipazioni sono state pubblicate recentemente dall’ANSA, vedono il borgo montano irpino distinguersi come una delle destinazioni più apprezzate dai visitatori, confermandosi come un fenomeno in controtendenza nel panorama turistico provinciale. Mentre la provincia di Avellino si colloca tra le aree con minore pressione turistica a livello nazionale, Volturara Irpina emerge come una delle realtà più dinamiche e attrattive dell’intera Irpinia.
“Questo riconoscimento da parte di un soggetto terzo e autorevole come l’Istituto Demoskopika rappresenta la conferma tangibile del lavoro svolto dalla nostra Amministrazione negli ultimi dieci anni”, dichiara il Sindaco Marino Sarno. “In questo decennio abbiamo applicato a Volturara un modello di valorizzazione del territorio che, partendo da una condizione di crisi, ha portato la nostra comunità ad ottenere risultati impensati in termini di presenze turistiche e di crescita economica delle nostre realtà aziendali. Da quelle impegnate nella produzione del fagiolo quarantino, presidio slow food, dei prodotti caseari e castanicoli alle strutture ricettive che accolgono i tantissimi turisti che hanno scelto in maniera sempre crescente di venire a Volturara. Questo dato conferma che la strada intrapresa è quella giusta e ci spinge a continuare con determinazione nel nostro percorso di sviluppo”.
Un modello di sviluppo turistico integrato
Il successo di Volturara Irpina nel panorama turistico regionale e nazionale non è casuale, ma è il risultato di una strategia di valorizzazione del patrimonio naturalistico che ha saputo coniugare tradizione e innovazione. Il territorio offre oggi un’offerta turistica diversificata che spazia dal turismo montano ed escursionistico a quello enogastronomico, passando per il turismo sportivo e quello legato alle tradizioni locali.
Tra le iniziative di maggior successo si annoverano le prime vie ferrate e di arrampicata riconosciute in Campania, che hanno fatto di Volturara una meta prediletta per gli amanti degli sport di montagna; il risanamento e la dotazione della Valle del Dragone, diventata un’area pic nic, maneggio, e area camper tra le più attrezzate e gettonatissima; il celebre sentiero 101, riconosciuto a livello nazionale, che conduce fino alla vetta del Terminio; il suggestivo sentiero di Annibale, che valorizza il patrimonio storico del territorio; la recente inaugurazione del Rifugio “Acqua degli Uccelli”, che rappresenta un punto di appoggio ideale per l’esplorazione dei Monti Picentini; il progetto del Ponte Tibetano, che collegherà il Castello di San Michele alle vie ferrate esistenti, destinato a diventare una nuova attrazione di richiamo.
L’offerta turistica di Volturara si arricchisce inoltre di un ricco calendario di eventi che celebrano le tradizioni locali e i prodotti tipici del territorio:
La Festa del Casaro, che celebra l’eccellenza casearia locale con la partecipazione di tre rinomati caseifici del territorio.
La Festa del Fagiolo Quarantino, che valorizza una produzione agricola tipica e nel tempo diventata presidio slow food.
Volturara Outdoor, manifestazione dedicata agli amanti della montagna e degli sport all’aria aperta.
La Festa del Patrono, che rappresenta un grande ritorno alle radici.Oktoberfest e ‘Natale Indoor’ di grande richiamo.
“Credo che tutti i livelli istituzionali dovrebbero contribuire a favorire un’idea complessiva di sviluppo del territorio, facendo emergere le peculiarità di ogni realtà locale e facendole diventare un vero ‘Sistema Irpinia’, nei fatti e non solo a parole. Il nostro modello può essere replicato e adattato ad altre realtà, dimostrando che anche i piccoli borghi possono diventare protagonisti di uno sviluppo turistico sostenibile e di qualità, che soprattutto sia capace di generare ricchezza e crescita per gli operatori locali. Il riconoscimento ottenuto nell’indice di Sovraffollamento Turistico conferma che Volturara Irpina ha saputo coniugare l’impiego delle risorse con la crescita anche economica della comunità, diventando un esempio virtuoso di come valorizzare il patrimonio territoriale senza compromettere l’autenticità e la qualità della vita della comunità locale. Un risultato che ci dà la forza di continuare a combattere contro la crisi delle aree interne, e contro quei report che vogliono segnare la loro fine.