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Piscina Stadio Collana, ancora annunci a vuoto sull’apertura: blitz di protesta

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In barba agli annunci, la piscina dello Stadio Collana resta chiusa. E dall’inaugurazione sono trascorsi 5 mesi. Oggi un blitz di Europa Verde ha ricordato il caso. “13-1-25.Piscina inaugurata, mai consegnata” recita uno striscione, issato sulla saracinesca chiusa dell’impianto. Un’altra scritta scritta chiede: “De Luca lo sa? Basta ritardi”.

Proprio il presidente della Regione, proprietaria dell’impianto, il 6 giugno scorso ha battuto un colpo. Nella diretta social del venerdì, ha detto di credere “che nei prossimi giorni si farà l’inaugurazione formale della piscina”. Analoga previsione è giunta dall’Arus, nella risposta alla consigliera regionale Roberta Gaeta, a inizio giugno. In quella nota si è parlato di avvio dell’esercizio “entro il mese corrente“. Ma qualcosa è andato storto, ancora una volta. E Gaeta non ha mancato di sottolinearlo. In una nuova mail all’Agenzia Regionale, ha fatto presente quanto riscontrato.

Stamane la consigliera si è recata all’ingresso della piscina, con Rino Nasti, capogruppo di Europa Verde alla Municipalità Vomero Arenella. Entrambi hanno constatato che “la situazione sembra immutata rispetto allo scorso mese”. Quindi, all’Arus chiedono di conoscere “quale sia la data certa di apertura”. Otre a ciò, si vuol sapere “se e quando siano state effettuate le necessarie richieste agli enti preposti“, relative alle “autorizzazioni propedeutiche all’apertura”. Intanto, nell’impianto del Vomero rimane tutto fermo.

Centrodestra verso le Regionali: a Benevento si muovono le pedine. Sorpresa in Forza Italia

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Continua il tam tam verso le elezioni regionali in Campania, anche nel Sannio il centrodestra affina le sue strategie e definisce gli ultimi tasselli in vista della corsa verso Palazzo Santa Lucia. Tra conferme, sorprese e movimenti dell’ultima ora, la partita si fa sempre più interessante.

Fratelli d’Italia: Ferraro-De Stasio o la carta Matera

Nel partito della premier Meloni il nome nuovo è quello di Mario Ferraro, ex presidente dell’ANCE e fresco di adesione a Fratelli d’Italia. Il suo ingresso nel partito potrebbe coincidere con una discesa in campo in tandem con Rosetta De Stasio, figura di esperienza già presente nel panorama politico locale.
Un’alternativa altrettanto solida è rappresentata dal senatore e coordinatore provinciale Domenico Matera, pronto a candidarsi in prima persona qualora il ticket Ferraro-De Stasio non dovesse trovare l’accordo finale.

Forza Italia: la sorpresa è Domenico Parisi

Colpo di scena tra gli azzurri, dove, quasi a ridosso del termine per le dimissioni dei sindaci, emerge con forza il nome del sindaco di Limatola, Domenico Parisi. L’attuale primo cittadino sarebbe pronto a dimettersi per lanciarsi nella sfida regionale, spinto dall’enstablishment del partito sia a livello provinciale che regionale.
La sua candidatura gode del sostegno diretto del deputato sannita Francesco Rubano e dell’europarlamentare Fulvio Martusciello, entrambi convinti che Parisi possa rappresentare un valore aggiunto per Forza Italia in provincia.
Per quanto riguarda la quota femminile, resta in campo il nome di Fiorenza Ceniccola, ma si fa strada anche l’ipotesi di una giovane professionista beneventana, che potrebbe dare freschezza e rinnovamento alla proposta politica del partito.

Lega: Barone guida la corsa

Situazione praticamente definita nella Lega, dove Luigi Barone è in campo da mesi con una campagna elettorale già rodata. Il vero nodo resta capire chi lo affiancherà nella competizione. Il partito di Salvini, infatti, è ancora al lavoro per completare la squadra sannita, ma la guida di Barone appare ormai saldamente al centro del progetto leghista per le Regionali.

Con il mosaico che si va componendo, è già chiaro che il centrodestra sannita si presenta con volti nuovi e vecchie conoscenze, pronto a giocarsi le sue carte nel complicato scacchiere campano.

Benevento, tutti gli uomini di Auteri: definito lo staff per la stagione 2025-26

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Signori, si parte. Sciolti gli ultimi dubbi relativi allo staff tecnico del Benevento che ha attuato un importante ricostruzione del gruppo che coadiuverà mister Auteri nella stagione 2025-26 al via ufficialmente domani 1 luglio. Come vice allenatore è stato scelto Alessandro Monticciolo al posto di Loreno Cassia, storico secondo di Auteri che ha preferito prendere una strada diversa. Modifiche anche nei ruoli di team manager e collaboratore del dittì Carli con gli innesti degli ex giallorossi Fabrizio Melara ed Emanuele Padella. Volto nuovo anche come preparatore dei portieri con l’approdo nel Sannio di Luca Aprile che sostituirà Antonio Chiavelli. Nello staff medico, conferme per i fisioterapisti Gaetano Toto che sarà addetto al recupero infortunati e Alfredo Genco. Match analyst Pietro Bertorelle e Angelo Testa. Vincenzo Iannuzzi, infine, avrà il ruolo di collaboratore tecnico.

Scelto il nuovo collaboratore tecnico di Auteri: è un beneventano doc

Ufficiale, il difensore Romano è un nuovo calciatore del Benevento

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Dopo quella di Francesco Salvemini è arrivata l’ufficialità anche del tesseramento del difensore Raffaele Romano che da oggi è un nuovo calciatore del Benevento. Qualche giorno fa il direttore tecnico Carli aveva posto in essere un vero e proprio blitz in Puglia in casa dell’Audace Cerignola per mettere i primi due tasselli della Strega che verrà. “Il Benevento Calcio – si legge nelle nota – comunica di aver acquisito a titolo definitivo le prestazioni sportive del difensore Raffaele Romano. Il difensore, classe 2005, arriva dall’Audace Cerignola e resterà legato al Club giallorosso fino al 30 giugno 2028″.

Ufficiale: Francesco Salvemini è un nuovo calciatore del Benevento

Le alterne fortune dell’architettura brutalista a Benevento

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Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del Civico22.

“L’architettura brutalista, come si sa, ha un padre nobilissimo: l’architetto svizzero Le Corbusier, che teorizzò l’uso del calcestruzzo “bruto”, a faccia vista cioè, per evidenziare con forza espressiva le strutture portanti, plasticamente disposte senza mediazioni e senza abbellimenti.

A Benevento, l’avventura di questo stile architettonico cominciò con un giovane Nicola Pagliara, che nel 1960 progettò la centrale dei telefoni SET, una “scatola introversa” dal chiaro brutalismo: solo calcestruzzo a vista, volumi geometrici, un massiccio basamento pieno, ombre nette e tagliate che gli edifici limitrofi stampano sulle facciate. Il tempo passato ne ha scurito variamente le superfici, mostrandone a tratti l’intima essenza di sabbia e breccia, facendo intuire la forza legante del cemento in un monolite che si staglia tra le case antiche. L’opera si conserva integra, dimenticata in un vicolo dell’Annunziata a poca distanza da piazza Guerrazzi; uno sguardo libero e attento coglie, nello slancio verticale e nelle finestre alte e strette, un vago sapore futurista.

Dopo la chiusura della Banca d’Italia, si è temuto per la sorte di un altro edificio brutalista a Benevento, la sede della banca appunto, le cui strutture vennero progettate da Michele Pagano, indimenticato professore di ingegneria a Napoli. Sono tante le citazioni da Le Corbusier, dal tetto giardino del primo piano alle grandi vetrate dei saloni a livello strada, dalle partizioni modulari in facciata delle torri abitative al calcestruzzo faccia vista, di insolita e ben conservata qualità formale, fino alla presenza di rettangoli aurei che si intuiscono, variamente distribuiti, a tutti i livelli. Provvidenziale l’acquisto del piano terra da parte di Confindustria e dell’Ance, che ne hanno curato la manutenzione con discrezione e rispetto.

Resiste il grande seminario arcivescovile di viale degli Atlantici, inaugurato da san Giovanni Paolo II nel 1990, ma chiuso alcuni anni fa per mancanza di vocazioni, come è chiusa la chiesa in calcestruzzo tinteggiato di bianco, dalla sagoma aguzza, cerniera triangolare tra le lunghe facciate del seminario. Sono evidenti il brutalismo, la modularità, il razionalismo e altre numerose e più sottili citazioni, non sempre perfettamente amalgamate e coerenti.

Sorte infausta invece per il fabbricato ex INPS di via Calandra: una firma, il rilascio di un permesso di costruire e in poche settimane, in piena emergenza Covid e con i beneventani confinati in casa, l’edificio viene giù. Anche qui strutture in calcestruzzo rasato di bianco, smisurate travi concave, fasci di tubi contenenti scale e ascensori, finestre in lunghezza. Citazioni brutaliste da Le Corbusier, quindi, ma a ben vedere non mancano moderni riferimenti alle idee futuriste di Antonio Sant’Elia, alle sue architetture “simili a macchine gigantesche”, qui con un di più di felice, aggressiva sfacciataggine. Il sospetto è che i beneventani non abbiano mai amato questa nave, attraccata a Benevento con i suoi ponti e i suoi fumaioli, così come non l’hanno amata l’Amministrazione comunale e i dirigenti che ne hanno decretato la fine. Dispiace che l’opera, quando ancora esisteva, non fu censita dal Ministero della Cultura: si sarebbe potuto salvarla. Ma forse no, vista la fine miseranda di un altro bene censito, la scuola media Federico Torre”.

 

Campi Flegrei, registrate altre sei scosse minori

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Altre sei piccole scosse di magnitudo inferiore a 2.2 sono state registrate nella zona dei Campi Flegrei, dopo il terremoto di magnitudo 4.6 delle 12:47 che ha provocato piccole frane da crollo a Bacoli-Punta Pennata, attualmente sotto indagine da parte di una squadra dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Lo dice all’ANSA il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Mauro Antonio Di Vito. I dati raccolti finora dimostrano che nell’area colpita dal sisma “non c’è accelerazione del suolo, il quale si muove sempre alla stessa velocità, e i parametri geochimici non sono variati rispetto alle settimane scorse, quindi continua il processo in atto negli ultimi mesi, senza particolari novità”.
Alla base della scossa odierna, infatti, c’è ancora una volta “il sollevamento del suolo ai Campi Flegrei, che continua come nei mesi scorsi e genera questi terremoti ai bordi dell’area sollevata”, precisa l’esperto. “I terremoti del golfo però hanno la peculiarità di essere generalmente più profondi di quelli che avvengono a terra e quindi, anche quando le magnitudo sono elevate, generano uno scuotimento al suolo leggermente inferiore. Oggi lo scuotimento registrato è stato relativamente basso, inferiore al 10% dell’accelerazione di gravità. L’altra forte scossa di magnitudo 4.6 registrata lo scorso 13 marzo in un’area a terra è stata più superficiale e ha dato uno scuotimento maggiore”.  Minore scuotimento significa minori effetti, anche se oggi ci sono state piccole frane da crollo a Bacoli-Punta Pennata dove una squadra dell’Ingv sta effettuando dei rilievi.
 
Durante il punto stampa organizzato dall’Ingv dopo la scossa ai Campi Flegrei, il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Mauro Antonio Di Vito, ha precisato che “i dati della rete Gnss indicano che la deformazione crostale continua con lo stesso andamento da aprile, con una velocità che registra il massimo valore al rione Terra”. Per quanto riguarda lo scuotimento del suolo generato dal sisma, ha aggiunto, “i valori massimi sono stati registrati dalle stazioni accelerometriche di rione Terra, Bacoli e Monte Procida”.
 
Campi Flegrei, in aumento frequenza e magnitudo delle scosse
 
Allargando lo sguardo dal terremoto odierno alla situazione più generale dei Campi Flegrei negli ultimi anni, si evidenzia “un aumento della frequenza e della magnitudo dei terremoti e un aumento del degassamento: basti pensare che dal 2005 a oggi siamo arrivati a 5.000 tonnellate di anidride carbonica emessa al giorno, un valore altissimo a cui siamo arrivati progressivamente, ed è tutto connesso. C’è un sistema profondo che si sta scaldando e pressurizzando e che è il motore di questo processo”. Lo ha spiegato il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Mauro Antonio Di Vito, durante il punto stampa organizzato dall’Ingv.

Ance per la ricostruzione dell’Ucraina: convocato un forum con Forza Italia

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Costruire ponti. In tutti e due sensi, metaforico e reale. Per iniziativa dell’Associazione nazionale costruttori di Benevento, alla presenza del deputato e segretario provinciale di Forza Italia Francesco Maria Rubano, si è svolto un focus per individuare quale ruolo possa giocare l’Italia nella ricostruzione dell’Ucraina, sconvolta dalla guerra scatenata dalla Russia, e per stabilire quale sia la visione che il Governo, e in particolare il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, nei confronti di questa area di crisi internazionale in uno scenario tanto delicato quanto politicamente strategico. Si tratta di argomenti di forte rilievo sotto molteplici punti di vista e comunque non si esauriranno nel giro di una sera. Il confronto interno all’Organizzazione di Confindustria andrà avanti nei prossimi giorni ed il prossimo 18 luglio verranno tratte le conclusioni di questo confronto alla presenza della Ministra per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa, Maria Elisabetta Alberti Casellati, che prenderà atto e recepirà le istanze del presidente Ance e tutti gli associati sanniti. Un appuntamento strategico in vista della Ukraine Recovery Conference 2025, in programma a Roma e Il Presidente Ance Benevento Flavian Basile ha avviato la discussione presentando la piattaforma per le imprese del Mezzogiorno, in grado di esportare saperi, tecnologie e capitale umano verso l’Etiopia, l’Egitto e altri Paesi africani ad alto potenziale. Si tratta di un laboratorio per la formazione della manodopera nei Paesi d’origine, replicando su scala multilaterale modelli virtuosi. “Conoscere e portare a conoscenza i grandi investimenti infrastrutturali previsti in questi Paesi, così da avviare un percorso strutturato di conoscenza, posizionamento e internazionalizzazione delle nostre imprese, preparandole a cogliere concrete opportunità di sviluppo nei nuovi mercati”. Si tratta di un punto di riferimento stabile del Sistema Italia per le missioni istituzionali promosse da MAECI, ICE, CDP, ANCE e Confindustria Estero, con focus su edilizia sostenibile, salute, scuola, habitat e infrastrutture. Il Mezzogiorno può essere davvero una leva per rafforzare la proiezione internazionale del nostro Paese.Secondo il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), nella prima fase ha selezionato questi 9 paesi africani per avviare i progetti del Piano Mattei, ovvero lo strumento che il Governo Meloni ha individuatoper avviare la rinascita del Continente nero: Egitto, Tunisia, Algeria, Marocco, Costa d’Avorio, Mozambico, Repubblica del Congo, Etiopia, Kenya. Durante la conferenza stampa dello scorso 9 gennaio 2025, la premier Giorgia Meloni aveva peraltro annunciato l’inclusione di altri 5 paesi, portando il totale a 14 : Angola, Ghana, Mauritania, Tanzania, Senegal.

Basile si è detto convinto della efficacia e della forza di questo programma: “Fare luce e dare un’impronta istituzionale per sviluppi di mercato sul futuro. Si tratta di un piano mastodontico, 500 miliardi di euro. Guidare le imprese dando delle opportunità. Sia le imprese le istituzioni le associazioni pur non sconfinare dando equilibro camminare insieme e ricchezze realtà imprenditoriali e sociali. Nel Sannio esiste un tessuto imprenditoriale molto importante. Portare un valore aggiunto e facciamo formazione”. Il deputato Rubano, nel concludere i lavori, ha sottolineato: “La politica deve concretamente determinare sviluppo e di crescita. Le imprese del Sannio non possono essere spettatrici ma protagoniste di quest’appuntamento”.

 

Blitz nel cantiere della scuola: emergono irregolarità, stop ai lavori

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Nella mattinata odierna, nell’ambito delle verifiche sui cantieri delle opere finanziate dal PNRR con l’obiettivo di prevenire infiltrazioni mafiose e garantire la corretta esecuzione dei lavori, il Gruppo Ispettivo Antimafia (GIA), coordinato dalla Prefettura  e composto da dirigenti e ufficiali della locale Questura, del Comando Provinciale dei Carabinieri e della Guardia di Finanza e della DIA di Napoli, con il supporto dell’Ispettorato territoriale del lavoro e del Provveditorato regionale alle Opere Pubbliche, ha effettuato un accesso presso il cantiere sito alla c/da Santa Colomba in Benevento, relativo ai lavori di demolizione e ricostruzione dell’Istituto Superiore  “Le Streghe- Marco Polo”.

Le violazioni riscontrate hanno interessato aspetti connessi alla sicurezza sui luoghi di lavoro, che hanno determinato la sospensione delle attività.

Le verifiche proseguono a cura dei vertici delle Forze dell’Ordine per gli approfondimenti antimafia.

“Il campo largo ad Avellino non esiste più, ed è colpa del Pd”

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Il centrosinistra si è frantumato già un minuto dopo il risultato elettorale.
Quando ci siamo riuniti per la prima volta, ci siamo trovati di fronte a consiglieri (Pd) che teorizzavano lo sciogliete le righe e l’autonomia individuale di ogni eletto”.

Lo ammette il consigliere comunale di Sinistra Italiana, Amalio Santoro, nel corso dell’Assemblea pubblica organizzata dalle forze progressite della città, nei giorni in cui è molto acceso il dibattito sul futuro del Comune di Avellino e la possibilità che il Partito Democratico possa valutare il “Governo di salute pubblica” proposto dal sindaco Laura Nargi dopo la bocciatura del bilancio per mano dei festiani. 

“Abbiamo già bocciato un bilancio che riteniamo invotabile, e credo sia inevitabile replicare quella scelta– entra nel merito della questione Santoro-  Ci sono stati improvvisi colpi di scena: la sindaca ha annunciato, a mezzo stampa, l’intenzione di tentare un’operazione impossibile, ovvero quella di spezzare la continuità con l’esperienza Festa.
Si tratta, a nostro avviso, di un’operazione dal sapore demagogico, poiché lei stessa proviene da quel mondo politico e ne porta con sé le contraddizioni.
Chi si è candidato con quello schieramento difficilmente può oggi proporsi come alternativa credibile: è parte integrante di un sistema segnato da tratti anche gravi di opacità.

C’è poi un appello alquanto generico alla pacificazione, che però non indica obiettivi concreti. Una alleanza appare più da osteria che di scopo. E lo scopo, peraltro, sarebbe solo quello di garantire la sopravvivenza di un governo privo di visione, confermando così la città nella sua esclusione”.

Quindi le accuse chiare ai dem e ai suoi consiglieri comunali; “ Il PD, in questa provincia, si conferma un non-luogo della politica. Anche la cosiddetta“linea Schlein si arresta a Pomigliano, faticando ad andare oltre. E non è un caso se il consigliere Nicola Giordano, più incline ad ascoltare se stesso che la comunità, si è fatto eleggere dalla Nargi presidente della Commissione Bilancio, stracciando l’accordo stipulato tra le forze del centrosinistra.

E tutto ciò si aggrava con l’avvicinarsi di una scadenza elettorale importante, quella delle regionali. Devo pensare che qualcuno stia portando avanti operazioni sotto banco, per interessi verosimilmente elettorali. Ma la politica è una cosa seria. Dovremmo tutti essere impegnati a rilanciare una vera scommessa elettorale. Dovremmo essere il “campo largo”. Ma tant’è: non ci scoraggiamo, né ci smarriamo. A noi interessa la politica, ma non come convenienza”.

Generoso Picone parla di “rattoppi” e “trasformisti” e che il fantasma del Commissariamento del Comune rappresenta “un alibi debole per appoggiare l’esperienza che sta dietro al sindaco Nargi”.

Duro l’ex parlamentare e referente regionale di SI, Giancarlo Giordano: “Le nostre motivazioni mi sembrano abbastanza chiare ed elementari ed è evidente che il campo largo rischia di implodere su un eventuale sostegno a Laura Nargi. Chi farà altro, dovrà spiegarlo alla città, soprattutto dopo aver votato un rendiconto  contro che tornerà esattamente allo stesso modo in Aula”.

Giordano non nasconde come il campo largo abbia avuto difficoltà sin da subito, “già dopo le elezioni comunali: sono riemersi egoismi, rancori, e tutto il resto. Ovviamente, questo non ha aiutato. L’operazione che oggi si rischia di fare al Comune di Avellino, è evidente  sia  tentativo di riposizionamento del PD su un’area, diciamo così, “più moderata”, che mi sembra in netto contrasto con quanto avviene a livello nazionale e regionale. Questo mi preoccupa. Ma, d’altra parte, non è che ci facciamo illusioni: non mi aspettavo molto di più”.

A chi dal Pd accusa la Sinistra, o almeno una parte di essa – di non avere sostenuto la coalizione proprio all’epoca della vittoria di  Gianluca Festa, quando il candidato era Luca Cipriano, l’ex parlamentare chiarisce: “Noi proponemmo al PD un accordo tra il primo e il secondo turno. Per presunzione – o per eccessiva fiducia in una vittoria che poi non si è materializzata – ci dissero di no, perché dovevano “salvare” due consiglieri da eleggere. Immagino fossero due “imprescindibili statisti” Dopodiché, le bugie di allora ritornano oggi, per giustificare un comportamento che, francamente, davanti alla comunità avrà un suo peso. E che, spero, avrà anche un giudizio politico all’altezza della situazione”.

 

“Struscio di Streghe – La Notte delle donne”: l’evento nel centro storico di Benevento

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Sabato 5 e domenica 6 luglio andrà in scena nel centro storico di Benevento la terza edizione di Struscio di Streghe.

L’evento è promosso dalla Fondazione Terre Magiche Sannite, nasce da un’idea di Carmen Castiello che ne cura la direzione artistica, ed è il frutto dello studio e della collaborazione della Compagnia Balletto di Benevento con le realtà artistiche e culturali partecipanti.

Struscio di Streghe quest’anno si presenta con una straordinaria novità. Non ci sarà un concorso tra scuole e compagnie di danza come nelle due edizioni precedenti, ma sinergie tra le scuole di danza e i gruppi artistici.

Sabato 5 luglio, a partire dalle ore 21, su progetto coreografico di Carmen Castiello e regia di Linda Ocone, prenderanno forma numerose performance artistiche che rappresenteranno i vari aspetti della condizione di vita quotidiana delle donne in cui il mistero della Janara si è innestato e cristallizzato nel tempo con momenti particolari della storia e della leggenda delle Streghe e delle Janare.

Le scene saranno replicate più volte nel corso della serata per consentire al pubblico di partecipare a tutte le rappresentazioni. Le parole Rispetto e Riscatto caratterizzeranno le due giornate.

Tante e significative le scene che faranno immergere il pubblico in una dimensione di magia e mistero.

Il programma prevede il 5 luglio: all’Hortus Conclusus con  “Bellezza Orsini” abbiamo l’eterno conflitto tra il bene e il male; testi di Tullia Bartolini, con Miriana Viele , coreografia di Odette Marucci e Maria Chiara Tedesco.

in piazza Guerrazzi le “Cantilene” , in piazza Guerrazzi le “Cantilene”, testi e regia di Viliana Cancellieri, con la partecipazione di: Bruna Repola, Barbara Facchiano, Maria Boscia, Mariana Mastella, Mariantonietta Maccauro, Pompea Miceli.

Quadro dei Cunti In piazza Santa Sofia il “Canto delle Lavandaie”, coreografia di Sara Scuderi la partecipazione di Alda Parrella, la musica di Assurd e il coro di Daniela Polito;

nel Chiostro di Santa Sofia (Museo del Sannio), la “Danza dei Capelli”, coreografia di Teresa Vitale con Marika Parcesepe e la violinista Gabriella Rosato;

nel Giardino del Mago “La foglia che sapeva guarire i cuori” racconti per bambini a cura di Aurelia Palmieri.

Quadro della Magia Bianca in Piazza Federico Torre con la fisarmonica di Lorenzo Cirocco, le interpretazioni di Rosaria Preziosi e Sabrina Saati saranno rappresentate: la “Raccolta del Grano”, coreografia di Roberto Prete, la “Danza della Farina”, coreografia di Odette Marucci e Sara Scuderi, “Danza della Panificazione”, coreografia di Sara Scuderi; con la partecipazione straordinaria della Coldiretti di Benevento con Angelica De Ieso e Michele Magno,

 Quadro delle Origini in piazza Papiniano presso l’obelisco Egizio, con la conduzione di Giusy De Rienzo  saranno rappresentate: la “Danza del Culto Di Iside”, coreografia di Ornella Mirra, la “Danza del Fuoco”, coreografia di Rachele Iavarone, al termine delle performance si potrà visitare il museo delle streghe “Janua” a Palazzo Paolo V; mentre nella Galleria di palazzo Bosco la “Danza degli Zoccoli e della Zoccolara”, con testi e recitazione di Antonella La Frazia, la danza di Eva Iamunno e le percussioni di Carlo Corso;

Quadro del Mistero in piazza Roma, con la conduzione di Laura Febbraro saranno rappresentate: la “Danza del Mistero”, coreografia di Giovanni Mauriello con la direzione artistica di Michele Leone, la “Danza del Sussurro”, coreografia Carmen Pepe, la “Danza dello Strofinio delle Mani”, coreografia Lia Turchiarolo .

La serata del sabato si concluderà in piazza Roma con la “Danza della Terra e del Cielo”, su coreografia Hassan Awad  Eltabie. Questo momento conclusivo vedrà confluire tutti gli artisti in piazza per un movimento corale unico e straordinario.

Il 6 luglio  in piazza Roma alle 18,30 si svolgerà il “Laboratorio di Pizzica “Sentire” a cura di Massimiliano De Marco e Veronica Calati con la partecipazione straordinaria del gruppo musicale ”Assurd”; l’appuntamento sarà un viaggio comune per esplorare le varie possibilità che nascono dall’incontro e dalla sinergia tra musica e danza.

Per i partecipanti al corso “Sentire” sarà necessaria la prenotazione al numero 3490036936. Mentre per il pubblico l’ingresso è libero.

 Alle 21 con partenza dalla Rocca dei Rettori si terrà la Parata delle Donne di Luce con arrivo a Piazza Roma. Il corteo sarà accompagnato dalla musica delle “Assurd” che terranno un concerto a conclusione dell’evento.

La città diventa teatro a cielo aperto. Un viaggio nell’universo femminile attraverso epoche, luoghi e arti, dove mito e memoria si intrecciano in un percorso notturno a tappe, per restituire alle donne il proprio ruolo.

“Struscio di Streghe”, attraverso la danza, punta a dare nuova luce alla donna del mistero vestita di un fascino senza tempo, avvolta da un’aura di magia. Ha l’obiettivo di restituire valore e spessore culturale alla figura della Janara, liberandola dall’immagine deleteria di donna malefica e nefasta e valorizzandola, invece, per le competenze, il pensiero e il carattere avanguardistico.

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