Tempo di lettura: 4 minuti“Il centrosinistra si è frantumato già un minuto dopo il risultato elettorale.
Quando ci siamo riuniti per la prima volta, ci siamo trovati di fronte a consiglieri (Pd) che teorizzavano lo sciogliete le righe e l’autonomia individuale di ogni eletto”.
Lo ammette il consigliere comunale di Sinistra Italiana, Amalio Santoro, nel corso dell’Assemblea pubblica organizzata dalle forze progressite della città, nei giorni in cui è molto acceso il dibattito sul futuro del Comune di Avellino e la possibilità che il Partito Democratico possa valutare il “Governo di salute pubblica” proposto dal sindaco Laura Nargi dopo la bocciatura del bilancio per mano dei festiani.
“Abbiamo già bocciato un bilancio che riteniamo invotabile, e credo sia inevitabile replicare quella scelta– entra nel merito della questione Santoro- Ci sono stati improvvisi colpi di scena: la sindaca ha annunciato, a mezzo stampa, l’intenzione di tentare un’operazione impossibile, ovvero quella di spezzare la continuità con l’esperienza Festa.
Si tratta, a nostro avviso, di un’operazione dal sapore demagogico, poiché lei stessa proviene da quel mondo politico e ne porta con sé le contraddizioni.
Chi si è candidato con quello schieramento difficilmente può oggi proporsi come alternativa credibile: è parte integrante di un sistema segnato da tratti anche gravi di opacità.
C’è poi un appello alquanto generico alla pacificazione, che però non indica obiettivi concreti. Una alleanza appare più da osteria che di scopo. E lo scopo, peraltro, sarebbe solo quello di garantire la sopravvivenza di un governo privo di visione, confermando così la città nella sua esclusione”.
Quindi le accuse chiare ai dem e ai suoi consiglieri comunali; “ Il PD, in questa provincia, si conferma un non-luogo della politica. Anche la cosiddetta“linea Schlein si arresta a Pomigliano, faticando ad andare oltre. E non è un caso se il consigliere Nicola Giordano, più incline ad ascoltare se stesso che la comunità, si è fatto eleggere dalla Nargi presidente della Commissione Bilancio, stracciando l’accordo stipulato tra le forze del centrosinistra.
E tutto ciò si aggrava con l’avvicinarsi di una scadenza elettorale importante, quella delle regionali. Devo pensare che qualcuno stia portando avanti operazioni sotto banco, per interessi verosimilmente elettorali. Ma la politica è una cosa seria. Dovremmo tutti essere impegnati a rilanciare una vera scommessa elettorale. Dovremmo essere il “campo largo”. Ma tant’è: non ci scoraggiamo, né ci smarriamo. A noi interessa la politica, ma non come convenienza”.
Generoso Picone parla di “rattoppi” e “trasformisti” e che il fantasma del Commissariamento del Comune rappresenta “un alibi debole per appoggiare l’esperienza che sta dietro al sindaco Nargi”.
Duro l’ex parlamentare e referente regionale di SI, Giancarlo Giordano: “Le nostre motivazioni mi sembrano abbastanza chiare ed elementari ed è evidente che il campo largo rischia di implodere su un eventuale sostegno a Laura Nargi. Chi farà altro, dovrà spiegarlo alla città, soprattutto dopo aver votato un rendiconto contro che tornerà esattamente allo stesso modo in Aula”.
Giordano non nasconde come il campo largo abbia avuto difficoltà sin da subito, “già dopo le elezioni comunali: sono riemersi egoismi, rancori, e tutto il resto. Ovviamente, questo non ha aiutato. L’operazione che oggi si rischia di fare al Comune di Avellino, è evidente sia tentativo di riposizionamento del PD su un’area, diciamo così, “più moderata”, che mi sembra in netto contrasto con quanto avviene a livello nazionale e regionale. Questo mi preoccupa. Ma, d’altra parte, non è che ci facciamo illusioni: non mi aspettavo molto di più”.
A chi dal Pd accusa la Sinistra, o almeno una parte di essa – di non avere sostenuto la coalizione proprio all’epoca della vittoria di Gianluca Festa, quando il candidato era Luca Cipriano, l’ex parlamentare chiarisce: “Noi proponemmo al PD un accordo tra il primo e il secondo turno. Per presunzione – o per eccessiva fiducia in una vittoria che poi non si è materializzata – ci dissero di no, perché dovevano “salvare” due consiglieri da eleggere. Immagino fossero due “imprescindibili statisti” Dopodiché, le bugie di allora ritornano oggi, per giustificare un comportamento che, francamente, davanti alla comunità avrà un suo peso. E che, spero, avrà anche un giudizio politico all’altezza della situazione”.