Tempo di lettura: 3 minuti“Quando deve essere attribuito il nome ad una strada, una piazza, uno spazio o un palazzo pubblico, dovrebbe essere buona abitudine consultare una commissione appositamente creata. Di solito le intitolazioni vanno effettuate per ricordare innanzitutto cittadini illustri, e poi per ricordare eventi importanti o persone che, a prescindere dal luogo di nascita, abbiano contribuito, con la propria opera o il proprio pensiero, alla crescita ed allo sviluppo dello Stato o del popolo.
Ultimamente nella nostra città, dove al momento non esiste alcuna commissione che si interessi di toponomastica, le strade, le piazze, i parchi ed i palazzi pubblici vengono intitolati a persone non cittadini beneventani, e, in verità, neppure molto…illustri, nel senso più autentico della parola. Comunque a persone che non hanno contribuito in modo oggettivo alla crescita dell’Italia o della nostra città. Senza dubbio si tratta di persone per bene, ma probabilmente questo non basta, almeno secondo il mio parere, ad avere l’intitolazione di una strada. A meno che non si ritenga che indistintamente tutti i Presidenti della Repubblica, tutti i Presidenti del Consiglio (e non sono pochi, solo a considerare l’era repubblicana), tutti i Segretari di Partito (e anche questi sono numerosissimi), e tutte le persone “amiche” meritino una strada, una piazza, un parco, a loro dedicato…
Negli ultimi tempi a Benevento abbiamo avuto un parco intitolato a “De Mita”, un piazzale a “Craxi” (ricordiamo solo che è morto in Tunisia ove si era recato in seguito a due condanne definitive per corruzione e finanziamento illecito al PSI), una nuova sede comunale a “De Gasperi”, la colonia elioterapica intitolata a “Cossiga”, l’auditorium ubicato a Spina Verde intitolato ad “Alfonso Tanga”. Non mi pare che le persone innanzi citate abbiano avuto molto a che fare con la nostra città, con l’eccezione del senatore Tanga, eletto nel collegio di cui faceva parte Benevento. Molto sinceramente non condivido questo modo di procedere, sia nel metodo (decide esclusivamente la Giunta su proposta dal Sindaco), che nel merito (le scelte dei nomi non appaiono accompagnate da alcuna giustificazione o motivazione che vada oltre la banalità).
Certamente chi amministra e governa ha tutto il diritto ed il potere di fare come vuole, ma in una questione legata intimamente alla città come la toponomastica, forse sarebbe auspicabile il coinvolgimento di persone che abbiano una particolare competenza e conoscenza della storia della nostra città e del nostro popolo, in modo da dedicare strade e piazze a coloro che hanno avuto un ruolo importante e meritano di essere ricordate anche dai nostri figli. Peraltro, laddove si dovesse continuare con il metodo di scelta adottato finora, non vedo perché non dedicare una strada o una piazza anche ad appartenenti ad altri partiti politici diversi dalla “D.C.” che hanno comunque offerto il loro contributo alla crescita del popolo italiano (Almirante, Berlinguer, Spadolini, ecc.).
Così come dovremo ricordare i tanti ragazzi morti ammazzati durante gli “anni di piombo” che hanno dato la vita per le loro idee, e i tanti cittadini beneventani che si sono distinti per essersi impegnati nei settori della cultura, dell’arte, della storia. E’ troppo chiedere questo? La città è innanzitutto di chi la abita e la vive, e nessuno ha il diritto di caratterizzarla, almeno per quel che riguarda la individuazione delle strade e delle piazze, in base al proprio credo partitico o ai propri ricordi personali. La democrazia ed il rispetto della popolazione passano anche da questa…strada”, così nella nota Rosetta De Stasio, consigliere comunale di Prima Benevento.