Tempo di lettura: 3 minutiDopo la sentenza che il 29 aprile ha condannato il presunto assassino di Santo Romano, il giovane ucciso lo scorso anno a San Sebastiano al Vesuvio dopo una lite per un paio di scarpe sporcate, sui social tornano a comparire foto dell‘imputato 17enne, recluso nell’istituto penale minorile di Airola. In una di queste, in sovraimpressione, la scritta “18 anni e 8 mesi passano”, con riferimento alla pena inflitta al ragazzo. Nei giorni scorsi, foto e messaggi analoghi erano comparsi sul profilo dell’imputato, che si ritiene sia gestito da qualche suo amico o familiare.
La madre di Santo Romano ha annunciato un esposto indirizzato al carcere per richiedere una perquisizione all’interno delle celle, così da sottrarre i cellulari tenuti illegalmente.
“Siamo di fronte all’ennesimo oltraggio alla memoria di Santo Romano. Ogni volta che queste foto compaiono sui social, si rinnova il dolore della famiglia e si insulta la giustizia”, afferma il deputato di Avs Francesco Emilio Borrelli, che ha segnalato il caso. “È evidente che ci sia un disprezzo totale per le regole e un rifiuto sistematico della legge da parte di chi dovrebbe invece pagare il prezzo delle proprie azioni. Il carcere non può essere un palcoscenico social. È necessario intervenire con decisione, effettuando perquisizioni costanti, sequestrando i dispositivi e accertando eventuali complicità interne. Lo dobbiamo alla famiglia di Santo e a tutti i cittadini che chiedono legalità e rispetto”, conclude.
LA DENUNCIA DEL SAPPE – “Un agente della Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere minorile di Airola, nel Beneventano, ieri è stato colpito con una violenta testata al volto da un detenuto di origini straniere, noto per comportamenti aggressivi, già allontanato in passato, più volte, per ragioni di ordine e sicurezza”. Lo denuncia il Sindacato autonomo polizia penitenziaria, con il vice coordinatore regionale per la giustizia minorile, Sabatino De Rosa e il delegato provinciale per la giustizia minorile, Vincenzo Pascale.
“L’aggressione è stata improvvisa e brutale, tanto da richiedere cure mediche immediate presso il Pronto Soccorso di Benevento. Il referto parla di ‘Trauma cranico contusivo facciale’, con una prognosi di 15 giorni”, affermano i due sindacalisti. “È inaccettabile – aggiungono – che un agente venga ferito da un soggetto che, per provvedimento ufficiale, non doveva più trovarsi lì, visto anche il suo allontanamento in passato dall’Istituto, avvenuto più volte per ordine e sicurezza. L’incolumità del personale viene messa in secondo piano, e ogni giorno le uniformi pagano sulla propria pelle il prezzo di decisioni sbagliate. Per questo siamo fiduciosi in un cambio di rotta presso l’Ipm di Airola con l’assegnazione del nuovo Comandante di Reparto, già designato dal Dipartimento di Roma e che a breve prenderà servizio, in modo da risollevare le sorti dell’Istituto dove ultimamente e mai come prima si registra una gestione fallimentare e una catena di comando totalmente assente”.
Secondo Donato Capece, segretario generale del Sappe, “quel che sta succedendo nelle ultime settimane nelle carceri – tra suicidi, aggressioni, risse, evasioni – è di inaudita gravità ed è la conseguenza dello scellerato smantellamento delle politiche di sicurezza delle carceri attuato nel passato. Il sistema penitenziario, per adulti e minori, si sta sgretolando ogni giorno di più e ha assoluta necessità di interventi urgenti”.