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Giffoni 55: taglio del nastro con De Luca, De Laurentiis, Nek e Botteri

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E’ iniziata ieri la 55esima edizione del Giffoni Film Festival. 5mila giurati, provenienti da 30 nazioni, hanno colorato la Multimedia Valley. Fino al 26 luglio, saranno oltre 200 i protagonisti del mondo del cinema, dello sport, delle istituzioni, della cultura e della musica con un programma intenso costruito partendo dal tema ‘Becoming Human – Diventare umani’. Un monito, più che un semplice tema, a recuperare la nostra dimensione umana.

“Finalmente ritorna il grande Giffoni – ha dichiarato l’ideatore e fondatore Claudio Gubitosi -. Sento forte l’attesa di restituire ai nostri giovani spazio e voce in questo luogo che possiamo definire magico. L’energia è fortissima. Abbiamo realizzato un progetto creativo intenso e di grandissimo livello. Auguro a tutti un buon festival e tanta voglia di scoprire il senso dell’amicizia e il valore dello stare insieme”.

L’inaugurazione si è tenuta nella Cittadella del Cinema, con il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che ha ricevuto il Premio Speciale Ercole dalle mani di patron Gubitosi, un riconoscimento che rievoca le 12 fatiche di Ercole per raccontare le grandi imprese affrontate da Giffoni in oltre mezzo secolo di storia.

Il governatore campano ha poi salutato le giurie in sala Truffaut: “Piegare sempre la testa è più semplice per vivere, essere invece uomini liberi è difficile, comporta delle difficoltà, qualche amico in meno, ma essere uomini significa vivere con dignità la propria esistenza”. E ha aggiunto: “Viviamo un tempo in cui persino coltivare relazioni autentiche è diventato difficile. I social, che deformano la percezione della realtà, contribuiscono a un crescente distacco dalla vita vera. A livello globale assistiamo ad una crisi del diritto internazionale, che tocca anche l’Europa. Guerre che esplodono davanti ai nostri occhi: in Ucraina, in Palestina, a Gaza. E poi ci sono i conflitti dimenticati, come quelli in Africa, che causano centinaia di migliaia di vittime nel silenzio generale. Otto donne su dieci subiscono violenze. Milioni di bambini restano indietro. Sembra che il mondo stia deragliando”. Per il taglio del nastro ospiti d’eccezione Aurelio De Laurentiis, produttore cinematografico e patron della SSC Napoli, e a seguire l’incontro nella sezione IMPACT!, e il professor Paolo Ascierto, tra i più grandi ricercatori al Mondo, che ha ricevuto il riconoscimento di Giffoni dai ragazzi della medesima sezione. 

Il programma della Sala Truffaut si è aperto con Bebe Vio Grandis, campionessa paralimpica e simbolo di determinazione, energia e resilienza. Un dialogo diretto e personale con i juror tra sport, inclusione e sfide quotidiane affrontate insieme alla sua Academy. Nel pomeriggio è arrivata l’iconica giornalista Giovanna Botteri, e poi Nek che ha incontrato i giffoner nella Sala Verde. 

Ieri è stata anche la giornata di ‘Unicorni’, il nuovo film di Michela Andreozzi – in uscita oggi nelle sale con Vision Distribution – proiettato in anteprima in sala Truffaut alla presenza del cast composto da: Edoardo Pesce, Valentina Lodovini e, per la prima volta sullo schermo, il piccolo Daniele Scardini. A completare il cast Lino Musella, Thony, Donatella Finocchiaro e Paola Tiziana Cruciani. Lucio (Edoardo Pesce) è sposato con la bella Elena (Valentina Lodovini).
E infine la grande energia del Giffoni Music Concept: ad accendere l’Arena Piazza Fratelli Lumiere il ritmo e l’energia de La Dolcevita. 

Soccavo, ladri scassinano candelieri e rubano le offerte in chiesa

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Furto di offerte votive stanotte a Soccavo. Ignoti sono penetrati nella chiesa di San Giovanni Battista, in piazza Ettore Vitale, entrando dall’ingresso posteriore. A quanto si apprende, i ladri avrebbero divelto una decina di candelieri votivi, rubando i soldi delle offerte. Il bottino è comunque di modesta entità. Ma c’è da considerare anche il danno arrecato agli arredi.

Scoperta l’effrazione, stamattina i responsabili della parrocchia hanno chiamato la Polizia di Stato. Gli agenti sono intervenuti sul posto con una volante. Sull’episodio sono in corso indagini.

“Non riesco a capacitarmi di tanta meschinità” commenta Giovanna Lo Giudice, consigliera della municipalità 9. “Rubare le offerte di chi cerca un conforto spirituale – aggiunge – è un’offesa all’anima di tutti noi. Mi colpisce profondamente pensare che qualcuno abbia intaccato la fiducia e la speranza di tanti fedeli, trasformando un gesto di generosità in un motivo di dolore. Spero che chi ha compiuto questo atto vile comprenda l’entità del danno morale arrecato e restituisca almeno un briciolo di dignità”.

 

Dugenta, il Museo della Legalità sarà intitolato a Falcone e Borsellino

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“Su mia proposta la giunta comunale di Dugenta ha deciso di intitolare a Giovanni Falcone e
Paolo Borsellino il nostro nuovo Museo della Legalità. Lo consideriamo un gesto di testimonianza finalizzato non solo a rendere onore alla memoria di due grandi uomini e magistrati, la cui notorietà nazionale ed internazionale non necessita di cenni biografici, ma anche a contribuire a rafforzare nelle giovani generazioni la consapevolezza della necessità di un’azione determinata nel contrasto alle mafie per impegno fermo e costante contro ogni forma di illegalità”. Il sindaco di Dugenta, Clemente Di Cerbo, spiega così la decisione di intitolare ai due magistrati, entrambi uccisi dalla Mafia nel maggio e nel luglio del 1992, il nuovo Museo della Legalità.
“I loro insegnamenti – ha aggiunto Di Cerbo – devono costituire un punto di riferimento a cui dare quotidiana continuità, dal momento che la loro preziosissima eredità ideologica non deve essere dispersa nel tempo. I lavori del nuovo Museo proseguono spediti e contiamo di organizzare per la fine di settembre un importante manifestazione in occasione dell’inaugurazione dei nuovi spazi. Sarà un importante punto di riferimento per tutti. Il primo del suo genere nel Sannio e tra i primi nel Sud Italia con aule multimediali che saranno attrezzate per la formazione e destinate all’utilizzo da parte di scuole e associazioni oltre che a disposizione delle Forze delle Ordine. E’ nostra intenzione intitolare una di queste aule alla memoria di Piersanti Mattarella”. 

Il Politecnico di Parigi studia i siti Unesco di Benevento

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Una città, due riconoscimenti dell’Unesco e la capacità, in sinergia con le amministrazioni locali che si sono succedute nel tempo, di diventare investimento strategico per il futuro e strumento di attrazione turistica. Parigi studia Benevento considerato un modello virtuoso di valorizzazione del patrimonio culturale: il doppio riconoscimento dell’Unesco è infatti strumento di crescita economica e del territorio: il primo del 2011 per gli influssi della cultura longobarda che culmina nella chiesa di Santa Sofia, il secondo nel 2024 per i luoghi della via Appia, la ‘regina viarum’ che attraversa la città con monumenti simbolo come l’Arco di Traiano.
Il capoluogo sannita sarà al centro di un appuntamento che si terrà il prossimo 22 luglio all’Institut Polytechnique de Paris al quale interverrà il presidente del Club per l’Unesco di Benevento Achille Mottola. Spetterà proprio a lui il compito di raccontare gli impatti sul territorio, che grazie alle sinergie con le amministrazioni che si sono succedute nel tempo, si sono registrati sul fronte dell’economia, dell’occupazione, del turismo.
L’Unesco ha prima riconosciuto l’importanza di Benevento per i Longobardi in Italia, un’eredità storica che testimonia la fusione unica tra antichità romana, spiritualità cristiana e influenze bizantine, culminata nel magnifico complesso monumentale della chiesa di Santa Sofia. A questo si aggiunge la recente iscrizione, avvenuta solo un anno fa, della Via Appia “Regina Viarum”, la più antica e importante delle strade romane, con alcuni importanti monumenti: dal Ponte Leproso all’Arco di Traiano L’intervento di Mottola a Parigi all’Institut Polytechnique de Paris metterà in luce il ruolo del Club Unesco di Benevento e la sinergia con le istituzioni locali. L’esperienza di Benevento – questo il focus sul quale sarà centrata l’attenzione dell’istituto parigino – dimostra come la valorizzazione del patrimonio storico-artistico rappresenti un investimento strategico nel futuro di una comunità. Questo si traduce in un significativo flusso turistico, un incremento delle attività economiche locali, la creazione di opportunità di lavoro e uno stimolo all’imprenditorialità. Inoltre, la presenza di beni culturali di tale rilevanza migliora la qualità della vita, attirando investimenti e nuove imprese, promuovendo la rigenerazione urbana e rafforzando il senso di identità e appartenenza della comunità.

Ufficiale – Lucca è un nuovo giocatore del Napoli

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La SSC Napoli comunica di aver acquisito in prestito con obbligo di riscatto le prestazioni sportive del calciatore Lorenzo Lucca dall’Udinese Calcio.

LA SCHEDA

Data di nascita: 10 settembre 2000

Città di nascita: Moncalieri

Età: 25

Altezza: 201 cm

Nazionalità: Italiana

Posizione in campo: Attaccante

Carriera squadre di club

Stagione Squadra Pres. Campionato Gol Pres. Coppe Nazionali Gol Pres. Comp. Internazionali Gol

2024/25 Udinese 33 12 3 2 – –

2023/24 Udinese 37 8 2 1 – –

2022/23 Ajax 14 2 1 0 1 0

2022/23 Jong Ajax 14 6 – – – –

2021/22 Pisa 30+4 6 1 0 – –

2020/21 Palermo 27 13 – – – –

2019/20 Palermo 3 1 – – – –

2019/20 Torino 0 0 – – – –

2018/19 Brescia 0 0 – – – –

2017/18 Vicenza 3 0 – – – –

Totale 161+4 48 7 3 1 0

Nazionale

Presenze: 5

Dal suo arrivo in Serie A – 20 gol dal 2023/24 – Lorenzo Lucca (settembre 2000) è il giocatore più giovane ad aver segnato almeno 20 reti nel torneo.

Dall’arrivo di Lorenzo Lucca in Serie A solo Duvan Zapata (10) ha realizzato più gol di testa di Lucca (otto, al pari di M. Djuric) nella competizione.

Lorenzo Lucca è uno dei quattro italiani ad aver segnato almeno 20 gol in Serie A dal 2023/24 in avanti, con Retegui, Orsolini e Pinamonti.

Nello scorso campionato nessun calciatore ha realizzato più gol di testa di Lorenzo Lucca, cinque, come Roberto Piccoli e Mateo Retegui.

Salvaguardia equilibri contabili e sistema di videosorveglianza: via libera in Consiglio

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Il Consiglio comunale di Benevento si è aperto stamane con una commossa partecipazione nel ricordo del compianto sindaco della città Antonio Pietrantonio, scomparso negli scorsi giorni.

L’Assise ha approvato la salvaguardia degli equilibri contabili e contestualmente la variazione al Bilancio di previsione con 19 voti a favore e nove contrari. Ventisette sì e un’astensione per l’accorpamento al Demanio di terreni, ininterrottamente utilizzati da vent’anni per uso pubblico, ubicati in via Eugenio Montale. Ventisette voti favorevoli hanno consentito l’ok al Regolamento del sistema di videosorveglianza sul territorio cittadino. Diciannove favorevoli e sette contrari per il riconoscimento di un debito fuori bilancio.
Ok unanime a due mozioni: quella per la proposta riconoscimento della Palestina quale Stato democratico e sovrano e per l’ intitolazione di uno spazio pubblico (via, piazza, slargo) a Giacomo Matteotti, martire del fascismo. 

Valentina De Laurentiis: “L’autoproduzione è l’avventura più stimolante della mia vita”

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Nel primo appuntamento di Inside SSC Napoli, raccontiamo con Valentina come nascono le nostre linee gara e di abbigliamento.

La stagione 2025/26 segna un primo, importante traguardo per un percorso nato da un’intuizione che sembrava utopica e che oggi è una realtà consolidata. Da cinque stagioni, la SSC Napoli produce in autonomia le proprie divise da gioco e tutta la sua linea d’abbigliamento. Una scelta in totale controtendenza rispetto al resto delle società sportive professionistiche che, oltre a rivelarsi un successo commerciale, ha rinsaldato ulteriormente il legame tra Club e città, il cui spirito è presente in ogni prodotto delle collezioni. Un progetto che nasce e si alimenta quotidianamente dalle idee di Valentina De Laurentiis, che oggi inaugura la rubrica Inside SSC Napoli, con la quale ci racconteremo attraverso le parole dei nostri protagonisti.

Valentina, ne hai parlato tante volte, ma è inevitabile chiederlo di nuovo: come è nato il progetto dell’autoproduzione?
Tutto è partito da un’intuizione geniale di mio padre, che ho colto al volo. Sembrava una sfida impossibile e invece, in quattro stagioni, abbiamo quintuplicato il fatturato grazie a un grande lavoro di squadra. Sono grata a tutto il mio staff, che vive ogni giorno al fianco mio e del Napoli. È stato un percorso a ostacoli, ma siamo estremamente soddisfatti dei risultati.

Ci spieghi cosa significa, in sintesi, “autoproduzione”? Come si svolge il processo?
Si parte sempre dalla creatività. Mi incontro e mi confronto con l’ufficio stile di Armani sulle idee alla base di ogni collezione. Poi l’idea diventa bozzetto, il bozzetto si trasforma in prototipo e, una volta approvato, si passa all’ordine di produzione, studiando quantità e date di lancio. Il prodotto finito arriva nei nostri hub logistici e da lì viene distribuito su tutti i canali. Il Club oggi gestisce quattro store, oltre al canale online (totalmente rinnovato da luglio, per potenziare i servizi a disposizione dei clienti) affiancato da una rete di decine di rivenditori nazionali e internazionali. Se in media uno sponsor tecnico tradizionale impiega circa 18 mesi per completare questo processo, noi riusciamo a farlo in un quarto del tempo. Questo ci consente di intercettare i trend del momento, lanciando prodotti e idee sempre attuali.

Il vero punto di rottura rispetto al passato è stata la ricerca di un nuovo stile.
Abbiamo scelto la strada dell’eleganza, rafforzata da un grande lavoro del team marketing e merchandising che, dalla scorsa stagione, ha avviato anche un importante processo di rebranding, con l’introduzione di un nuovo schema di loghi che si integra perfettamente con tutte le nostre collezioni. Quando puoi contare su un partner come Giorgio Armani e la sua squadra, e sei l’unico club al mondo a lavorare in stretta sinergia con un fashion partner di tale livello, è naturale fondere il suo stile elegante, essenziale e iconico con la tipica e poetica creatività partenopea.

Il legame con la città è il faro di tutto il percorso…
Qualsiasi nostro progetto o idea creativa nasce dal valore che rappresenta la napoletanità, oggi divenuta un brand apprezzato e seguito in tutto il mondo. Gli esempi sono tanti: potrei citare la away 23/24 con il Vesuvio sullo sfondo, il manifesto 24/25 Proud to be Napoli, gli scatti in luoghi meravigliosi e spesso poco conosciuti come le grotte di Seiano, il cimitero delle Fontanelle, la metro di Chiaia, fino all’esaltazione del teatro senza sipario che è la nostra città, e che è stato la cornice ideale per il lancio della nuova linea gara.
La maglia away 25/26 è la perfetta incarnazione della nostra identità rinnovata, fondata su un legame viscerale e inscindibile con la città e i nostri tifosi. Personalmente, mi sento al servizio di Napoli: ogni mia azione nasce da amore e passione sinceri. Per noi è un orgoglio essere parte del rinascimento che sta vivendo la città, raccontandone la bellezza e lo stile che la rendono unica al mondo.
Penso alle emozioni vissute durante la festa per il quarto scudetto: ho sentito sulla mia pelle l’abbraccio della città, anche di chi era lontano. Ho avuto quasi la sensazione che, perfino chi non è tifoso del Napoli, per un giorno abbia voluto partecipare alla nostra festa. Perché la bellezza non ha colori, anche se, in fondo, credo che un po’ di azzurro scorra nelle vene di tutti.

La novità di questa stagione è la linea donna, che ha riscosso subito un grande entusiasmo.
Per una questione di tempistiche, non ero mai riuscita a concentrarmi come volevo su una linea dedicata alle donne. Questa collezione non nasce per vestire una stagione, ma per raccontare il mio pensiero. Credo profondamente nella forza dell’autenticità. Per me una donna non deve “aggiustarsi” per piacere, per essere accettata, per rientrare in uno stampo. È dedicata a tutte quelle donne che, per troppo tempo, si sono limate l’anima per compiacere gli altri: la famiglia, la società, gli uomini, il mondo intero.
“Nun t’aggiustà pe’ piacere” è un invito a smettere. A liberarsi. A mostrarsi per ciò che si è: con la propria voce, i propri spigoli, le proprie cicatrici.
E poi c’è la seconda parte: “Brucia, nun brillà”, che è il cuore pulsante di tutto.
Viviamo in un tempo che ci chiede continuamente di brillare. Ma spesso è una luce vuota, superficiale, costruita per piacere agli altri. Io invece credo nel fuoco che nasce dentro. Nelle cicatrici che diventano forza. Nell’autenticità e nell’amore come unico vero motore creativo. Una donna che ha vissuto, che ha attraversato il dolore, non ha bisogno di brillare: lei brucia. E, bruciando, illumina tutto ciò che tocca. Non cerca l’approvazione, ma la verità. Non si adatta, si afferma. Non ha bisogno di filtri, ma di libertà. Perché non c’è niente di più potente di una donna libera come il mare, protagonista della nostra collezione. Ci tenevo da tempo a lanciare questo messaggio, ed era il momento giusto per farlo.
Ed è per questo che, su ogni capo, ho voluto mettere la mia firma.

Ogni grande impresa comporta delle difficoltà, e nelle ultime settimane ne stai gestendo diverse…
Quest’avventura è la più stimolante che abbia mai vissuto, anche se comporta un’enorme dose di rischio, come accade in ogni grande progetto. Una volta concluso il processo creativo, tutta la responsabilità della produzione e della distribuzione è nelle nostre mani. La nostra business unit merchandising, di fatto, è una start-up. E come tutte le realtà giovani, ogni giorno affronta sfide e difficoltà di ogni tipo: dai difetti di produzione alle calamità naturali, l’imprevisto è sempre dietro l’angolo. Poi, ovviamente, può capitare che sbagliamo anche noi. Succede, e non solo alle realtà più giovani. Ieri è diventato virale un refuso presente sul logo di certificazione di autenticità delle maglie home e away appena lanciate, e che è presente anche sulle divise dei portieri. Potrei cercare scuse, o correggerlo nel resto della produzione. Ma invece preferisco lasciarlo così com’è, trasformandolo in un’occasione per lanciare un messaggio: chi lavora può inciampare. L’importante è trovare subito una soluzione, se possibile, o trarne un insegnamento. Quel refuso renderà le nostre divise ancora più “umane” e forse, in un certo senso, uniche. Vorrei che diventassero quasi un messaggio ai più giovani, che spesso hanno paura di agire e di mettersi in discussione per il timore di trovarsi di fronte a un patibolo, spesso virtuale.
È proprio quando si cade, invece, che ci si rialza, si cresce e si vive. Come fa da secoli la nostra città, che “nu’ mmore, è vviva… Ancora”.

Nazzareno Orlando è il nuovo Presidente del Conservatorio di Benevento

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Il Conservatorio Statale di Musica “Nicola Sala” di Benevento comunica che, con Decreto del Ministro dell’Università e della Ricerca, Sen. Anna Maria Bernini, prot. n. 457 del 17 luglio 2025, è stato nominato il Dott. Nazzareno Orlando quale Presidente dell’Istituzione per il triennio 2025–2028, ai sensi dell’art. 5 del D.P.R. 28 febbraio 2003, n. 132.

Il Dott. Orlando, già assessore alla cultura, operatore teatrale, regista, progettista culturale e divulgatore, è figura di riferimento per la cultura locale e nazionale, con una lunga e riconosciuta esperienza nel mondo della programmazione artistica, della comunicazione e dell’innovazione in ambito culturale. La sua nomina rappresenta un significativo riconoscimento del suo impegno e della sua visione interdisciplinare al servizio della collettività e della formazione.

Il Direttore M° Giuseppe Ilario e il Consiglio Accademico accolgono con soddisfazione la nomina, certi che il nuovo Presidente saprà contribuire con equilibrio, spirito di servizio e progettualità allo sviluppo strategico dell’Istituzione, in coerenza con i principi di autonomia, alta formazione e apertura al territorio.

Contestualmente, il Conservatorio esprime un sentito ringraziamento alla Dott.ssa Caterina Meglio, Presidente uscente, per il prezioso contributo reso durante il suo mandato 2022–2025. La Dott.ssa Meglio ha guidato l’Istituzione con competenza, visione manageriale e profondo rispetto delle dinamiche accademiche, contribuendo all’implementazione di progettualità innovative, all’ampliamento dell’offerta formativa e al consolidamento della rete nazionale ed europea del Conservatorio.

Il Conservatorio “Nicola Sala” conferma il proprio impegno nel perseguire i più alti standard di eccellenza artistica, culturale e didattica, nella convinzione che la collaborazione tra Presidenza, Direzione, Organi Accademici, personale e studenti costituisca la base solida per affrontare con responsabilità le sfide del futuro.

Salerno, riaprono i giardini della Minerva: ecco le novità

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Dopo quattrocento anni lo storico Giardino della Minerva ritrova la sua completa integrità.  Quando l’ultimo erede della famiglia Alfano decise di non occuparsi più di spezie e di dedicarsi al vino, la terrazza fu ceduta, sottraendo pezzi all’orto botanico che deve la sua fama e centralità anche per la Scuola medica salernitana.

Tutte le novità sono state presentate questa mattina nella cerimonia con la quale il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca ha tagliato il nastro al nuovo volto dei giardini della Minerva. Due anni e mezzo di lavori dopo aver acquistato l’ultimo terrazzamento di 740 m² ed ampliamento che hanno restituito ripristinato in toto l’orto botanico

Tra le novità che arrivano con l’intervento di restauro, anche la nuova illuminazione che consentirà l’apertura anche notturna.  A Palazzo Capasso è stato restaurato il primo piano (prima non fruibile), che sarà dedicato alle attività didattiche dell’Orto Botanico, in risposta alla crescente domanda da parte di scuole e università. È stato inoltre realizzato un ascensore per garantire l’accesso ai diversamente abili tra piano terra e primo piano. Migliorata anche la zona ristoro con tisane e prodotti ispirati alla Scuola Medica Salernitana. Tra le novità l’istituzione di un biglietto unico che permetterà da ora in poi con un unico tagliando la visita di tutti e tre i siti: Giardino della Minerva, Museo Papi dello strumentario chirurgico, Museo Virtuale Scuola Medica Salernitana.

 

Texas, ritrovato il corpo della piccola Virginia. Cordoglio a Cusano Mutri, lunedì messa per ricordarla 

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Si è spenta ogni speranza. Dopo giorni di ricerche ininterrotte e un’attesa straziante, è stato ritrovato ieri mattina il corpo senza vita di Virginia, la bambina di nove anni travolta dall’alluvione che ha colpito il Texas lo scorso 4 luglio. Il suo nome era tra quelli dei bambini dispersi al Camp Mystic, nella contea di Kerr, dove si trovava per un campo estivo.

Viveva in Texas ma era profondamente legata all’Italia: il padre di Virginia è originario Cusano Mutri, in provincia di Benevento. Proprio nel piccolo comune sannita e nella vicina Napoli, la notizia ha provocato commozione e sconforto. Pochi mesi fa, la bambina era stata nel capoluogo campano per festeggiare lo storico scudetto degli azzurri, posando felice con una sciarpa azzurra tra le mani. Quell’immagine è divenuta virale nei giorni successivi alla tragedia, trasformandosi in un simbolo di speranza e, ora, di lutto.

A Cusano Mutri, la comunità si è stretta attorno alla famiglia. Il sindaco Pietro Crocco ha diffuso un messaggio di cordoglio: “Virginia, sebbene vivesse lontano, conservava con Cusano Mutri un legame profondo, nato dalle radici del padre e alimentato dai momenti felici vissuti tra i nostri boschi, le nostre strade, le nostre montagne. Virginia era e resterà parte di noi: una bambina che porteremo per sempre nel cuore. Siamo certi che il suo sorriso sarà capace di attraversare oceani e montagne e continuerà ad illuminarci da lassù”.

Lunedì 21 luglio si terrà una messa in sua memoria nella Chiesa di San Pietro e San Paolo. La cerimonia sarà trasmessa anche online, per consentire ai parenti e agli amici negli Stati Uniti di unirsi al momento di preghiera. 

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