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“Se Dio possiede il nostro cuore, noi possediamo l’infinito”. Questa frase di Carlo Acutis imressa su di uno striscione ha illuminato Centola, nel Salernitano, in questi giorni di intensa spiritualità e festa. Di Centola, infatti, è originaria Antonia Salzano, la mamma di Carlo. Il borgo cilentano, legato alla figura del giovane Santo, ha vissuto un momento storico: la canonizzazione di Carlo, proclamato Santo questa mattina da Papa Leone XIV insieme a Pier Giorgio Frassati in piazza San Pietro. A Centola, in piazza San Nicola di Mira, cuore della celebrazione locale, una folla commossa, arrivata anche dai paesi vicini, ha seguito la diretta su maxi schermo. Il collegamento con Roma ha trasformato la piazza in una seconda platea della canonizzazione, tra palloncini gialli e bianchi, magliette e cappellini dedicati al nuovo Santo. L’associazione “Tantum Ergo Carlo Acutis”, organizzatrice dell’evento, ha curato ogni dettaglio, rendendo la giornata indimenticabile. Non sono mancate testimonianze cariche di emozione: Ida, l’insegnante di matematica, ha ricordato un ragazzo curioso e brillante; Rachele, miracolata per sua intercessione, ha raccontato la sua storia con commozione. Accanto a loro, amici e compaesani hanno tracciato il ritratto di un ragazzo semplice, ma con “una luce speciale”.

Il momento più intenso è stato l’annuncio ufficiale della canonizzazione: un silenzio profondo ha invaso la piazza, subito spezzato da un lungo applauso. Anche Centola, in quell’istante, è entrata nella storia, portando nel cuore l’orgoglio di aver visto crescere quel ragazzo oggi proclamato Santo. La celebrazione era iniziata ieri, con una messa serale, seguita dall’adorazione eucaristica “Roveto Ardente” e da una veglia notturna guidata dai giovani. Questa mattina, poi, tra canti, preghiere e commozione, la comunità ha condiviso ricordi e fede. Nel pomeriggio di oggi uno dei momenti più simbolici: la consegna dell’effige di San Carlo ai motociclisti in partenza per il Sacro Monte di Novi Velia, dove sarà donata al Santuario di San Mauto La Bruca. Il dipinto, realizzato da un giovane artista locale, rappresenta l’incontro tra fede, arte e tradizione. “Centola in festa con Carlo: connessi al cielo!”, recitava la locandina dell’evento. E così è stato. Carlo ha mostrato che la santità può nascere nei gesti quotidiani, tra la gente comune. Quest’oggi si è vissuta un’emozione che resterà impressa nella memoria collettiva di tutto il paese di Centola.