A Salerno, roccaforte politica del governatore Vincenzo De Luca, la scelta del capolista nella lista civica “A Testa Alta” suona come un messaggio preciso: nessuna discontinuità, ma la conferma di un sistema di potere che resiste.
Il nome è quello di Luca Cascone, consigliere regionale campano e fedelissimo del presidente, ma anche figura da anni sotto i riflettori della magistratura. Non un volto nuovo, dunque, bensì un politico già più volte finito nelle carte di inchieste su appalti, procedure sospette e presunte reti di influenza. E ora, con la candidatura da capolista, la sua storia giudiziaria torna inevitabilmente al centro del dibattito: perché la sua presenza in lista non è solo una scelta elettorale, ma un segnale di sfida – quasi una prova di forza – lanciata proprio mentre i fascicoli che lo riguardano restano tutt’altro che chiusi.
Cascone, eletto nel 2020 con largo consenso nell’area salernitana e stretto collaboratore del governatore De Luca, ricopre una posizione strategica nel consiglio regionale campano. Eppure, più volte la sua candidatura e la sua figura hanno dovuto fare i conti con indagini che non erano solo marginali: tra i dossier che lo riguardano figurano presunti appalti pilotati, turbative d’asta e addirittura l’ipotesi – nei confronti della quale il procedimento è ancora aperto – di associazione per delinquere. Nel dicembre 2024 è stato ufficialmente indagato per associazione per delinquere e turbativa d’asta nell’ambito della cosiddetta “Inchiesta Alfieri”, che prende il nome dall’ex presidente della Provincia di Salerno e coinvolge anche infrastrutture e appalti pubblici nella zona.
Il fulcro dell’accusa riguarda gare e lavori che riguardano la strada «Aversana», la superstrada «Fondovalle Calore» e un sottopasso a Capaccio-Paestum: gli inquirenti contestano che Cascone avrebbe agito “senza alcun titolo” insieme ad Alfieri, occupandosi del progetto della Aversana in modo da pilotarlo. Nel frattempo Cascone decide di rimettere le deleghe regionali alle Infrastrutture e Mobilità “perché le attuali condizioni non mi consentono più di svolgere serenamente il mio lavoro”, spiegando che aveva informato il presidente della giunta.
Ma la storia non inizia nel 2024: già nel 2020 Cascone era finito nel mirino della magistratura per presunte irregolarità nella realizzazione dei Covid-hospital a Ponticelli, Salerno e Caserta, un dossier che all’epoca attrasse attenzione mediatica e giudiziaria. Pur non essendo ancora capitolo chiuso, quello scenario ha contribuito a segnare il profilo politico del consigliere regionale come sospetto non occasionale ma continuativo di attenzioni investigative.
Ancora oggi, mentre la campagna elettorale entra nel vivo e Cascone assume il ruolo di traino della lista nella provincia di Salerno, le inchieste pendenti fungerebbero da ombra ingombrante: l’annullamento con rinvio da parte della Corte di Cassazione del decreto che lo accusava formalmente di associazione per delinquere – riguardante i filoni “Aversana / Fondovalle Calore” – non segna affatto la “fine” del percorso giudiziario, ma piuttosto un nuovo inizio con la rimessione degli atti al Riesame.
Ecco perché la scelta di Cascone come capolista assumerebbe una valenza doppia: da un lato testimonia la fiducia che De Luca e l’area politica circostante ripongono in lui; dall’altro accende un faro critico sulla trasparenza, sull’eticità delle candidature e sulla coerenza tra l’immagine di “giustizia” promessa dalla lista civica e la realtà giudiziaria del protagonista.
La domanda di fondo resta: un capolista che intratterrebbe rapporti così stretti con la politica di potere e che è al centro di indagini delicate è davvero il candidato giusto per incarnare un messaggio di rinnovamento e moralità? Oppure la sua presenza evidenzia che, dietro l’apparenza di lista civica e cambiamento, c’è la continuità del modello di potere consolidato? In un momento in cui fiducia e decoro nelle istituzioni sono sotto osservazione, i cittadini salernitani avranno modo di valutare se la scelta fatta è un segnale di forza o un azzardo reputazionale.