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“Continuiamo ad apprezzare quanto la giunta regionale ed il presidente della Regione Campania fanno per l’agricoltura e la zootecnia dei nostri territori, ma in attesa di una maggiore chiarezza di intendimenti sul caso dell’applicazione della Direttiva nitrati 91/676/Cee non potevamo astenerci dalla legittima tutela degli interessi degli agricoltori e degli allevatori campani”. Con queste parole Fabrizio Marzano, presidente di Confagricoltura Campania, commenta il decreto presidenziale del 21 febbraio 2020 emesso dalla V sezione del Tribunale amministrativo regionale della Campania di Napoli, che ha sospeso l’efficacia della delibera di giunta della Regione Campania numero 762 del 5 dicembre 2017, contenente la nuova delimitazione delle Zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola (Zvnoa), unitamente alla relazione tecnica di accompagnamento, basata sui dati dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Campania (ArpaC).

La delibera sospesa dal Tar aveva sostituito la precedente delimitazione del 2003, ed estendeva su un territorio molto vasto il limite di 170 chilogrammi annui per ettaro su cui era possibile diffondere l’azoto totale, uno dei più importanti fertilizzanti usati da agricoltori e allevatori per i terreni. La richiesta di sospensiva era stata avviata dai legali di Confagricoltura Campania e di un gruppo di aziende associate a tutela degli interessi legittimi degli imprenditori agricoli, in particolare degli allevatori, che si intendono ingiustamente lesi dalle norme contenute nella delibera; se fosse stata confermata la delibera, molti allevatori avrebbero dovuto ridurre il numero di capi bufalini. La camera di consiglio collegiale che affronterà la questione nel merito si terrà il prossimo 24 marzo 2020. Fino a nuove disposizioni, il limite alle fertilizzazioni azotate sulle nuove zone vulnerabili ai nitrati designate dalla delibera sospesa è da intendersi di 340 chilogrammi di azoto totale per ettaro, come previsto per le zone non vulnerabili dai vigenti regolamenti regionali.