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Gli ultimi due anni, caratterizzati dall’emergenza sanitaria globale, hanno dato vita ad una serie di trasformazioni sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista sociale. C’è stata innanzitutto una fortissima accelerazione sulla digitalizzazione, che ha fatto fare un enorme passo avanti al nostro paese dal punto di vista delle competenze digitali ed ha aperto nuovi scenari anche nel mondo lavorativo. Secondo il World Economic Forum infatti le professioni digitali sono ai primi posti tra i 10 lavori che hanno futuro e la conoscenza degli strumenti tecnologici sarà fondamentale per poter aspirare a carriere soddisfacenti. Dopo la pandemia è cambiata anche l’università e, proprio grazie alla tecnologia, gli studenti sono sempre più smart e cercano nuove opportunità di formazione.

 

Le università durante la pandemia

Durante la pandemia anche le università sono dovute passare alla Didattica a Distanza, con una conseguente ricaduta sull’organizzazione delle lezioni e delle modalità di erogazione dei corsi. I grandi atenei, già in possesso di tecnologie avanzate per lo streaming, hanno avuto minori difficoltà a proporre nuove modalità didattiche, ma i piccoli atenei hanno dovuto affrontare cambiamenti epocali. Un discorso a parte meritano poi i docenti, non tutti preparati alla nuova sfida del digitale. Nonostante i problemi iniziali però gli atenei si sono ben presto adattati e in molti casi si sono avuti interessanti riscontri positivi. Il 72% dei docenti infatti è riuscito ad attivare la DAD entro il 13 marzo e nei corsi magistrali l’89% delle lezioni previste sono state portate a termine. Dal punto di vista dell’adattamento al nuovo metodo d’insegnamento, il 67% dei docenti ha dichiarato di aver cambiato l’impostazione delle lezioni.

 

Il boom delle Università online
L’aumento delle iscrizioni alle università telematiche si era già registrato prima della pandemia. Basti pensare che nell’anno accademico 2017/2018 gli iscritti alle università online erano oltre 94 mila con una crescita su base annua dell’11%. E nel 2021 si è registrato un boom di iscrizioni che mette in seria difficoltà le università tradizionali. I motivi di questa esplosione di iscrizioni non sono da collegare però al Covid, perché, secondo quanto riporta una recente infografica di Unicusano sull’università online, il 77,2% degli iscritti scelto di studiare con la modalità e-learning perché ne apprezza molto le caratteristiche e i vantaggi. Gli studenti sono infatti assolutamente convinti dell’efficacia dello studio a distanza e apprezzano la possibilità di poter consultare il materiale di studio in ogni momento e su un’unica piattaforma. Determinante poi nella scelta la possibilità di avere a disposizione un tutor in ogni fase di preparazione dell’esame e per chiarire ogni dubbio.

 

Aumenta lo studio da remoto

Il passaggio al digitale ha anche cambiato i metodi di studio e 8 studenti su 10 dichiarano di aver aumentato dopo la pandemia il numero di ore di studio da remoto, complice anche la possibilità di poter studiare mediante strumenti online. Il 41,6% ha dichiarato di aver aumentato il numero di ore di studio di oltre il 25%; mentre il 20% ha indicato una crescita addirittura del 75%. C’è da aggiungere che le università telematiche mettono a disposizione degli iscritti strumenti di verifica intermedia della preparazione di un esame e questo sicuramente aiuta nell’acquisire anche un metodo di studio basato sulla modalità da remoto.