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Uno sguardo alla normativa vigente che regola, dal punto di vista fiscale, la vendita di prodotti artigianali a carattere occasionale o professionale.

L’hobbistica è la tua passione: hai creato dei bellissimi orecchini in pietra naturale o dei vasi colorati in terracotta che ti piacerebbe vendere online. Oppure hai modificato e risistemato un vecchio armadio e vorresti ricavarci qualcosa, magari proponendolo al mercatino delle pulci della tua città.

Oppure, ancora, la tua inesauribile vena creativa ti sta facendo balenare l’idea di aprire un piccolo e-commerce con cui trasformare il tuo hobby del fai da te in una vera e propria professione.

Con questo genere di riflessioni, riteniamo che sia del tutto lecito chiedersi quali sono gli adempimenti fiscali previsti per vendere i tuoi oggetti fatti a mano continuativamente, sporadicamente e/o una tantum.

Prendiamo come esempio l’attività di vendita non abituale verso soggetti privati. In questo caso, se la rendita netta annuale è inferiore ai 5mila euro e il valore dei singoli oggetti non supera i 250 euro, potrai semplicemente rilasciare al cliente una ricevuta fiscale, che non è altro se non l’equivalente dello scontrino.

Se invece la vendita di prodotti avviene con cadenza regolare e supera la soglia dei 5mila euro di ricavi all’anno, le norme fiscali e amministrative previste dall’Agenzia delle Entrate richiedono l’apertura della partita Iva. A tal proposito, Contributi PMI ha pubblicato una guida completa con tutto quello che c’è da sapere per aprire una partita Iva e iniziare a lavorare in proprio come liberi professionisti. Troverai, tanto per iniziare, informazioni utili in merito ai costi di gestione e mantenimento da tenere in conto nel momento in cui ti appresterai a redigere il business plan della tua attività.

L’apertura della partita Iva è necessaria anche se intendi creare il tuo negozio di e-commerce. Da un punto di vista fiscale, la vendita online è infatti regolamentata come tutte le altre forme fisiche di commercio, poiché si presuppone che avvenga in maniera continuativa.

Come venditore occasionale di creazioni handmade con un limitato volume di affari, potrai invece sfruttare i canali social (per esempio, la tua pagina Facebook personale) o alcuni marketplace come Etsy, DaWanda o eBay. Si tratta di siti web di e-commerce che, previa registrazione, fungono da intermediari tra te e il cliente, consentendoti di pubblicizzare i tuoi prodotti senza costi aggiuntivi.

E se il commercio virtuale non fa per te? Come alternativa puoi prendere in considerazione il banco di un reale mercatino artigianale. Non dovrai fare altro che compilare una dichiarazione sostitutiva, da consegnare al Comune in cui si tiene il mercato, come certificazione dell’occasionalità della vendita.

Ricapitolando, per vendere online oggetti fatti in casa non è necessario aprire la partita Iva, purché le vendite siano limitate e non abituali.