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Quando si parla di poker si pensa subito alla scintillante Las Vegas e ai suoi lussuosi casinò internazionali, ma forse non tutti sanno che alcuni dei più grandi giocatori di poker sono italiani. Un esempio è Dario Sammartino: napoletano verace e semplicemente l’italiano più vincente nella storia del poker.

Nato nel 1987 al Vomero, un quartiere difficile che cerca di emergere attraverso dei progetti artistici, per lui il poker iniziò come passatempo mentre frequentava la facoltà di economia e lavorava come PR in alcuni locali napoletani. Ma ci mise poco a capire quale fosse la sua strada, e cominciò ben presto a dedicarsi al poker in maniera seria con l’obiettivo dichiarato di diventare un professionista e trasformare quel gioco in un lavoro.

Intorno al 2008 l’esplosione del poker sul web spinge Sammartino a prendere parte ai numerosi tornei online, grazie ai quali comincia a costruire il suo bankroll. A quel periodo risale la conoscenza con Mustapha Kanit, altra leggenda del poker nostrano. La loro amicizia aprirà le porte a un sodalizio duraturo in cui si aiutarono per migliorarsi l’uno con l’altro. Grazie al 4° posto raggiunto nel 2010 al Malta Poker Dream, Sammartino raggiunse il suo primo traguardo importante, rivelando il suo talento sulla scena internazionale. L’anno successivo ottenne un discreto 17esimo posto durante le WSOP europee di Parigi e nel 2013 il secondo posto all’IPT (Italian Poker Tour) guadagnando ben 95.000 euro e imponendosi come nome forte del poker italiano.

Nel 2015, l’idea d’iscriversi al High Roller si rivela vincente. Infatti, con una serie di vittorie consecutive raggiunse il tavolo finale, dove si è classificato 4°, e a un premio di oltre 700 mila euro. Nello stesso anno, ottiene il 4° posto anche alle WSOP, mentre nel 2016 centra l’obiettivo di giocatore italiano più vincente di sempre grazie al 17esimo posto alle WSOP. Sammartino a questo punto è un top player decisamente affermato nel panorama internazionale, ma la sua abilità da giocatore viene ulteriormente apprezzata negli scenari mondiali nel 2017 grazie al terzo posto raggiunto nella variante NLH High Roller for One Drop che gli frutta l’incredibile cifra di 1.608.295 dollari.

Una carriera fatta di vittorie, e destinata a entrare nella leggenda, che tocca il suo culmine quando il 6 luglio 2019 viene consacrato vice campione del mondo, perdendo la finalissima al WSOP Main Event 2019 contro il tedesco Hossein Ensan ma portandosi a casa 6 milioni di dollari. Si tratta del premio più alto mai raggiunto da un giocatore italiano in un torneo di poker, nonché il miglior piazzamento italiano al torneo mondiale di Las Vegas.

La grande vincita conquistata alle WSOP non sembra aver fatto dimenticare al campione del Vomero le sue origini. Infatti, lui ha dimostrato di saper mantenere i piedi per terra prodigandosi anche in azioni sociali no-profit, come il progetto Equilibrium per aiutare le persone che non hanno avuto l’occasione di realizzarsi nella vita. Attualmente Dario Sammartino occupa il 46° posto nella All Time Money List mondiale, risultando però il primo italiano nella lista nonché l’unico nella top 50 di sempre, forte di una vincita complessiva ai tornei dal vivo che ha superato i 14 milioni di dollari.

Sammartino ha preso da tempo la residenza in Slovenia, in parte per ragioni fiscali come lui stesso ha dichiarato, in parte per non rimanere troppo lontano dalla sua famiglia che vive a Napoli. Inoltre, così può avere libero accesso ai casinò internazionali e confrontarsi con giocatori da tutto il mondo, evitando le restrizioni dell’AAMS. Dario Sammartino gioca online come “madGenius”, ma fu solo nel 2016 che decise di rivelare il suo nickname. Fino ad allora, infatti, aveva preferito tenerlo nascosto, considerandolo un vantaggio da sfruttare contro i suoi avversari che non avevano idea di chi stessero sfidando.

Nonostante frequenti ancora Las Vegas, Sammartino preferisce non passare più lunghe ore nelle poker room come faceva in passato, scegliendo di trascorrere più tempo con gli amici o dedicandosi ad attività filantropiche. Dario non ha mai dimenticato la sua città natale, rivelandosi un campione non solo al tavolo da gioco ma anche nella vita.