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Il 27 marzo scorso furono in tanti a balzare dalla sedia gettando per aria tastiere e smartphone. Quel giorno il Ministero della Salute smentì via social una bufala sul Covid: “Non è vero che ci si può proteggere dal coronavirus facendo gargarismi con la candeggina, assumendo acido acetico o steroidi”. Vista la lapalissiana assurdità della teoria in questione, la precisazione finì per risultare comica. Ma davvero ce n’era bisogno? A quanto pare sì. 
 
Per fortuna non ci risulta che qualcuno abbia provato il disgustoso rimedio, ma i recenti sviluppi sulla “questione scuola” inducono a una seria riflessione: anche le fake news evidenti, per quanto illogiche, risultano credibili.
 
Nelle ultime ore ha iniziato a circolare sul web una notizia secondo la quale, alla ripresa delle attività didattiche prevista per il 14 settembre, se un bambino dovesse risultare positivo finirebbe in una ‘stanza Covid‘ senza che i genitori possano avvicinarlo. Il bambino, sempre secondo la fake, sarebbe infatti affidato all’autorità sanitaria e tenuto lontano da casa per un periodo non precisato. 
 
In pratica un sequestro di persona, qualcosa che più lontano dalla realtà non si può, ma qualcuno ci ha creduto. Non solo. Decine e decine di persone hanno dato vita a una catena sui vari social a ritmo serrato: “Il 14 settembre io non autorizzo nessun personale della scuola ad isolare i miei figli se dovessero presentare improvvisamente qualche linea di febbre… blablabla…. Modificate queste direttive o i figli c’è li teniamo a casa!!!!!copiate e incollate tutti!!i nostri figli non sono animali!!….blablabla…”. Come se Facebook fosse una piattaforma per autocertificazioni.
 
Il Miur, visto lo sciame, ha dovuto pubblicare una smentita ufficiale sulla falsariga di quanto fece il Ministero della Salute qualche mese fa, assicurando ai genitori che nessun bambino verrebbe sottratto alla sua famiglia nell’eventualità di un tampone positivo.
 
E poi che sciocchi, il sequestro neppure servirebbe. I vostri figli – a questo sì, fareste bene a crederci – saranno raggiunti davvero dall’irrefrenabile voglia di scappare via. Dall’imbarazzo. Gli basterà leggere il vostro nome nella lista dei creduloni. Toh, un ciuccio che vola…