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Ariano Irpino – Nella serata di venerdì, 9 marzo, due detenuti ristretti alla decima sezione della Casa Circondariale di Ariano Irpino hanno aggredito, senza apparente motivo con schiaffi e pugni un agente di servizio tanto che si è reso necessario accompagnare lo stesso al locale pronto soccorso dove gli sono stati diagnosticate lesioni varie con una prognosi di dieci giorni.

All’indomani della brutale aggressione, il Sappe, sindacato di polizia penitenziaria ha diffuso una nota: “Sono numerosissimi e continui gli eventi critici nelle carceri italiane che vedono soccombere appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria ed il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo della Categoria, accusa di inerzia e indifferenza il Ministero della Giustizia ed il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria”.

“Ogni giorno contiamo molti eventi critici nelle carceri, dal Nord al Sud isole comprese, nei quali spesso i poliziotti penitenziari vengono aggrediti e restano feriti o contusi. Ogni giorno denunciamo questa assurda e ingiustificata violenza, ma Ministero della Giustizia e Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria stanno a guardare, senza adottare alcun provvedimento. E allora noi, primo Sindacato della Polizia Penitenziaria, diciamo basta! Proclamiamo da subito lo stato di agitazione dei poliziotti e, in attesa di organizzare una imponente manifestazione a Roma, interrompiamo ogni rapporto con il DAP, disertando le prossime riunioni ministeriali”, tuona il Segretario Generale del SAPPE Donato Capece.

La situazione si è notevolmente aggravata nelle carceri, nella totale inerzia di Ministero della Giustizia e Dap”, denuncia. “I numeri riferiti agli eventi critici avvenuti tra le sbarre nell’interno anno 2017 sono inquietanti: 9.510 atti di autolesionismo (rispetto a quelli dell’anno 2016, già numerosi: 8.586), 1.135 tentati suicidi (nel 2016 furono 1.011), 7.446 colluttazioni (che erano 6.552 l’anno prima) e 1.175 ferimenti (949 nel 2016). E la cosa grave è che questi numeri si sono concretizzati proprio quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario ‘aperto’, ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria”.

Per il SAPPE “lasciare le celle aperte più di 8 ore al giorno senza far fare nulla ai detenuti – lavorare, studiare, essere impegnati in una qualsiasi attività – è controproducente perché lascia i detenuti nell’apatia: non riconoscerlo vuol dire essere demagoghi ed ipocriti”.

Per questi motivi “il SAPPE organizzerà a breve una manifestazione di protesta degli Agenti di Polizia Penitenziaria a Roma. Noi continuiamo ad essere offesi, feriti, colpiti, ad essere oggetto di lanci di feci ed urine da una parte di detenuti allergici all’ordine ed alla sicurezza e l’Amministrazione Penitenziaria pensa di ridurre gli organici dei Reparti di Polizia con una logica ministeriale e burocrate al di fuori della realtà! Basta! Non parteciperemo più agli incontri sindacali al Dap se non si adotteranno concreti provvedimenti a tutela delle donne e degli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria”.

Ma il SAPPE mette sotto accusa anche il Ministero della Giustizia: “I dati ci confermano che le aggressioni, i ferimenti, le colluttazioni – che spessissimo vedono soccombere anche gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria, sempre più contusi e feriti da una parte di popolazione detenuta prepotente e destabilizzante – sono sintomo di una situazione allarmante, per risolvere la quale servono provvedimenti di tutela per gli Agenti e di sicurezza per le strutture carcerarie e certo non leggi che allarghino le maglie della sicurezza penitenziaria. Per questo ci vorrebbero interventi concreti: che sono tutt’altra cosa rispetto alla scellerata ipotesi di riforma penitenziaria, che sarebbe l’ennesimo provvedimento svuota carceri e di disintegrazione del concetto stesso di certezza della pena, favorendo l’impunità persino ai delinquenti più incalliti e pericolosi”.