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Prego Signori, al banchetto delle polemiche ce n’è per tutti i palati. Che siate negazionisti, timorosi o semplicemente responsabili, avrete di che cibarvi. Da quando il Ministro Speranza ha annunciato la chiusura delle discoteche imponendo al tempo stesso l’utilizzo della mascherina nei ‘luoghi della Movida’ dalle ore 18 alle 6, le critiche si sono susseguite a velocità supersonica.

Si va da chi polemizza sulla tempistica (“Siamo a fine estate, non potevano pensarci prima? Si sapeva che in discoteca le distanze non si rispettano mai…”) a chi continua a vedere complotti (“Ci vanno sempre di mezzo i giovani…”), passando per le opposizioni che a volte danno l’impressione che il loro sia uno status a cui tener fede ad ogni costo, più che un ruolo da esercitare con rispetto. Bizzarro (per non dire altro) il video in cui si vede l’onorevole Daniela Santanché che balla in un noto locale di sua proprietà annunciando che non lo chiuderà per protestare sfacciatamente contro le recenti decisioni. 

Una brutta scena, decisamente. E fuori confine non se la passano meglio. In Spagna l’ex icona pop Miguel Bosè si è unito al coro di quella che lui stesso ha definito “Resistenza”, ovvero le oltre tremila persone che si sono ritrovate a Plaza Colon, nel cuore di Madrid, per contestare l’uso della mascherina rivendicando una libertà di cui si sentono ormai privati. “Il virus non esiste”, hanno urlato e scritto alcuni. Quel virus, nel marzo scorso, si è rivelato fatale anche per la mamma di Bosè, che ha perso la vita all’età di 89 anni a causa di complicazioni legate al Covid-19. Sarebbe surreale, se solo non fosse vero. 

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