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Caserta – Con la condanna dello Stato Italiano da parte della Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo, si chiude una annosa questione che ha visto in prima linea la Flc Cgil di Caserta. Il ricorso coinvolgeva 20 cittadini italiani, di cui sei della provincia di Caserta seguiti dall’avvocato Pasquale Biondi, che a partire dal gennaio del 2000 venivano assunti direttamente dal MIUR dopo essere stati per anni personale degli enti locali. A tutti loro, però, non era stata riconosciuta la piena anzianità di servizio maturata fino a quel momento, con conseguenti ingenti danni economici e di progressione professionale.
Dopo i primi ricorsi alla giustizia nazionale complicati dopo l’intervento della legge finanziaria del 2006 che andava a modificare i processi in corso, peggiorando ulteriormente la questione, i lavoratori hanno deciso di rivolgersi direttamente alla Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo per vedersi riconosciuti i propri diritti. In base alla riconosciuta violazione dell’art. 6, paragrafo 1, della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, e dell’art. 1 del protocollo addizionale alla Cedu, lo Stato italiano è stato condannato a pagare a tutti i ricorrenti, entro tre mesi dalla data in cui la sentenza diventerà definitiva, i danni pecuniari (differenze salariali e da compromessa progressione di carriera), i danni non pecuniari, le spese di giustizia e gli interessi. “Questo è un successo che testimonia, ancora una volta, l’impegno costante e la caparbietà della FLC di Caserta nel difendere i diritti di tutte le lavoratrici e i lavoratori del mondo della conoscenza” ha commentato Gaetanina Ricciardi (nella foto), segretaria generale della Flc Cgil di Caserta.