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“Partecipare al BCT è stata un’esperienza fantastica! E’ stato bello essere presenti con il resto del cast (Lidia Vitale, Alessandro D’Ambrosi, Niccolò Senni) per parlare del successo di ‘Romolo + Giuly’, una serie che mi ha dato tanto e che sono stata felice di interpretare”.

Con queste parole Beatrice Arnera, la protagonista della serie tv più irriverente e politicamente scorretta della televisione italiana, “Romolo + Giuly – La guerra mondiale italiana”, ricorda la sua esperienza al Festival del Cinema e della Televisione di Benevento, durante la terza edizione svoltasi lo scorso luglio.

“Mi è piaciuto molto il clima di grande entusiasmo ed energia presente al Festival: le piazze erano tutte piene, e il pubblico ha risposto con grande affetto e partecipazione alla presentazione della nostra serie. Sono stata felice di parlare del mio personaggio insieme ai miei compagni di lavoro, davanti a tanti spettatori curiosi e interessati!”

E quel personaggio, la biondissima Giuly Copulati tutta shopping sfrenato e aperitivi a Roma Nord, innamorata di Romolo Montacchi, rappresentante di una Roma Sud ben più popolare e sfrenata, sta per tornare sugli schermi di Fox. Dal 16 settembre alle ore 21:15, infatti, il canale 112 della piattaforma Sky ospita i nuovi episodi della serie rivelazione della scorsa stagione televisiva. La lotta tra Roma Nord e Roma Sud si è ampliata, ora è l’Italia a essere divisa in due (con governi separati ma federati) e i protagonisti devono affrontare nuove avventure (e sventure) per mantenere vivo il loro amore e cercare di riconquistare Roma.

“La seconda stagione cresce molto, già a livello di sceneggiatura: il copione è ben più ricco, gli intrecci sono intriganti, ne succedono di tutti i colori” ci anticipa Beatrice Arnera. “Non voglio sembrare banale, ma ti assicuro che la seconda stagione è la 2.0 della prima, anche dal punto di vista drammaturgico. Gli autori in molti casi hanno scelto di rinunciare alla battuta facile, alla freddura, in favore di una comicità che funziona di più sul lungo periodo. Abbiamo ascoltato molto anche i pareri e le esigenze del pubblico, che ci ha scritto per suggerirci storie e svolte di trama”.

Come cambia, come evolve il personaggio di Giuly nella seconda stagione della serie?
“La cosa divertente di quest’anno è che le donne prendono sempre più potere. Così Giuly, dacché era un po’ una principessina e soprattutto non era molto attiva (quasi un personaggio d’appoggio), in questa stagione assume un ruolo determinante, diventa un po’ l’ago della bilancia dell’azione, prende in mano la situazione. Si sta cercando questo “Uomo Nuovo” e lei può essere il punto di svolta. Un’altra cosa bella è che molte azioni si svolgono in ambienti diversi e inaspettati, quindi Giuly deve rapportarsi a luoghi come Cortina, ad esempio, e ad altre location che non sono nè Roma Nord né Roma sud. E’ divertente vederla uscire dalle zone che conosce e a cui è abituata, per inserirsi in luoghi a lei ignoti”.

Cosa ti ha attratto del personaggio di Giuly, e cosa invece non sopporti di lei?
“Il personaggio di Giuly non è tanto simile a me, che sono piemontese (Beatrice è nata ad Acqui Terme, in provincia di Alessandria, ndr). Non è stato facile inserirsi in una romanità così accentuata e fatta di differenze che sono codici interni di una città vivace e attiva; per me è stata una bella sfida. Già dover affrontare delle frasi super romane, con delle cadenze che sono tipiche di Roma Nord o di Roma sud, è stato difficile, come il dovermi adattare a una città che ormai mi appartiene e nella quale mi sono trasferita da diversi anni. Amo Giuly, è un personaggio interessante e divertente da vedere e anche da interpretare.  La cosa che abbiamo in comune io e Giuly è che facciamo fatica a camminare sui tacchi, per il resto siamo molto diverse!”

Qual è la forza di “Romolo + Giuly – La guerra mondiale italiana”, secondo te?Credo sia il suo essere una serie scorretta. Questo tipo di comicità in effetti fa un po’ fatica a sbarcare sui canali e ad avere una facile fruizione presso un pubblico medio, ma credo che in questo caso “Romolo + Giuly” funzioni proprio perché è così irriverente, ha un tipo di umorismo anche un po’ demenziale. La nostra è una commedia di genere, ma che fa riferimento all’attualità, a ciò che sta accadendo in Italia: la serie piace perché ha un fondo di verità. In più abbiamo un cast di grandissimi interpreti: anche quest’anno con noi c’è Fortunato Cerlino (che interpreta il leader sudista Don Alfonso, ndr), e poi Giorgio Mastrota (milanesissimo capo del Nord Italia, ndr), che pur non essendo un attore professionista è bravissimo. Nella seconda stagione vedrete ancora più nomi illustri di quanti non ne abbiate già visti, ci sono tantissimi ospiti inaspettati (Carlo Conti, Giobbe Covatta, Lodovica Comello, Luciana Littizzetto e Cristiano Malgioglio tra gli altri, ndr)”.

Ho avuto la possibilità di vedere in anteprima le prime due puntate della seconda stagione. Alla fine del secondo episodio si intuisce che Giuly potrebbe essere rimasta incinta. Puoi dirci qualcosa in più senza spoilerare gli eventi?”
E’ vero! Non voglio svelare nulla, ma Il sogno di “Romolo + Giuly” (come viene ribadito anche nella prima serie) è proprio capire che cosa potrebbe nascere dall’unione di una Roma Nord e di una Roma Sud così esasperate. Vedremo se Giuly resterà incinta o meno. Ma a prescindere dal fatto che ciò accada o meno, l’unica domanda che ci si deve porre, in realtà, è: “Un eventuale erede tiferà per la Lazio o per la Roma?”.

In Italia il mercato e la produzione di serie televisive è aumentata tantissimo negli ultimi anni. Come giudichi la qualità dei prodotti italiani, rispetto a quelli inglesi, americani o spagnoli?
“Abbiamo la fortuna di avere tante piattaforme, e la possibilità di far diventare popolare una serie che magari è partita dal web. A livello di qualità, se vogliamo proprio essere schietti e chiari, credo che abbiamo moltissimi talenti (parlo soprattutto dei miei colleghi attori, trovo che ogni anno emergano degli interpreti incredibili). Forse non abbiamo ancora ben chiaro quanto possiamo essere potenti. Ad esempio, recentemente mi sono appassionata a una serie francese che si intitola “Chiami il mio agente”: mi rendo conto che è qualcosa che avremmo potuto partorire e rendere vivo anche noi italiani. A volte, forse per paura, per mancanza di coraggio, per il timore di essere scorretti (difetto un po’ italiota), per il posto in cui viviamo e per la società che ci siamo costruiti, siamo troppo politicamente corretti, mentre essere scorretti può diventare interessante. Potrebbe essere anche un ottimo spunto per creare  cose che finora non abbiamo ancora visto”.

Ma tu in una serie cosa cerchi? Il divertimento? L’introspezione? Ti piacciono le serie comiche o poliziesche? Noir o d’avventura?
“Il genere non può mai essere un limite: se una serie è fatta bene, esso passa sempre in secondo piano. Un prodotto può essere horror, o sentimentale, romantico piuttosto che di avventura: guardo le serie perché riconosco essere di qualità, perchè hanno degli attori o dei registi che mi attirano, o magari perché c’è un protagonista che può piacermi”.

Hai seguito un po’ la Mostra del cinema di Venezia quest’anno? Cosa andrai a vedere tra i film che sono stati presentati?
“Di sicuro “Martin Eden” di Pietro Marcello. Nutro un amore spropositato per Luca Marinelli. Ho ascoltato il suo discorso di ringraziamento (quando ha ricevuto la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, dedicandolo a coloro che salvano vite in mare, ndr) e l’ho trovato prezioso. Sono molto curiosa di vedere la sua interpretazione, mi piace moltissimo come recita e le scelte che fa, è proprio bravo”.

L’appuntamento con Beatrice Arnera, sul piccolo schermo, è nelle nuove puntate di “Romolo + Giuly 2 – La guerra mondiale italiana”, su Fox dal 16 settembre alle ore 21:15.

di Martina Riva