“Sono passati 15 anni da quel tragico 5 settembre 2010, 15 in cui la verità sull’omicidio di Angelo Vassallo è rimasta sepolta sotto un’omertà che fa male. Angelo fu ucciso per la sua onestà, per il suo coraggio nel contrastare gli interessi illeciti che avvelenavano il suo territorio. La sua morte non fu un fatto isolato, ma l’epilogo di una vita dedicata alla legalità, un’azione di pulizia che dava fastidio a troppi”. Lo dichiara Pino Bicchielli, presidente del comitato parlamentare d’inchiesta sul sistema Cilento in Commissione Antimafia, in occasione del quindicesimo anniversario dell’omicidio di Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore”. “La storia di Vassallo è la storia del Cilento, la storia di un Sud che resiste ma che, a volte, viene sopraffatto. La mia speranza, e quella del comitato che presiedo, è che non ci si dimentichi mai di questo uomo, delle sue battaglie, del suo sacrificio. Il mio impegno è e rimarrà quello di far emergere la verità, costi quel che costi. Chi ha ucciso Angelo Vassallo non ha solo ucciso un uomo, ma ha tentato di uccidere la speranza di un intero popolo. Ma la speranza, come Angelo, non muore mai”, ha aggiunto. “Stiamo svolgendo un lavoro importante in Parlamento con l’obiettivo di fare luce su tutte le dinamiche criminali e illecite che hanno interessato l’area. È nostra ferma intenzione ridare dignità a un territorio che merita giustizia. L’omicidio di Angelo Vassallo è una ferita aperta per tutta la nazione, e curarla significa fare giustizia”, ha concluso il deputato salernitano.
Bicchielli: “Vassallo ucciso per onestà e coraggio”

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