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di Benedetto De Vivo

In un mio intervento del 20.9.2024 ho illustrato i vantaggi e svantaggi di applicazione della tecnologia di Desorbimento Termico in-Situ e Ex-situ, senza fare scoperte innovative/rivoluzionarie, ma attingendo semplicemente alla ampia letteratura e casistica mondiale (Xu e Sun, 2021). In tale intervento (al quale rimando i lettori), esplicito perché il desorbimento in-situ, per il caso Bagnoli, sia senza alcun dubbio, da preferirsi, sia per quanto riguarda i costi, sia anche per i rischi aggiuntivi che introdurrebbe un trattamento ex-situ, all’interno dell’area densamente abitata dei Quartieri di Napoli (Bagnoli, Cavalleggeri, Fuorigrotta, Posillipo).

Il desorbimento termico è una tecnica di bonifica ambientale in cui contaminanti come i composti organici (IPA, PCB, Idrocarburi Totali) e il mercurio metallico nel terreno vengono volatilizzati e separati tramite riscaldamento. Grazie alla sua versatilità e applicabilità in diversi tipi di terreno, è comunemente utilizzato nei progetti di bonifica – ed è spesso selezionato negli USA per i siti superfund (The United States Environmental Agency, 2017) – in cui viene rilevata un’elevata concentrazione di vari contaminanti (Baker e Kuhlman, 2002; Khan et al., 2004), fra i quali quelli che sono presenti in alcune aree del sito industriale dismesso (brownfield site) di Bagnoli.

Il desorbimento termico, diviso in desorbimento termico in-situ ed ex-situ, è generalmente un processo ad alta intensità energetica che richiede l’utilizzo di calore per volatilizzare l’umidità, la materia organica e il mercurio. L’umidità e gli inquinanti volatilizzati, per riscaldamento, vengono inviati al sistema di trattamento dei gas di scarico tramite flusso d’aria o sistema sotto vuoto. Il terreno trattato può essere sottoposto a singola fase o a cicli di trattamento, considerandosi l’azione di bonifica completata quando le concentrazioni dei contaminanti organici hanno raggiunto i livelli di Legge (Zhao et al., 2019).

Al momento della scrittura dell’intervento del 20.9.2024, nel quale semplicemente spiegavo cosa fossero il desorbimento in-situ e ex-situ, non era indicato quale fosse la soluzione che avrebbe scelto il Commissario/Sindaco Manfredi. In dichiarazioni pubbliche recenti Manfredi parla di “desorbimento termico in loco”. La locuzione, tuttavia, a mio avviso non chiarisce per niente i termini della scelta tra le 2 opzioni. Sarebbe invece il caso di fare chiarezza, perché ove mai la soluzione prescelta fosse il Desorbimento Termico Ex-Situ, essa sarebbe la soluzione meno indicata al caso. In sue dichiarazioni Manfredi, parla però anche della messa in opera di una mega-impianto per il trattamento dei composti Organici da eliminare (IPA e PCB). Preciso che il mega-impianto è necessario solo per il Desorbimento Termico Ex-Situ, non per Desorbimento Termico In-Situ (che richiede solo semplici, piccole, unità per il trattamento dei composti Organici (IPA e PCB) volatilizzati). Se fosse confermato che si sceglie il Desorbimento Termico Ex-Situ, sarebbe la soluzione assolutamente da scartare sia per i costi, superiori al Desorbimento Termico In-Situ, ma soprattutto per i grandi rischi ai quali verrebbero esposti i cittadini delle aree dei Quartieri di Bagnoli, Cavalleggeri, Fuorigrotta, Posillipo, per i potenziali nuovi inquinanti che verranno prodotti da procedura con il Desorbimento Termico Ex-Situ.

Ebbene la movimentazione in massa dei terreni inquinati pesantemente da IPA e PCB, sui quali procedere con il Desorbimento Termico Ex-Situ, in area di Bagnoli, è adiacente al mare del Golfo di Pozzuoli. E’ ben noto, che IPA e PCB, se mobilizzati in area prospiciente il mare, combinandosi con il cloro (Cl), producono Diossine – sostanze cancerogene (questo è garantito al 100%). Inoltre gli stessi IPA e PCB, se si combinano con lo Stagno (Sn) e/o il Mercurio (Hg), formano altre sostanze cancerogene di prima categoria: Dibutil -Tributil Stagno e Metil Mercurio. Lo stagno (di per sé non tossico come elemento) è sempre presente nelle rocce del vulcanismo Napoletano (unitamente a berillio-Be e tallio-Tl), mentre il Hg è più legato processi di idrotermalismo (come è il caso dei Campi Flegrei).  I composti organo-metallici che formano (Dibutil e Tributil Stagno – Metil Mercurio), sono assolutamente tossici, cancerogeni, di prima categoria. IPA, PCB, Sn e Hg, sono diffusamente presenti nei terreni industriali dismessi, ma anche nei sedimenti marini di Bagnoli.

Non è certo un caso che la tecnologia di Desorbimento Termico in-Situ, abbia in ultimi 20 anni, praticamente soppiantato il Desorbimento Termico-Ex Situ (assolutamente vietato in aree urbanizzate, in tutto il mondo; ma a quanto pare non a Bagnoli). Faccio rilevare anche il Desorbimento Termico In-Situ viene ora applicato, anche in altre aree in Europa, sia sui terreni della terraferma che nei sedimenti marini in prossimità di spiaggia/costa (in condizione di fondali bassi). Quindi è certamente una tecnologia, sperimentata, utilizzabile anche nei sedimenti marini di Bagnoli prospiciente la linea di costa. Preciso qui, che se proprio si volesse operare con il Desorbimento Termico Ex-Situ, le operazioni di movimentazione dei terreni dovrebbero essere effettuate in ambienti assolutamente coperti, praticamente sotto vuoto, senza alcuna fuoriuscita di polveri verso l’esterno (reggendo alla prova dei “fumi”). Dovrebbe essere poi compito delle Autorità Sanitaria, ASL, ad effettuare i relativi controlli di Legge, a salvaguardia della salute dei cittadini.

Ricordo un caso classico, storico, in Giappone, di inquinamento ambientale prodotto da combinazione di composti Organici (provenienti da industria chimica Chisso Corporation) con mercurio. Questo inquinamento di origine industriale provocò la malattia di Minamata, scoperta per la prima volta a Minamata, città della Prefettura di Kumamoto in Giappone, nel 1956 (Timothy, 2001). Fu causata dal rilascio di metil-mercurio nelle acque reflue dell’industria chimica Chisso Corporation, che perdurò dal 1932 al 1968. Questo composto chimico altamente tossico si accumulò nei molluschi, nei crostacei e nei pesci della baia di Minamata e del mare di Shiranui, entrando nella catena alimentare e causando così l’avvelenamento da Hg degli abitanti del luogo. Si operò sulla causa della malattia (con conseguenti decessi), solo diversi anni dopo (circa 30 anni), intervenendo sulle sorgenti dei composti Organici (industria chimica Chisso Corporation) e vietando del tutto la pesca nella Baia di Minimata. In ogni caso, memore, di quanto successo in Giappone, nel mare antistante i cantieri navali di Castellammare, è stata registrata, circa 20 anni fa, con specifiche analisi da me fatte effettuare nei sedimenti marini di Torre Annunziata, antistante i cantieri navali di Castellammare, la presenza di Dibutil e Tributil Stagno.

La speranza per Bagnoli è che la decisione non cada sul Desorbimento Termico Ex-Situ. Anche perché il Desorbimento Termico In-Situ, si effettua senza lo scavo di un grammo di terreni, in tempi molto veloci (in modo ”semplice” e economico) e in più NON comporta rischi aggiuntivi per la salute umana. A chi gioverebbe la tecnica Ex-Situ, con relativa costosissima movimentazione – vietata in tutto il mondo – dei terreni e connessi rischi di produzione di inquinanti ancora più cancerogeni rispetto a IPA e PCB?

 

Bibliografia

Baker R. S. & Kuhlman M., 2002. A description of the mechanisms of in-situ thermal destruction (ISTD) reactions[C]//Current Practices in Oxidation and Reduction Technologies for Soil and Groundwater, and presented at the 2nd International Conf. on Oxidation and Reduction Technologies for Soil and Groundwater, ORTs-2, Toronto, Ontario, Canada.

Federal Remediation Technologies Roundtable, 2021. In Situ Thermal Treatment. https://frtr.gov/matrix/In-Situ-Thermal/accessed 04/25/2021.

Khan F. I., Husain T., Hejazi R., 2004. An overview and analysis of site remediation technologies[J]. Journal of environmental management, 71(2): 95-122.

Xu Y. & Sun E., 2021. Contaminated soil remediation through thermal desorption – Synthesis of case histories and comparison of In-Situ and Ex situ applications. Geo-Engineer, April 29.

The United States Environmental Agency, 2017. Superfund Remedy Report. 15th Edition. Office of Land and Emergency Management, July 2017.

Timothy S.G., 2001. Minimata: Pollution and the struggle for democracy in postwar Japan. Harvard Univ Press. ISBN 0-674-00785-9

Zhao C., Dong Y., Feng Y et al., 2019. Thermal desorption for remediation of contaminated soil: A review. Chemosphere, 221,841-855.

 

*Adjunct Prof: Virginia Tech, Blacksburg 24061, VA, USA; Nanjing University, Nanjing, Cina; Hubei Polytechnic University, Huangshi, Cina. Già Prof. Ordinario di Esplorazione Geochimica e Geochimica Ambientale presso Univ. di Napoli Federico II. 2019 Gold Medal Award dell’Association of Applied Geochemists. In Lista internazionale tra i Top Italian Scientists (nella Disciplina Natural & Environmental Sciences).