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Un bonus matrimoni, utile sia agli sposi (come detrazione) che alle imprese (contributo a fondo perduto). Uno strumento utile a rilanciare uno dei settori più in crisi per gli effetti della pandemia e delle chiusure.

La misura è contenuta in un emendamento del nuovo ‘decreto sostegni’ che già la settimana prossima dovrebbe essere convertito in legge.

Nello specifico, per quanto riguarda le imprese il bonus matrimonio consiste in un contributo a fondo perduto e riguarda attività impegnate nel settore della ristorazione collettiva e del wedding.

Il contributo a fondo perduto ammonta al 30% della differenza tra il calo di fatturato annuale del 2020 e quello del 2019.

Per le imprese avviate o costituite nel 2019 o nel 2020 il contributo ammonta a 5.000 euro. Per ottenerlo sarà sufficiente l’autocertificazione che attesta il calo di fatturato e il codice Ateco.

Quanto agli sposi, per il triennio 2021/22/23 le coppia potranno detrarre alcune delle spese documentate per il matrimonio, la cifra sarà pari al 25% del totale spese sostenute e non potrà superare i 25mila euro. La detrazione verrà ripartita in 5 quote annuali di pari importo in dichiarazione dei redditi. In particolare, le spese detraibili sono quelle sostenute per: servizi catering e ristorazione; affitto locali; wedding planner; addobbi floreali; abiti degli sposi; servizio fotografico; servizio trucco e acconciatura.