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Fino al 31 dicembre 2020 si potrà usufruire di una serie di detrazioni fiscali per interventi di risanamento e manutenzione degli edifici. Molto sfruttato è il bonus mobili ed elettrodomestici, uno sconto del 50% sul prezzo di complementi e dispositivi elettrici moderni.

Vi sono alcuni requisiti da rispettare per godere dell’incentivo. È necessario, in particolare, aver iniziato i lavori prima dell’acquisto dei prodotti. L’agevolazione, già esistente in precedenza, è stata prorogata ai beni comprati nell’anno corrente dalla Legge di Bilancio n. 160/2019, articolo 1, comma 175: la condizione è che il restauro dell’immobile non sia stato avviato prima del 1° gennaio 2019.

 

Quali forniture sono oggetto del bonus?

La deduzione può essere innanzitutto applicata ai grandi elettrodomestici di classe A+ o superiore (o comunque, per forni e lavasciuga, non inferiore ad A). È quindi fondamentale che l’apparecchio includa l’etichetta energetica, a meno che quest’ultima non sia ancora obbligatoria.

La categoria comprende i frigoriferi, i congelatori, i piani cottura, i ventilatori elettrici, le lavatrici, le lavastoviglie, i condizionatori, le stufe elettriche. Il bonus si estende inoltre alle piastre riscaldanti, ai forni a microonde, ai radiatori e alle cappe da cucina. Anche queste devono essere di ultima generazione: un esempio sono le cappe Falmec in vendita sul sito Adriatica Elettrodomestici, che soddisfano pienamente gli standard richiesti.

La detrazione, come emerge dal nome stesso, riguarda anche i mobili. Con questo termine ci si riferisce a elementi come i letti, gli armadi, le librerie, le cassettiere, i divani, le poltrone, i comodini, i tavoli e le sedie, nonché ai materassi e agli strumenti di illuminazione più all’avanguardia. Al contrario, non sono contemplati pavimenti, rivestimenti, porte, finestre e tendaggi.

È possibile inserire nell’importo soggetto a sconto i costi del trasporto e dell’installazione. Bisogna, però, che il sistema di pagamento sia analogo a quello usato per beneficiare del bonus: carta di credito o di debito, oppure bonifico.

 

Come funziona la decurtazione

Per ottenere l’agevolazione si deve semplicemente riportare la somma erogata nella dichiarazione dei redditi. Il 50% del prezzo complessivo viene sottratto dall’imposta IRPEF: il tutto è da dividere in dieci quote annue, per un valore d’acquisto di massimo 10.000 euro.

Chi compra gli articoli in contanti o con un assegno bancario non ha diritto alla deduzione. Come già detto, è indispensabile ricorrere al bonifico o alla carta di credito (oppure di debito). È essenziale, in aggiunta, conservare alcuni documenti da allegare alla domanda: la ricevuta, le fatture che testimoniano natura, qualità e quantità dei beni, e la documentazione che dimostra l’addebito sul conto corrente.

Se la cifra spesa è stata frazionata in rate, è possibile comunque servirsi del bonus mobili ed elettrodomestici. Anche in queste circostanze, ovviamente, bisogna avere a disposizione un’attestazione del pagamento. La detrazione è valida per i prodotti acquistati all’estero, purché si seguano alla lettera tutti i criteri finora elencati.

 

Una panoramica sulle operazioni edilizie

Lo sconto del 50%, dunque, è applicabile soltanto dopo l’inizio dei lavori. Questi ultimi non possono riguardare la classica manutenzione ordinaria: invece è previsto il bonus in caso di manutenzione straordinaria, finalizzata alla ristrutturazione dei singoli appartamenti.

Nell’ultima Legge di Bilancio sono indicati, come interventi che danno accesso all’agevolazione, il rifacimento di rampe e scale, l’installazione di servizi igienici e di ascensori, la realizzazione di muri di cinta. E ancora: la sostituzione di tramezzi e infissi, l’allestimento di cancelli di sicurezza, il montaggio degli impianti di riscaldamento e di climatizzazione.

La decurtazione si attiva anche per la ricostruzione di edifici danneggiati da calamità, come gli incendi e i terremoti, se è stato dichiarato lo stato di emergenza. Sono inclusi, poi, il risanamento delle facciate, l’apertura di nuove finestre e porte, il riutilizzo delle soffitte come mansarde, la creazione di un balcone extra.

È possibile richiedere il bonus per la manutenzione ordinaria solo se si parla di parti comuni, come quelle dei condomini. La rassegna, quindi, si estende alla riparazione di pareti e grondaie, alla tinteggiatura, al ripristino degli intonaci, alla posa di pavimenti e tegole.

È stato stabilito che la deduzione è fruibile anche se si esegue il restauro di un intero fabbricato. La società o la cooperativa che si occupa dei lavori è tenuta a vendere lo stabile entro 18 mesi dalla fine della riqualificazione.

 

Qualche dettaglio sul bonus mobili ed elettrodomestici

Come chiarito dalla Legge, lo sconto del 50% spetta alla persona che ha sostenuto sia le spese di ristrutturazione, sia quelle di arredamento. Un esempio pratico: se due coniugi si sono divisi la cifra, entrambi verranno esclusi dall’agevolazione.

Alcuni si chiedono, in più, se ci sia un limite massimo di tempo per l’acquisto dei beni dopo l’inizio degli interventi edili. La risposta è no: l’importante è che i complementi e gli apparecchi siano comprati entro il 31 dicembre 2020, e che la manutenzione sia successiva al 1° gennaio 2019.

Infine, un dubbio frequente è il seguente: posso fare domanda per il bonus se ho bisogno di un box auto pertinenziale? Anche in questo caso il responso è negativo, e lo stesso vale per l’installazione di sistemi di antifurto o comunque volti a evitare azioni illecite da parte di terzi.