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Ci sono voluti tre anni ma alla fine la verità è venuta a galla. La Regione Campania ha accolto tutti i punti proposti da Coldiretti Campania nel 2020 per contrastare la brucellosi bufalina in provincia di Caserta. Lo afferma la principale organizzazione agricola a seguito dell’incontro organizzato da Coldiretti Caserta con l’assessore regionale all’agricoltura Nicola Caputo. L’occasione è stata la discussione sull’invasione del fotovoltaico sui terreni fertili. Nelle conclusioni l’assessore Caputo ha riportato l’esito del tavolo tecnico sull’emergenza brucellosi, elencando le decisioni assunte dalla Regione, con provvedimenti che accolgono le proposte di Coldiretti Campania.

Gli interventi proposti, in solitaria, dalla più grande organizzazione agricole prevedevano quattro punti: ambiente, servizio veterinario, ristori e analisi sul vaccino RB51. Sul primo, Coldiretti Campania chiedeva alla Regione ha adottato la verifica degli interventi necessari sui corpi fluviali, insieme al potenziamento del sistema di idrovore da parte del Consorzio di Bonifica del Bacino Inferiore del Volturno, e oggi il Consorzio Generale di Bonifica del Bacino Inferiore del Volturno, in coordinamento con i vari Enti territoriali, sta intervenendo sui propri canali di competenza, per garantire la pulizia degli stessi ed evitare allagamenti sul territorio. Sul punto della riorganizzazione dei servizi veterinari, grazie anche all’azione del Commissario alla Brucellosi, il generale Luigi Cortellessa, si riscontrano interventi tempestivi evitando contrasti tra diversi ambiti operativi. In merito al mancato reddito, la Regione Campania, dal mese di aprile, riconoscerà alle aziende il mancato reddito, con uno stanziamento di circa 15 milioni di euro, come aiuto una tantum. Infine sul vaccino, su cui si chiedeva di avviare un’analisi approfondita sull’efficacia dell’RB51, è stato accertato dagli enti di ricerca scientifica che la vaccinazione sui capi adulti non è possibile. Tuttavia si è deciso di avviare una sperimentazione con inoculazione del vaccino attraverso i bulbi oculari.

I fatti dimostrano – sottolinea Coldiretti Campania – che la difesa degli allevatori bufalini si fa con la serietà delle argomentazioni, che dopo tre anni esatti si traducono in provvedimenti concreti, pur nella consapevolezza che ci sono ancora criticità da affrontare, producendo ulteriori proposte nei prossimi tavoli tecnici.

Il prossimo passo è blindare e rafforzare il comparto – conclude Coldiretti Campania – che in otto anni ha visto crescere la produzione di mozzarella dop del 60%, passando da 35 a 56 milioni di kg. Sulla banca dati nazionale zootecnica nel 2021 erano registrate 160 mila bufale in lattazione, un dato in crescita di pari passo con quello del latte, e già sappiamo che il 2022 ha visto un’ulteriore crescita di capi. Per queste ragioni, legate alla forza dei numeri e ad un’espansione che potrebbe essere enorme allargando i confini dell’export, è necessario riaprire la discussione sul disciplinare al prossimo consiglio del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campania Dop, rafforzando il ruolo di leadership nazionale tra i prodotti bandiera del food made in Italy.