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Il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, non ha usato mezzi termini nell’affrontare la variazione dei dati relativi alla Variante Delta in Italia: “L’infezione sta crescendo in molti paesi europei e dunque anche nel contesto italiano. In 3.485 comuni della nostra nazione si rileva almeno un caso, con un aumento di quasi 900 comuni in più rispetto alla scorsa settimana. La circolazione del virus è soprattutto nelle fasce più giovani tra 10 e 29 anni”.

C’è dunque una significativa variazione sull’età media delle persone infette: “L’età media di chi contrae l’infezione è di 27 anni e la maggioranza dei casi che si sviluppano sono autoctoni, cioè si generano nella stessa regione. La prevalenza delle varianti mostra come la delta sia ormai dominate in Italia, la gamma (brasiliana) è invece contenuta ed è in declino la variante alfa”. 

Il completamento del ciclo vaccinale, secondo Brusaferro, è una condizione indispensabile: “Anche contro la Delta il primo e più importante antidoto è completare il ciclo vaccinale. La vaccinazione riduce in modo significativo il rischio di contrarre infezione, di ospedalizzazione e morte e questo vale per tutte le fasce di età e per tutti i vaccini. Da qui l’importanza di completare il ciclo vaccinale, perchè il ciclo completo è estremamente efficace nel ridurre anche le possibilità di contrarre l’infezione”.