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Buccino (Sa)- “Le caratteristiche ambientali della zona industriale di Buccino sono incompatibili con l’insediamento delle fonderie Pisano la cui delocalizzazione nel cratere comprometterebbe la vocazione di polo agroalimentare a basso impatto ambientale della zona industriale. Nell’esprimere piena adesione alle iniziative di contrarietà degli Enti locali a tale delocalizzazione, la invitiamo a riconsiderare la manifestata volontà della Giunta regionale, tramite il vicepresidente della Regione e assessore all’ambiente, Fulvio Bonavitacola, di accompagnare l’azienda nel percorso di delocalizzazione a Buccino, individuando sedi più idonee al trasferimento degli stabilimenti”.

È quanto chiesto, nero su bianco, dai consiglieri regionali del M5S, Michele Cammarano, e di Italia Viva, Tommaso Pellegrino, in una missiva indirizzata al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, sulla delocalizzazione delle fonderie Pisano nella zona industriale di Buccino. 

Iter che dal 2018 vede le barricate nelle sedi giudiziarie prima davanti al Tar e ora davanti al Consiglio di Stato dove pende attualmente il giudizio, e istituzionali, del Comune di Buccino, dell’associazione nazionale Difesa-Ambiente, dell’industria conserviera Icab spa, dei 16 comuni della Comunità Montana Sele-Tanagro, dell’Ente regionale riserva naturale protetta Eremita Marzano-Foce Sele e Tanagro. Delocalizzazione dell’opificio di via dei Greci che in queste settimane vede anche la mobilitazione di contrarietà all’insediamento dell’opificio a Buccino, di altri 40 sindaci salernitani e del Parco Nazionale del Cilento-Diano e Alburni.

Una scelta, quella di delocalizzare l’opificio nel cratere, resa nota nel 2016 dallo stesso governatore De Luca e sostenuta dal vicepresidente e assessore regionale all’ambiente, Fulvio Bonavitacola, che nel 2018 ha visto il Comune di Buccino modificare il Puc, trasformando la zona industriale in diretto industriale di tipo agroalimentare e artigianale-area di crisi non complessa, chiudendo così le porte ad eventuali insediamenti di industrie pesanti sul territorio, mentre il Consorzio Asi che in quei mesi aveva indetto un bando di gara per l’assegnazione dei lotti industriali liberi gestiti dall’Ente nelle aree industriali salernitane, ha assegnato a Fonderie Pisano il lotto 18.

Ne è seguito successivamente, che alla variante al Puc, nel 2019 si sono opposti tra gli altri, Fonderie Pisano, società Buoneco e Confindustria Salerno, chiedendo ed ottenendo dai giudici del Tar, l’annullamento della modifica al Puc.

Sentenza alla quale il Comune ora ha fatto ricorso in Consiglio di Stato la cui pendenza del giudizio in corso, non ferma però, l’arrivo delle fonderie sul lotto sito in area Asi a Buccino perché l’Ente comunale volceiano non ha chiesto un provvedimento di sospensione del verdetto del Tar mentre la società Pisano ha formalizzato davanti al notaio, l’atto di acquisto del lotto dove è previsto un investimento di 120milioni di euro per realizzare in 24 mesi, dall’ottenimento di tutte le autorizzazioni ambientali e paesaggistiche, dell’opificio.

Vicenda questa, che ha messo sul piede di guerra cittadini, associazioni ambientaliste e Istituzioni, che hanno alzato le barricate contro l’insediamento delle fonderie. Intanto però, la vicenda lunedì 29 marzo sarà al centro dei lavori della commissione regionale sulle Aree Interne presieduta dal consigliere regionale Cammarano e che vedrà l’audizione dei 16 sindaci del Sele-Tanagro.