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Negli ultimi tre mesi l’emergenza sanitaria ha, per ovvie ragioni, completamente assorbito l’attenzione dell’opinione pubblica. Pertanto l’interesse per quelle che saranno le prossime e imminenti elezioni regionali (Luglio? Ottobre?) sembra essere passato in secondo piano.

Eppure la brace cova sotto la cenere, e i partiti campani – anche nel pieno dell’emergenza – non hanno smesso di lavorare in vista dell’appuntamento elettorale. Il punto, però, è che ciò che fino a tre mesi fa appariva scontato se non inevitabile, oggi ha mutato completamente di segno.

Prima dell’avvento del coronavirus la ri-candidatura di De Luca appariva sempre più complicata (in virtù di un accordo Pd – M5S che avrebbe dovuto rafforzare la tenuta politica dell’esecutivo nazionale passando per una candidatura grillina in Campania) e il centro – destra sembrava avviarsi a vele spiegate verso la riconquista di Palazzo Santa Lucia.

Oggi, nel giorno della “riapertura” del Paese”, lo stato di cose si è completamente ribaltato. La gestione dell’emergenza ha consegnato a De Luca un incredibile capitale di consenso; le voci “critiche” all’interno del Pd sono ormai sopite, e De Luca è certo di una sua ricandidatura. D’altro canto, il centro – destra si ritrova con le “ossa rotte” – polverizzato dallo stile comunicativo di De Luca che ne ha abbondantemente invaso il campo – e il M5S sembra ormai relegato a una posizione di mera testimonianza. 

In sostanza l’emergenza sanitaria ha determinato un vero e proprio terremoto nello scenario politico campano. Tutto è saltato, quel che restava degli steccati ideologici si è totalmente polverizzato e con fatica si riesce a star dietro alle prese di posizione quotidiane.

Dunque, non sorprende che l’azzurro Mastella si schieri apertamente a sostegno del candidato del Partito Democratico; che Forza Italia al momento esprima almeno tre posizioni diverse in ordine alla scelta del candidato governatore; che una parte della stessa Forza Italia possa spingersi fino a sostenere un magistrato alla guida della Regione; che si paventi l’idea che il candidato anti – De Luca possa essere sostenuto da una “coalizione” che va da De Magistris alla Lega; che il Pd, dapprima dilaniato da feroci lotte intestine ora appaia come un monolite stretto nel sostegno al Governatore uscente (checché ne pensino i “detrattori” del consenso); che le sortite dei Cinque Stelle contro De Luca sembrino talvolta addirittura imbarazzate. 

Insomma, la valanga di consenso riversatasi su De Luca sembra aver trasformato lo scenario politico campano in una sorta di mosaico dadaista. Difficile da completare, impossibile da comprendere.

Ciò che invece si capisce benissimo è che le tessere di tale mosaico sono tutte in mano a Vincenzo De Luca, che potrà divertirsi per lungo tempo a disporle a suo piacimento.