- Pubblicità -
Tempo di lettura: 5 minuti

Continua a crescere nel migliore dei modi la diffusione di Internet nella Regione Campania che dimostra di essere particolarmente all’avanguardia in termini di copertura e soprattutto di velocità media di Internet. La Campania, infatti, si piazza tra le posizioni migliori, guadagnando un bel terzo posto dopo la Calabria e la Puglia, regine della classifica.

Secondo alcuni dati, infatti, in Campania si naviga su Internet a una velocità di circa 46,5 Mbps, un numero davvero alto per la media italiana. Tutto ciò è reso possibile dalla sempre maggiore diffusione della fibra ottica, unitamente ai nuovi piani di provider di ultima generazione. Per quanto riguarda i dati specifici della copertura, invece, risulta che il 41% dei comuni campani è ormai coperto dalla connessione a banda larga.

Aumentano i valori della velocità media, non solo al Sud ma anche nel resto d’Italia. Ciò si evince dai dati della ricerca condotta da Akamai, dalla quale emerge che, nel corso degli ultimi 8 anni, le medie in termini di velocità sono aumentate del 7% circa. E sono tante le attività che si possono fare connettendosi ad internet. Basti pensare al mondo dei giochi online, dello streaming e dell’informazione.

Per quanto riguarda il mondo delle imprese la Campania segue più o meno il trend di distribuzione nazionale, sebbene con qualche differenza nei valori assoluti: la maggioranza dei Registranti anche in Campania è un’impresa (48,77%, 3 punti percentuali in meno rispetto alla media nazionale) ma il valore relativo alle persone fisiche supera di oltre 5 punti percentuali la media nazionale (37,92% verso 32,33%). Il 7,15% è composto da Liberi Professionisti, il 3,29% da Enti no profit, l’1,40% da Enti pubblici, l’1,48% da altri enti. Scendendo più nel particolare, la provincia di Napoli si colloca al primo posto a livello regionale nella categoria “Generale” con un tasso di penetrazione di internet (Tp) di 220,93 ogni 10.000 abitanti, pari al 3,60% dei registranti nazionali; primo posto anche nella categoria “Imprese” con Tp di 11,18 ogni 100 imprese, equivalente al 3,35% dei registranti nazionali e “Enti no profit” con Tp di 30,90 ogni 100 enti, pari al 2,64% dei registranti nazionali. Scivola invece al secondo posto nelle categorie “Persone fisiche” e “Liberi Professionisti” con, rispettivamente, 85,48 e 15,73 ogni 10.000 abitanti (4,31% e 3,07% dei registranti nazionali).

Per le suddette categorie, il posizionamento di Napoli su scala nazionale (106 province analizzate) è pari al 76° nella categoria “Generale”, al 74° per “Imprese”, al 57° per “Persone Fisiche”, 80° per “Liberi Professionisti”. Un discorso a parte merita invece la categoria “Enti no profit” che vede Napoli aggiudicarsi il 3° gradino del podio nazionale.

 

Ed in Italia?

Internet è ormai un realtà piuttosto diffusa nel nostro Paese e lo dimostrano le azioni delle persone quotidianamente. Basta dare uno sguardo alle persone che ci circondano per rendersi conto di quanto internet sia diventato uno strumento utilizzato praticamente da tutti. C’è chi cerca informazioni, chi utilizza i social per comunicare, chi si diverte guardando un film oppure chi utilizza per giocare e divertirsi nei momenti di tempo libero. Pensiamo a giochi come le slots di NetBet o a quelli presenti su siti specifici come il casino online di Casino777 per fare qualche esempio. Senza dimenticare, infine, alle innumerevoli azioni che grazie ad internet è possibile farle in modo più semplice facendo guadagnare molto più tempo rispetto al passato. Dall’inviare un semplice bonifico, al pagare una bolletta, fino a prenotare una visita dal medico. A questo punto non ci resta che dare uno sguardo a qualche dato che interessa tutta l’Italia.

Rispetto al 2018, infatti, è aumentata dal 71,7% al 75,1% la quota di quanti dispongono un accesso a Internet da casa. Di conseguenza le famiglie con una connessione a banda larga passano dal 70,2% al 73,7 per cento. La connessione fissa (Dsl, Adsl) rimane la modalità di accesso più diffusa, anche se rispetto al 2018 incrementi significativi si registrano per entrambe le tecnologie fisse (+3,5 punti percentuali) e mobili (+3 punti percentuali).

Il tasso medio di diffusione della banda larga tra le famiglie residenti con almeno un componente di 16-74 anni, nei Paesi europei è dell’86%; l’Italia, con un tasso dell’83%, presenta un gap di tre punti percentuali, anche se rispetto al 2017 tale divario si è dimezzato (85% della Ue28 contro il 79% in Italia). Tra le famiglie resta un forte divario digitale da ricondurre soprattutto a fattori generazionali e culturali. Le più connesse sono quelle in cui è presente almeno un minore, con il 94,4% di collegamento a banda larga; le meno connesse sono le famiglie composte soltanto da ultrasessantacinquenni, fra queste una su tre (31,4%) dispone di una connessione a banda larga.

Un altro fattore discriminante, sottolinea l’Istat, è il titolo di studio; ha una connessione a banda larga il 94,9% delle famiglie con almeno un componente laureato contro il 64% delle famiglie in cui il titolo di studio più elevato è la licenza media. Rispetto all’anno precedente il divario tra le famiglie di soli anziani così come per quelle in cui il titolo di studio più elevato è la licenza media si riduce ma non si annulla. Per quanto riguarda i tempi di accesso a Internet, il 52% degli italiani dai 6 anni in su accede quotidianamente a Internet e i giovani tra i 15 e i 24 anni restano i più grandi utilizzatori con il 94%. Ma la diffusione comincia ad essere significativa anche tra i 65-74enni, che nell’ultimo anno passano dal 30,8% al 39,3%.