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Rilanciare ulteriormente la coltivazione della canapa. E’ l’obiettivo della Regione che ha pubblicato gli indirizzi operativi per la realizzazione e la presentazione di progetti pilota utili a favorire la canapicoltura.

Negli ultimi anni qualcosa già si è mosso, considerato che oggi in Campania contiamo circa 200 ettari coltivati a canapa. Ma è possibile fare di più e meglio, viste le molteplici possibilità d’uso legate alla pianta che possono determinare altrettante filiere produttive, in relazione al tipo di prodotto o sottoprodotto utilizzato: dall’alimentare all’edile, dal cosmetico al tessile, fino all’ornamentale florovivaistico.

E ancora: a spingere per un rilancio della canapa è la sua ridotta esigenza di input energetici, soprattutto in termini di utilizzo di fitofarmaci e fertilizzanti che ne fanno una coltura a basso impatto ambientale.

Il progetto della Regione si rivolge a partenariati che devono essere costituiti da almeno 4 imprese agricole singole e/o associate, ubicate in diverse province del territorio regionale e da almeno un soggetto che effettua attività di ricerca che funge da capofila e centro di costo. Il partenariato deve assumere forma giuridica, ad esempio costituendosi in associazione temporanea di scopo.

Il sostegno finanziario previsto è pari al 100% delle spese ammissibili fino ad un massimo di 75mila euro. I costi ammissibili riguardano le spese per l’allestimento di campi di collaudo varietale e delle agrotecniche per le varietà da fibra e da olio; le spese di laboratorio per le analisi chimiche, biochimiche e nutrizionali sui prodotti e sottoprodotti provenienti dai campi di collaudo; spese per prove di laboratorio per l’estrazione dell’olio da semi di canpa; spese per la divulgazione dei risultati.