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“Case in vendita a 1 euro”. E’ l’iniziativa che negli ultimi anni stanno portando avanti sindaci coraggiosi per evitare che il proprio centro diventi un “Comune fantasma“.  Già esistono in Italia comuni che hanno messo le case in vendita a questa cifra simbolica. E’ il caso, ad esempio, del comune di Maida in Calabria, o di Troina, nel Parco dei Nebrodi, in Sicilia. O ancora di Castropignano in Molise o di Oyace, piccolo villaggio in Valle d’Aosta. Ora anche in Campania, un bellissimo borgo, ha varato la sua iniziativa per vendere case a 1€.

L’obiettivo primario per tutti i comuni è quello di combattere lo spopolamento, ma anche recuperare gli immobili disabitati dei centri storici. Il borgo campano in questione è quello di Pietramelara, un paese con meno di 5mila abitanti in Provincia di Caserta. Il paese medievale fu fondato dai Longobardi, e le principali attrazioni, oltre ai magnifici vicoletti del centro storico dove il tempo sembra essersi fermato, sono la chiesa cinquecentesca di San Rocco e la Casa Comunale, un ex-convento del ‘200.

“Chiunque – tra cittadini privati, ditte individuali, cooperative o società – può acquistare un immobile al prezzo simbolico di un euro, a patto però di sostenere tutte le spese per la redazione dell’atto di cessione, predisporre un progetto di ristrutturazione e recupero e iniziare i lavori entro un termine dalla data di acquisto”, si legge nel documento di presentazione del progetto. 

Questo è il nostro borgo, una fortezza che sa di antiche tradizioni, dove si respira ancora l’armonia di una vera comunità, il luogo ideale dove potersi trasferire o avere a disposizione una seconda casa, o meglio ancora, avviare una attività artigianale, d’arte, di ristorazione. Ripopolare la parte antica del paese, recuperando la bellezza antica dei luoghi per fare rivivere territori ancora incontaminati, immersi nel verde, e integrarsi nel tessuto accogliente e ospitale di una popolazione antica, è alla base della nostra iniziativa“, scrive il primo cittadino di Pietramelara, Pasquale Di Fruscio, nell’illustrare l’iniziativa fortemente voluta dalla sua amministrazione.

Il sindaco Di Fruscio sottolinea un passaggio molto importante: “Lo smart working a cui la pandemia ci ha costretti ci dice che un’altra economia è possibile perché nascono nuove forme di organizzazione di vita e nel movimento turistico che si accompagna al generale invecchiamento della popolazione, fattori che introducono nuove tendenze, una crescente mobilità, anche tra le persone più avanti in età. E una esigenza, rinforzata dalla pandemia, di evitare i luoghi del turismo di massa, con un forte aumento della domanda ecologica. Si può puntare, allora, sul recupero del nostro borgo, sulle nostre identità storico-culturali, sul turismo “soffice”, che proponga di “vivere il posto” anche temporaneamente, offrendo a chi arriva di essere un abitante autoctono da accogliere come un nuovo cittadino che si libera finalmente dall’ossessione della ottimizzazione del tempo e si cala nel luogo, senza limitarsi ad attraversarlo“.

Qui il bando completo del Comune di Pietramelara