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La cessione del quinto è un tipo di finanziamento diventato molto comune tra i dipendenti con regolare busta paga e pensionati. Per quanto sia un prestito sicuro, può capitare che non venga accettato subito, soprattutto se si è assunti in aziende con meno di 15 dipendenti. Cerchiamo di fare chiarezza su quali sono le condizioni da rispettare se ci si trova in queste condizioni.

Prestito con cessione del quinto: in cosa consiste

Il prestito con cessione del quinto differisce dalle altre tipologie di finanziamento soprattutto per quanto riguarda la modalità di rimborso.

Il finanziamento ottenuto va restituito, con i dovuti interessi e le spese accessorie, con una trattenuta sullo stipendio o sulla pensione: sarà la stessa azienda che trattiene in busta paga l’importo pattuito e prevede a versarlo all’istituto di credito.

 

Tale importo non può mai superare un quinto dello stipendio o della pensione, in modo da avere maggiore garanzia di restituzione senza gravare troppo sul lavoratore.

La durata minima per il rimborso è di 24 mesi, mentre la durata massima è di 120 mensilità.

Piccole aziende e ditte individuali

Le aziende che hanno meno di 15 dipendenti sono definite “piccole aziende”. Nel caso in cui un lavoratore voglia chiedere un finanziamento con la cessione del quinto dello stipendio è necessario l’azienda abbia almeno 5 dipendenti. Queste persone devono avere un contratto a tempo indeterminato, per cui nel conteggio non vanno considerati i titolari o eventuali soci.

La richiesta può essere presentata da cittadini italiani o da coloro che vivono in maniera stabile in Italia.

Bisogna, inoltre, aver accantonato almeno 5000 euro di TFR e un’anzianità lavorativa di alcuni anni (il numero dipende dalla finanziaria).

 

Generalmente, il finanziamento concesso non ha mai un importo superiore ai 10000 euro.

Può essere concesso un prestito anche a un dipendente con contratto a tempo determinato, a patto che la scadenza del contratto non superi quella dell’ultima rata del rimborso. Anche in questo caso, la finanziaria può decidere comunque di non concedere il prestito.

Per quanto riguarda la cessione del quinto per dipendenti di ditte individuali. In questi casi è molto più complicato ottenere un prestito personale.

Le ditte individuali non forniscono molte garanzie, poiché non sono verificabili, per cui quasi tutte le finanziarie tendono a non concedere prestiti a dipendenti di queste ditte.

I documenti da presentare

Per ottenere un prestito da rimborsare mediante la cessione del quinto, bisogna presentare una serie di documenti:

  • Ultima busta paga
  • Documento d’identità
  • Codice fiscale
  • CUD (Certificato Unico Dipendente)

Le garanzie da presentare

Per riuscire a ottenere un finanziamento con più sicurezza, è opportuno presentare ulteriori garanzie, oltre a un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Importante, ai fini del rilascio del prestito, non essere stati segnalati in precedenza come cattivi pagatori e non essere mai stati segnalati come protestati.

Queste caratteristiche devono essere possedute anche da un’eventuale terza persona a cui ci si affida come garante. Può servire anche presentare la rendita derivante dall’affitto di un immobile che si possiede. Nonostante tali garanzie, può comunque capitare che la finanziaria decida di non concedere ugualmente il prestito.

Nel caso in cui la domanda di finanziamento venisse rifiutata, il dipendente può chiedere eventualmente un prestito personale, che può essere finalizzato a un acquisto specifico o non finalizzato. Una volta ottenuto il prestito, invece, il lavoratore può decidere di usufruire della liquidità come meglio crede, poiché si tratta di finanziamenti non finalizzati.