- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Roma – La prova scritta finale è indispensabile per essere assunti nell’amministrazione pubblica. Lo ribadisce in un comunicato il dipartimento della Funzione Pubblica che in merito al corso-concorso Ripam della Campania dice ‘stop alle ricostruzioni errate’. “La preselettiva e la prova scritta iniziale – viene spiegato – servivano per essere ammessi al corso, ma soltanto la prova scritta post-formazione e la prova orale costituiscono, ai sensi del bando, le selezioni concorsuali per essere assunti nella Pa determinando la formazione delle graduatorie finali“. La precisazione fa esplicito riferimento anche all’articolo 97 della costituzione che stabilisce: “agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso”.

Il corso-concorso bandito il 9 luglio 2019 – afferma il dipartimento per la Funzione Pubblica – è una procedura che prevede due distinte fasi, quella del corso e quella del concorso. La preselezione iniziale, cui hanno partecipato 303.965 persone, ha visto 9.016 candidati ammessi alla prova scritta per la partecipazione al corso: in 3.463 sono risultati idonei e hanno cominciato la formazione il 29 luglio 2020. Questa fase, della durata di dieci mesi e retribuita con 1.000 euro al mese, si concluderà il 31 maggio 2021.
Il bando – viene ricordato – prevedeva espressamente una prova scritta, per l’attribuzione di un punteggio di 30 punti.
Il primo aprile – viene ricostruito – il Governo ha varato una serie di misure per sbloccare i concorsi, compresi quelli di competenza della Commissione interministeriale Ripam. Il giorno successivo all’approvazione, il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha formalmente richiesto di semplificare e accelerare il corso-concorso della Regione. Per questo il 9 aprile la Commissione Ripam, vagliando la percorribilità e la legittimità delle soluzioni possibili e tenendo conto della necessità di valorizzare il merito e la competenza dei partecipanti nonché il rispetto delle norme generali di accesso alla Pa già previste dal bando, ha deciso di concludere la procedura concorsuale con una sola prova scritta, digitale, della durata massima di un’ora, eliminando quindi una delle due prove originariamente previste. Una scelta che consente di chiudere il concorso entro giugno (la prova orale richiederebbe tempi più lunghi e incerti) e di procedere alle assunzioni entro luglio.
La Commissione Ripam – conclude la nota – riunita lo scorso 28 aprile, ha accolto la proposta operativa del Formez per lo svolgimento nell’ultima settimana di giugno della prova concorsuale necessaria per concludere il corso-concorso e formare le graduatorie per consentire ai vincitori l’assunzione nella Pubblica amministrazione. Secondo quanto stabilito dal bando, saranno ammessi alla prova i partecipanti al corso per i quali sarà verificata, da parte del Formez, la frequenza minima dell’80% delle ore di formazione. Il Formez metterà a disposizione degli ammessi alla prova finale il necessario materiale didattico relativo agli argomenti affrontati durante il corso”.
È interesse primario e indiscutibile del Dipartimento della Funzione pubblica – conclude il dipartimento della Funzione Pubblica – garantire tempi certi e assicurare alla procedura la massima celerità, la massima trasparenza e la massima serietà, a garanzia dei principi che regolano l’accesso alla Pa. Il faro è l’articolo 97 della Costituzione”.