- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Roma – Dopo l’idea di dover ricorrere a un Dpcm per contrastare la nuova ondata, ecco che il Decreto inizia a prendere forma con le prime indiscrezione. Il premier Conte è al lavoro per stabile una nuova linea comportamentale che non sia propriamente un lockdown ma possa essere abbastanza restringente: per il presidente c’è da evitare una chiusura totale, sarebbe nefasta, ma resta la necessità di essere ancora più stringenti nelle imposizioni. In quella che è solo una bozza, figlia di indiscrezioni, e quindi passibile di modifiche e di aggiunte, si andrà a toccare l’aspetto degli spostamenti e le frequentazioni dei servizi di ristorazione.

Partendo proprio da quest’ultimo campo, l’intenzione sarebbe quella di chiudere i servizi di ristorazione (bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) la domenica e i giorni festivi. Negli altri giorni della settimana, invece, serrande abbassate dalle 18. Dopo le ore 18,00 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Resta la possibilità, senza alcuna restrizione in termini di orario, la ristorazione negli alberghi e nelle altre strutture ricettive, ma il tutto solo legato alla propria clientela. Diminuisce anche il numero di persone che possono prendere posto al tavolo: diventano quattro a meno che non si parli della totalità di conviventi.

Per quanto riguarda gli spostamenti, invece, non dovrebbe esserci il divieto assoluto, ma la forte raccomandazione ad evitare spostamenti inutili in Comuni diversi dal proprio se non per le consuete esigenze (lavoro, studio, motivi di salute, necessità, svolgimento di attività oppure l’utilizzo di servizi non disponibili nel proprio centro di appartenenza).

Nel nuovo Dpcm c’è spazio anche per l’intervento sulle attività, cosiddette, non essenziali come piscine, palestre e centri termali. Per queste si parla di sospensione a meno che non rientrino nelle prestazioni assistenziali. L’attività sportiva di base e motoria resta possibile nei centri e nei circoli sportivi, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza assembramento.

Si va verso una nuova serrata ed è questa l’idea emersa durante il confronto tra Conte e i capi delegazione. La palla adesso passa al Comitato tecnico scientifico che dovrà valutare le misure da inserire nel nuovo Dpcm che dovrebbe essere effettivo dal 26 di ottobre.

Con il nuovo Dpcm vengono sospese le “attivita’ non strettamente necessarie” che, pero’, “devono essere tassativamente ristorate e in tempi brevi”. Lo ha spiegato, secondo quanto si apprende, il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia nel corso dell’incontro con gli enti locali per illustrare il nuovo Dpcm dando la “garanzia di ristoro per tutte quelle attivita’ che dovranno limitare per alcune giorni o settimane le proprie attivita'”.