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L’emergenza Coronavirus ferma il settore florovivaistico campano. Crollo degli ordini, piante rimaste invendute, steli non raccolti, export praticamente fermo, serre piene, mancanza di spazio e continui ordini disdetti dalle regioni del nord Italia, tanto che si ipotizza una perdita in termini di produzioni di oltre 30 milioni di euro. Una situazione che con il passare dei giorni sta diventando sempre più critica e il tutto sta avvenendo proprio nel momento di maggiore produzione per il comparto.
Il Consorzio Produttori Florovivaisti Campani ha predisposto una scheda di valutazione dei danni subiti dalle aziende a seguito dell’emergenza Coronavirus che sarà messa a disposizione di tutti gli operatori del comparto (scaricabile anche dal sito www.gaiaflorum.
com) in modo da quantificare per ogni singola azienda le perdite registrate e che sarà parte integrante della richiesta di misure urgenti che la prossima settimana sarà inviata a Regione e Ministero: “Abbiamo bisogno che Regione e Ministero ascoltino le nostre richieste e allo stesso tempo si provveda a mettere in campo iniziative concrete a sostegno del comparto. Lo scenario futuro, in termini economici, non è dei migliori, bisogna intervenire con azioni mirate” – è la richiesta del Consorzio.

La situazione con il passare dei giorni, però, sta diventando insostenibile: “Dalla Piana del Sele al Vesuviano stiamo registrando situazioni analoghe. Tanti nostri consorziati sono costretti a distruggere la produzione a causa di un blocco pressoché totale del mercato” – fanno sapere dai vertici del Consorzio Produttori Florovivaisti Campani.
Il Consorzio già prima delle misure più stringenti per contrastare il contagio da Coronavirus, che hanno prodotto la chiusura anche dei mercati all’ingrosso, aveva lanciato il suo grido d’allarme. La scorsa settimana i vertici del Consorzio, che conta oltre 250 iscritti tra operatori del settore e cooperative, avevano provveduto a chiedere ufficialmente l’apertura di un tavolo di confronto con Regione Campania e Ministero dell’Agricoltura per studiare misure di sostegno per il settore.