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Con l’epidemia di Covid-19 ci sono stati determinati settori per cui sono iniziati tempi veramente molto duri. In particolare quello turistico e della ristorazione. Aria di tempesta, tuttavia, si è respirata anche in altri ambiti, come per esempio in quello immobiliare. Alcuni esperti inglesi avevano previsto questa primavera una caduta del mercato che fortunatamente, però, non si è poi verificata.

Certo la pandemia e la conseguente crisi economica venutasi a creare non sono ancora terminate, ma per il momento si può proprio dire che il mercato immobiliare non è affatto tracollato.

Si preferisce attendere tempi migliori per comprare casa

Quello che è accaduto questa primavera è stato piuttosto un generale stallo che ha riguardato il settore non solo in Italia, ma anche in Europa, in Cina e negli States. Le uniche transazioni che ci sono state hanno riguardato trattative già in corso che semplicemente si sono in qualche modo chiuse. A determinare tale situazione è stato il lockdown ovviamente, che ha impedito le classiche visite alle case e le compravendite di conseguenza, ma anche l’influenza che il Covid e la crisi hanno avuto sul PIL.

Le persone in tempo d’incertezza e crisi economica dilagante hanno scelto in sostanza di rimandare gli acquisti più consistenti (come la casa nuova), optando per fare cassa. Aumenti di contro ci sono stati nelle spese relative al proprio intrattenimento domestico, ma parliamo di cifre veramente molto, molto più piccole: si è investito sul settore del fai da te, sugli arredi, sulle attrezzature per lo sport in autonomia, per pc e tecnologia, per gli abbonamenti paytv, per videogiochi e console e per i giochi online, come possono essere quelli su Casino777 casino.

Settore immobiliare paralizzato e non tracollato: perché?

Il motivo della paralisi del settore immobiliare con lo scoppio della pandemia piuttosto che il tracollo che ci si sarebbe potuti aspettare è molto semplice: così come sta accadendo in questo momento, anche in primavera di fatto le persone non hanno vissuto il Covid come una situazione definitiva o chissà quanto duratura, ma c’è sempre stata la speranza o in qualche modo la convinzione che la pandemia ha un tempo tutto sommato determinato. Le persone attendono oggi come ieri che tutto passi, la soluzione medica ed il ritorno alla normalità nel giro di mesi.

Questo modo di sentire la situazione ha fatto sì che non si sia generato il panico e che non vi sia stato un drastico abbassamento dei prezzi pur di vendere. Questo, fosse accaduto, avrebbe peggiorato ovviamente la crisi finanziaria. La situazione di “pausa” di quest’estate, dovuta al normale abbassamento della curva epidemiologica, ha consentito la ripresa dell’attività di compravendita e di conseguenza i volumi delle transazioni sono risaliti. In quest’autunno particolare si ha un ulteriore rallentamento nel mercato immobiliare, ma molto più lieve rispetto ad inizio anno e solo in alcune zone d’Italia.

Cosa ci attende domani?

L’evoluzione dell’attuale situazione immobiliare dipende molto da che cosa accadrà nel nostro Paese in termini epidemiologici. Ora come ora, nonostante l’anno duro che è stato il 2020 la domanda è superiore alla risposta del mercato e si sa che quando è così la crisi è tutt’altro che vicina. L’altalenare di lockdown e restrizioni per la pandemia potrebbe tenere il mercato immobiliare in tutti i casi in piedi, dando luogo solo ad eventuali rallentamenti nei momenti peggiori.

È anche vero che anche se non rientrano nelle statistiche del mercato immobiliare si è verificato un aumento della ricerca della casa quantomeno via web: il lockdown ha infatti instillato in moltissimi la voglia di cambiare la propria soluzione abitativa, optando per dotarsi di spazi esterni o di spostarsi di quartiere.