di Gigi Caliulo
«Il provvedimento trova adeguato presupposto nei gravi disordini che hanno avuto luogo nella serata di domenica 22 giugno 2025».
Perentorio. Impossibile da interpretare. Lapidario. Il dispositivo pubblicato dal Tar del Lazio stronca sul nascere le speranze, peraltro anche un po’ “forzate” – va detto con onestà intellettuale – dopo quanto accaduto durante il ritorno dei playout con la Samp.
Dunque nessuna riduzione o sconto per i tifosi granata che dovranno rinunciare alle trasferte fino al prossimo dicembre. Quattro mesi di “Daspo” comminati dal Viminale con un decreto che già era stato definito “inoppugnabile”.
Nel dispositivo il Tar evidenzia che «la norma invocata (nella richiesta di sospensiva, nda) non sembra in qualche modo limitare la misura in esame agli impianti sportivi dove si sono verificati i disordini» e soprattutto che «la durata del provvedimento si pone ben all’interno dei limiti fissati dalla norma citata».
Secondo i giudici una eventuale rimodulazione della durata del “daspo di gruppo” «rischierebbe di ingerirsi impropriamente nei margini di discrezionalità (insindacabili) dell’autorità che ha adottato il provvedimento impugnato».
Un triste buco nell’acqua, dunque: le speranze dei ricorrenti e del tifo organizzato – che pure avevano mostrato ottimismo anche alla vigilia della gara d’esordio in campionato contro il Siracusa – restano tali.
Quello appena iniziato sarà, per i tifosi della Salernitana, un campionato ad ostacoli con trasferte vietate, limitazioni e il divieto di gruppo ministeriale fino al primo dicembre.