“Sul Fondo sviluppo e coesione più di quello che abbiamo fatto è difficile fare. Dobbiamo fare solo appello alla lotta armata”. Lo ha detto con sarcasmo il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca a margine della Borsa Mediterranea Formazione e Lavoro a Napoli, facendo riferimento alla mancata ripartizione del Governo alle Regioni del fondo. “Siamo bloccati – ha detto De Luca – da dieci mesi. I primi cinque li ha fatti perdere il governo Draghi perché il riparto poteva essere già formalizzato a luglio scorso. L’attuale governo si mette ‘da sopra’ come si dice a Napoli. Stiamo perdendo altro tempo. Il ministro Fitto sta cercando di coordinare, nientemeno, gli investimenti del Pnrr con quello dei fondi europei: questa è una cosa impossibile perché il coordinamento si dove a fare uno-due anni fa, impegnando le Regioni che invece sono saltate. Il coordinamento chi lo fa? I ministeri che dormono in piedi? Le istituzioni che spendono meno sono i ministeri centrali. Quindi che facciamo, li cancelliamo? Sarebbe molto più serio avere un incontro concreto con le Regioni e decidere insieme il coordinamento che va fatto tra le diverse fonti di finanziamento. Nel frattempo a Fitto diciamo: sblocca i fondi sviluppo e coesione poi faremo tutto il coordinamento che vuoi”.
“Abbiamo bisogno di una misura choc per evitare la fuga di giovani dal Mezzogiorno, per bloccare il flusso di emigrazione che è ripreso da Sud a Nord e verso l’Europa”, ha detto il presidente della Regione Campania. “Io ho fatto – ha detto De Luca – due proposte. Un piano per il lavoro per 300mila giovani del Sud da immettere nella pubblica amministrazione, magari scaglionando gli stipendi nell’arco di tre anni. E poi fare di tutto il Sud una zona economica speciale con condizioni di vantaggio in tutto il Mezzogiorno per chi vuole investire. Tutto il resto è aria fritta, chiacchiere al vento”.