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“E’ arrivata alla conclusione la riforma della giustizia nel testo approvato dal Senato e la prospettiva ora del referendum. Vedo che ci stiamo avviando con chiassosa allegria verso un fallimento universale di chi ha promosso il referendum e di chi ha fatto la riforma. Siamo in un vicolo cieco tra maggioranza e opposizione”. Lo ha detto il governatore della Campania Vincenzo De Luca nel corso della sua trasmissione sui social del venerdì. “La riforma – ha detto De Luca – viene dal ritardo del centrosinistra, che ha governato per anni senza fare nulla sulla necessaria riforma della giustizia. Dopo l’evento Palamara avremmo dovuto fare una riforma della giustizia ma il centrosinistra non ha mai affrontato la condizione dei cittadini in questa situazione, non ha pensato che la prima cosa da difendere è la libertà e dignità dell’essere umano. Questi ritardi li abbiamo già conosciuti sull’atto d’ufficio che ha portato alla cancellazione dell’atto d’ufficio. Anche qui c’è stata una latitanza del centrosinistra sui valori fondamentali che hanno portato a questo risultato, in una situazione italiana in cui non ho sentito una parola del Pd di solidarietà a chi ha visto la propria vita, famiglia e attività economica rovinata per una inchiesta che l’ha poi assolto”. 
 
Stiamo assistendo verso le elezioni alla prevedibile sfilata dei ministri. Una delle più belle è quella di Schillaci a Caivano che visita un impianto sportivo nella città nella quale in cui tre settimane fa abbiamo inaugurato un polo sanitario. Ci saremmo aspettati che il ministro della Salute fosse andato lì e invece è andato a vedere come giocano a pallone. Che triste e volgare campagna elettorale”, ha detto il governatore con il simbolo della sua lista nel centrosinistra “A testa alta”, con di fianco il suo nome. “Fra poco – ha detto De Luca che non ha parlato dell’alleanza del centrosinistra nelle elezioni – arriva anche il bonus di 500 euro per fare la spesa, il governo ha anticipato la scadenza per stare vicino alle elezioni. Ma abbiamo avuto anche una chiarezza con il ministero della salute che si è tolto la maschera sui punti per le nascite come ci ha scritto il direttore generale del ministero della salute, ‘eventuali deroghe – legge De Luca nella lettera alla Regione Campania – ai punti nascita possono essere consentiti parti solo in circostanze eccezionali, mentre la Regione intenderebbe tenere aperti i punti nascita sotto soglia, che non sono accettabili’. Invito i nostri cittadini a stampare queste righe del ministero”.
 
“Stiamo continuando a fare un lavoro enorme. Oggi consegniamo il Pua al Comune di Napoli sul grande progetto di Piazza Garibaldi con la nuova sede della Regione”, ha detto il governatore. De Luca ha ricostruito con date e sedi tutto il percorso della costruzione del nuovo edificio sede della Regione Campania, ricordando che “il Pua – ha detto – viene dal lavoro impegnativo che comincia dal 2017 con un accordo tra Regione e Eav, con tante tappe successive tra cui nel 2023 il Comune ha anche approvato il sistema stradale per questo progetto e dopo l’approvazione del Comune della variante urbanistica abbiamo fatto l’appalto del bando per la costruzione”. Tra le altre attività in corso dalla Regione, De Luca ha sottolineato anche che “parte la prossima settimana – ha detto – il concorso per gli oss, gli operatori socio-sanitari, con il sorteggio dei quiz che sarà fatto davanti ai carabinieri. Parliamo quindi di domande del quiz estratte nella mattina del concorso in presenza dei carabinieri, non so se è chiaro”. 
 
“Avremmo dovuto scegliere noi del centrosinistra al governo 5 personalità del mondo della giusitzia, del diritto, per scrivere una riforma seria, non queste cose sbrindellate di una riforma allungata, poi ristretta, poi stiracchiata, poi mutilata, diventando un corpo deforme”, ha aggiunto De Luca parlando della riforma giudiziaria approvata al Senato. “Bisognava fare – ha detto De Luca – una commissione magari presieduta da Sabino Cassese, per scrivere un testo da portare ai politici per fare una riforma unitaria, invece siamo ora in un vicolo cieco dagli estensori della riforma ai nemici della riforma. Dopo il voto in Senato ho visto baci e abbracci nella maggioranza come se fosse stato fatto lo sbarco in Normandia, ma invece abbiamo invece creato pericoli gravi nella ancora maggiore separazione delle caste. L’opposizione ha però prodotto come massimo pensiero cartelli “non ai pieni poteri” e non so quale altro slogan imbarazzante e ridicolo, perché riforma già c’è in altri Paese e loro non si sono sforzati per fare una proposta alternativa. La sinistra è pienamente responsabile del fatto che l’Italia sia giunta a questo punto. C’è stato il nulla e ora andiamo verso un referendum per una riforma che non riforma nulla e può aggravare la situazione”. De Luca ha concluso sottolineando che “giustizia, pubblica amministrazione, riforma fiscale, riforma sanitaria e autonomia locale, sono tutte riforme impossibili di questo governo. Servirebbe una unità nazionale nuova per 10 anni per sistemare il nostro sistema costituzionale, ma non abbiamo classe dirigente e umanità di valore per produrre in Italia uno sforzo del genere”.