“Affronto il problema delle elezioni regionali con grande fastidio perché è un elemento di distrazione rispetto al lavoro. È diventato il festival della politica politicante e dell’ipocrisia. Stiamo tornando ai tempi degli accordi tra i partiti”. Lo ha detto il presidente della giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, nel corso della consueta diretta social del venerdì.
“Qual è la Regione dove i Cinque stelle non hanno fatto nulla negli ultimi 10 dieci anni? La Campania. E quale regione offriamo ai Cinque stelle? La Campania”.
“Per quanto mi riguarda non è chiuso niente“. Lo ha detto riferendosi alle scelte sui candidati per il prossimo voto regionale, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca annunciando a breve una “operazione verità” e criticando le ‘brave persone’ che “fanno i preti spretati’ e chi ‘chiagne e fotte’. De Luca ha quindi puntato l’indice contro “gli opportunisti”: non “offrirò lo scudo paravento a nessuno”, ha avvertito, sollecitando quanti si lamentano a fare “un piccolo atto di coraggio”. “Io voglio solo lavorare come faccio da una vita senza pensare alle bandiere di partito, combattendo a viso aperto. Quelli che non combattono pensano solo ai fatti loro”. Per De Luca – che ha parlato della necessità di offrire una rosa di nomi – non si possono fare accordi, nell’ambito di una coalizione da costruire, “mortificando gli elettori”. “Va bene il lavoro per costruire una coalizione, bene l’esclusione delle pregiudiziali, ma c’è un diritto-dovere di ragionare in merito alle proposte”, ha proseguito, dicendo che “è ragionevole spiegare cosa si vuole fare”.
“Io non ho deciso nulla – ha detto ancora il governatore – posso e devo esprimere le mie opinioni con buona pace di tutti. C’è gente che non ha fatto nulla negli ultimi 10 anni e ora si sta scalmanando perché vorrebbe decidere tutto” aggiungendo che “quando sono stato eletto io il Pd era al 12 per cento ed io ho avuto il 70 per cento”.
“Hanno avuto i voti per essere eletti parlamentari europei, perchè ora si candidano alle regionali? Nel corso della consueta diretta social del venerdì, il presidente della Giunta regionale della Campania attacca il candidato del centrosinistra nelle Marche, Matteo Ricci, e quello del centrosinistra in Puglia, Antonio Decaro”.
Ricci, dice De Luca, “è stato raggiunto da un avviso di garanzia, ma ritengo che questo non sia nulla e che si debba andare avanti”, ma secondo il governatore, nel caso specifico, c’è un altro “piccolo problema che dovrebbe preoccupare sia il Pd sia gli altri partiti della coalizione. L’onorevole Ricci è parlamentare europeo, a ventimila euro al mese. La domanda che si pongono i cittadini normali non è se si debba fermare perché ha avuto un avviso di garanzia, ma è un’altra: siccome ha già altri incarichi chi glielo ha prescritto di candidarsi alle Regionali?. E questo interrogativo va rivolto ai segretari di partito”.
De Luca, sempre a proposito della questione che riguarda Ricci, ha criticato quegli del Pd che di fronte ad un avviso di garanzia “hanno dato vita ad atti di vero e proprio sciacallaggio, ma in questo caso tutti zitti. E il rilievo, fatto da molti, che il Pd viva di doppiezza, che il suo criterio relativo alla moralità cambi a secondo degli interlocutori, credo sia fondato. È capitato anche in Campania dove di fronte ad avvisi di garanzia hanno fatto cose ignobili. C’è un problema di coerenza che riguarda il Pd, ma anche i Cinque Stelle”.
Passando poi a Decaro, il governatore della Campania ha sottolineato che “ad un anno dalle elezioni europee ha deciso di dimettersi. Ma la correttezza nei confronti degli elettori ha ancora un valore o no? Se tu chiedi il voto e dopo un anno fai quello che vuoi, stai calpestando la dignità degli elettori”. “E poi leggo sui giornali che si pretende ora anche di decidere chi non si dovrebbe candidare per fargli ombra”, ha concluso De Luca, chiedendo se per il “Pd è ancora un problema il tema della correttezza con gli elettori”.
Ricci, dice De Luca, “è stato raggiunto da un avviso di garanzia, ma ritengo che questo non sia nulla e che si debba andare avanti”, ma secondo il governatore, nel caso specifico, c’è un altro “piccolo problema che dovrebbe preoccupare sia il Pd sia gli altri partiti della coalizione. L’onorevole Ricci è parlamentare europeo, a ventimila euro al mese. La domanda che si pongono i cittadini normali non è se si debba fermare perché ha avuto un avviso di garanzia, ma è un’altra: siccome ha già altri incarichi chi glielo ha prescritto di candidarsi alle Regionali?. E questo interrogativo va rivolto ai segretari di partito”.
De Luca, sempre a proposito della questione che riguarda Ricci, ha criticato quegli del Pd che di fronte ad un avviso di garanzia “hanno dato vita ad atti di vero e proprio sciacallaggio, ma in questo caso tutti zitti. E il rilievo, fatto da molti, che il Pd viva di doppiezza, che il suo criterio relativo alla moralità cambi a secondo degli interlocutori, credo sia fondato. È capitato anche in Campania dove di fronte ad avvisi di garanzia hanno fatto cose ignobili. C’è un problema di coerenza che riguarda il Pd, ma anche i Cinque Stelle”.
Passando poi a Decaro, il governatore della Campania ha sottolineato che “ad un anno dalle elezioni europee ha deciso di dimettersi. Ma la correttezza nei confronti degli elettori ha ancora un valore o no? Se tu chiedi il voto e dopo un anno fai quello che vuoi, stai calpestando la dignità degli elettori”. “E poi leggo sui giornali che si pretende ora anche di decidere chi non si dovrebbe candidare per fargli ombra”, ha concluso De Luca, chiedendo se per il “Pd è ancora un problema il tema della correttezza con gli elettori”.