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Napoli – Nuova serrata da parte del presidente Conte che ieri ha chiesto un altro sacrificio agli italiani per limitare questa seconda ondata di contagi. Toccati diversi settori e tra questi, c’è anche il calcio dilettantistico. Stop ai campionati amatoriali di contatto ma nel calcio va fatto il dovuto distinguo. Il discorso dovrebbe valere solo per i campionati che vanno dalla Terza categoria fino all’ultima dell’attività di base. Si prosegue in quei campionati che hanno una valenza nazionale (Serie D) e regionale (Eccellenza, Promozione, Prima e Seconda) ma per questi ultimi il condizionale è d’obbligo perchè la discrezione è, appunto, del presidente della Regione. In Lombardia Fontana ha dato lo stop a tutte le competizioni di contatto.

Una decisione che ricade sui più giovani, non c’è dubbio e questo ha sicuramente indispettito Cosimo Sibilia, presidente della Lega Nazionale Dilettati e vicepresidente vicario della FIGC.

Lo avevo detto che chiudere il calcio dilettantistico sarebbe stato come fargli il funerale, ma impedire le competizioni a bambini e ragazzi equivale a creare un forte squilibrio tra una socialità organizzata e quella disorganizzata. I ragazzi hanno ripreso a contagiarsi non in campo, ma salendo su metropolitane stracolme o per strada. E non parlo con il Governo da maggio: è grave non aver cercato un confronto con chi organizza e gestisce lo sport di base nel nostro Paese“.