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Il nuovo Dpcm firmato nella notte dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha definito le nuove misure per contrastare l’epidemia da Covid-19. Dopo le aperture che avevano caratterizzato la stagione estiva, la cosiddetta “seconda ondata” del virus ha fatto sì che il Governo si orientasse verso un atteggiamento più restrittivo a tutti i livelli.

Dalle feste private alla movida, dagli sport amatoriali alle gite scolastiche, l’impostazione di fondo è stata quella di limitare al massimo situazioni potenzialmente veicolo di contagio. 

In questo contesto di generale restrizione, sembra esser passata sotto silenzio l’unica – vera – “apertura” formulata dal Governo in accordo con il Cts: parliamo di calcio, in particolare di stadi. Mentre montano ancora le note polemiche sul protocollo, seguite all’ormai famoso “caso Juve – Napoli”, viene aperto uno spiraglio sul possibile ritorno del pubblico allo stadio.

In effetti, la norma del tetto massimo dei mille spettatori potrà essere sottoposta a revisione previa un accordo tra Regioni e Ministero della Sanità. In sostanza, le province autonome e le Regioni, sentito il Ministero della Sanità e tenuto conto dell’andamento della curva epidemiologica, potranno decidere di aumentare la capienza degli stadi oltre i 1000 spettatori. Si dovrà tener conto, ovviamente, delle dimensioni e delle caratteristiche degli impianti.

Dunque si apre la strada verso una “diversificazione” delle scelte che tenga conto delle peculiarità e delle specificità dei diversi territori.

Di seguito l’estratto del Dpcm: