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Napoli – Risanamento e rilancio del trasporto pubblico regionale, per il presidente dell’Eav Umberto De Gregorio il bicchiere è mezzo pieno: «Il cambiamento è un percorso lungo e difficile. I primi due anni del mio mandato sono serviti a scongiurare un fallimento dato per certo. Una volta risanato il bilancio abbiamo potuto programmare assunzioni ed investimenti. Senza il risanamento del bilancio nessuna assunzione e nessun investimento in nuovi treni e bus sarebbe stato possibile».
 
Con queste parole Umberto De Gregorio commenta a caldo l’audizione tenuta questa mattina in consiglio regionale dopo i feroci attacchi lanciati nei giorni scorsi da destra e 5 Stelle contro il suo operato: «Abbiamo appena firmato le prime 30 lettere di assunzione, tra cui 20 ingegneri; abbiamo aperto le buste per la gara per 30 nuovi treni per la Circumvesuviana; sottoposto al socio l’approvazione del bilancio 2018 con 28 milioni di utile. Per i lettori qualche dato di raffronto tra quello che è stato fatto in Eav nel periodo della mia gestione ed in quello della gestione precedente, anni 2011-2015». Ecco dunque i dati dettagliati forniti dal manager del trasporto regionale: «Noi abbiamo prodotto utili di esercizio per 93 milioni. Prima sono state prodotte perdite di esercizio per 310 milioni, perdite coperte da 310 milioni versati dal socio a fondo perduto. Noi abbiamo immesso in esercizio 13 treni nuovi, prima zero treni nuovi. Noi abbiamo fatto gare per treni nuovi del valore di 300 milioni, prima zero gare. Noi abbiamo 18 cantieri aperti per lavori in corso per oltre un miliardo di euro, prima tutti i cantieri erano chiusi. Noi abbiamo assunto 30 persone e saranno 350 entro l’anno, prima zero assunzioni. Noi abbiamo ridotto il numero dei dirigenti da 24 a 12. Noi abbiamo riqualificato 28 stazioni, prima zero. I ricavi da biglietteria sono passati da 29 milioni del 2014 a 49 mil. del 2018. Per la gomma abbiamo risolto tutti i nodi lasciati dal fallimento di Eavbus nel 2012, ricomprando dal fallimento tutti i beni per svolgere il servizio. Nel 2013 vi erano 130 bus in circolazione, nel 2018 sono stati 166. La Circumvesuviana non funzionava nel 2014 e funziona ancora male oggi. Mancano i treni e manca chi guida i treni. Cosa è cambiato? Che oggi abbiamo messo in campo tutte le carte per il miglioramento del servizio: risanamento dei conti, assunzioni, investimenti. Quattro anni fa l’azienda invece era fallita, nessuna prospettiva di assunzioni ed investimenti, nessuna gara in corso per nuovi treni. Inoltre stiamo lavorando per una nuova governance che guardi al futuro e stiamo ragionando con la Bei, per la prima volta nella storia del Tpl campano, per incrementare il numero di treni nuovi da comprare per la Circumvesuviana». Insomma, la strada resta ancora in salita ma in fondo al tunnel sembra intravedersi finalmente uno spiraglio di luce.