Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo: Fulvio Martusciello, coordinatore regionale di Forza Italia in Campania, capodelegazione al parlamento europeo, tagliato fuori dalla corsa alla candidatura a presidente della Campania per il centrodestra da una inchiesta giudiziaria belga che ha riguardato una sua assistente, poi dissolta nel nulla (l’inchiesta, non l’assistente), è riuscito a essere il protagonista assoluto di questa sceneggiata napoletana in salsa salernitana che si è conclusa oggi con il via libera del partito di Silvio Berlusconi alla candidatura di Edmondo Cirielli. Il quale Cirielli, viceministro degli Esteri, uomo forte di Fdi in Campania, salernitano orgoglioso (voleva istituire il principato di Salerno) pur di ottenere il sospirato via libera di Fi alla sua candidatura stamattina ha accettato l’ultimatum di Martusciello: ha chiesto scusa a Forza Italia per alcuni commenti scritti nelle chat del partito anni fa e rivelati dal libro “Fratelli di chat” del giornalista del Fatto Quotidiano Giacomo Salvini.
“Bisogna attaccare Forza Italia e Berlusconi con i suoi Tg basta appecoronarsi a questi banditi ladri”, scriveva Cirielli nel 2019. Ora, se ciascuno di noi lasciasse il cellulare per strada con Whatsapp aperto, chiunque potrebbe leggere giudizi di tutti i tipi su amici, parenti, mariti, mogli, figli, amanti, direttori di siti, professori, vicini di casa. La richiesta di Martusciello era chiaramente provocatoria, eppure Cirielli stamattina ha effettivamente inviato ai giornali una lunga nota di penitenza, così come richiesto da Martusciello: “Non ho mai parlato male di Silvio Berlusconi, per il quale ho sempre nutrito stima e ammirazione”, ha scritto Cirielli, “ricordo in particolare la sua straordinaria vicinanza nel momento più difficile della mia vita: per venti giorni consecutivi mi chiamò ogni sera, senza mai mancare, quando io e la mia famiglia fummo tra i primi in Italia a risultare positivi al Covid. In quei giorni drammatici, il mio terzo figlio aveva appena quaranta giorni ed era molto sofferente per la malattia, e la sua presenza umana fu per me un sostegno prezioso. Non vi è mai stata, da parte mia”, ha aggiunto Cirielli, “la volontà di mancare di rispetto a Forza Italia, che considero un alleato imprescindibile della nostra coalizione di governo, tanto più che ricopro l’incarico di Vice Ministro degli Esteri nel dicastero guidato dal suo leader, Antonio Tajani. Mi dispiace se ci siano stati equivoci in tal senso”.
Molto intensa la nota di Cirielli, che evidentemente ci teneva a far apparire la sua precisazione non di maniera, e così la pace è esplosa nel centrodestra: “Nel corso di un incontro con Cirielli, Martusciello e Donzelli”, ha messo nero su bianco il capogruppo al Senato e responsabile Enti Locali di Fi, Maurizio Gasparri, “abbiamo affrontato e chiarito tutte le tematiche riguardanti le imminenti elezioni regionali della Campania. Pertanto, alla luce di questo confronto, Forza Italia esprime una valutazione positiva sulla candidatura di Cirielli a presidente della Regione Campania per la coalizione di centrodestra”. E Martusciello? Manco a dirlo è immediatamente tornato a inondare le redazioni di comunicati stampa, rivendicando il successo:
“Cosa ho chiesto? Cosa ho avuto? Tutti mi chiedono questo. Ho avuto”, ha sottolineato Martusciello, “il rispetto che merita Forza Italia. Ho avuto la smentita alle offese al mio leader Silvio Berlusconi. Non ho chiesto nulla per me, ma solo per coloro che rappresento, che hanno indossato la spilla di Forza Italia sul bavero della giacca e non se la sono mai tolta nemmeno nei momenti difficili. Ho chiesto rispetto per chi sta con Forza Italia dal 1994, che non ha mai cambiato partito. Ho chiesto di farci sentire orgogliosi di combattere una battaglia, ho chiesto di poterci commuovere per una vittoria che verrà. Perchè vinceremo”, ha proclamato Martusciello, “in Campania e sarà, per dirla alla Rocco Hunt, un giorno buono”.
Ma non basta: Martusciello, che ha dato filo da torcere a Cirielli fino all’ultimo istante, ha poi ricostruito il rapporto con il suo alleato in termini da Libro Cuore: “Abbiamo esordito insieme nel 1995”, ha ricordato con afflato lirico Martusciello, “giovanissimi consiglieri regionali. Governavamo, subimmo il ribaltone, poi abbiamo vinto, abbiamo perso, ma siamo sempre stati dalla stessa parte. Ci ha unito la passione e la coerenza, l’indignazione verso le ingiustizie, quel desiderio di cambiare il mondo che ancora oggi ci fa stare lontani dalla famiglia pur di andare a un’assemblea di sezione. Edmondo Cirielli è la migliore scelta che potessimo fare come centrodestra”. Meraviglie della politica, di quella campana soprattutto:
“Accanto a Cirielli”, ha aggiunto Martusciello, “c’è un partito che, per fortuna, non è quello di un tempo: un partito meritocratico e aperto alla società civile, in cui i sindaci sono protagonisti. Al fianco di Cirielli ci sono giovani e donne di Forza Italia che sono pronte alla battaglia. Ecco il mio via, scatenate l’inferno”. Conclusa questa parentesi per certi aspetti divertente, ora il centrodestra deve solo compattarsi davvero, mettere su un programma decente e cercare la rimonta contro una coalizione, quella di centrosinistra guidata da Roberto Fico, che mostra di fare acqua da tutte le parti.